venerdì 18 aprile 2014

300 – l'alba di un impero


Vi siete tatuati sul petto il faccione di Leonida accanto al gladiatore Russel Crowe o al capitano della Nazionale Totti? Bene, è ora di passare al laser e ridisegnare, perché stando al nuovo film Warner questi tre oltre a Batman, Danny Trejo e Stallone insieme non sono degni di allacciare le scarpe all'over-powered hero Temistocle. Non lasciatevi ingannare dalla Storia che lo descrive come una specie di assessore comunale di Atene; il Temistocle del grande schermo è pompo come un culturista, mena come uno schiacciasassi, tira frecce come Occhio di Falco e spara gasanti pistolotti da battaglia direttamente pescati dall'archivio di Zapata e Che Guevara. Immenso. Il nemico, Serse, è forte, gigantesco, coperto di piercing e mezzo nudo. Nessun uomo libero di Grecia vorrebbe trovarselo alle spalle. Il suo esercito è vastissimo e la flotta navale è comandata dalla bellissima e seminuda Eva Green. Ma Temistocle è più forte e saprà ben domarla. È tempo di eroi. È tempo di olio abbronzante e tartarughe. I greci secondo Miller tornano in scena.

Sì. i greci secondo Miller...C'è da dire che il primo 300 era basato su una graphic novel di Miller, una lettura supereroistica della storia della battaglia alle Termopili che più o meno è servita a Snyder per dare il giusto tono, le giuste inquadrature alla pellicola. Si vociferava da tanto un seguito ma Miller della novel Xerxes, che avrebbe dovuto fungere da nuova trama, ha per ora disegnato poche tavole, per lo più relative alla nascita di Xerxes e alla sua ascesa a sovrano-dio. Tavole perfettamente riprodotte nella nuova pellicola, con enfasi potente quanto kitch, un piccolo prodigio grafico. Il problema è che il resto non è milleriano se non di derivazione, così come il regista non è Snyder, ma un tizio che viene da una commedia sulle chat room. Ad aggravare il tutto interviene una trama frammentaria, piena di salti temporali ed enormi “nulla di fatto”, e una messa in scena dell'azione monocorde, sempre simile a se stessa e che spreca tantissime trovate visive in un nonnulla (come la scena del “fuoco”).

Partivamo con le migliori premesse possibili quando un giorno io e il mio socio valicavamo le porte della sala uno del cinema "Odeon" dopo il consueto salasso e occhialini 3d d'ordinanza. Certo eravamo un po' appesantiti dal menù “tutto a volontà” dal quale eravamo reduci, il sonno del giusto era sempre un po' incombente. La scelta di ambientare la pellicola praticamente tutta di notte, sotto pioggia battente, con fotografia virata di blu come i mantelli del soldati ateniesi (che non erano vasai, poeti e pittori? Qui sembrano tutti pompi e oliati come gli spartani con l'unica differenza di avere la mantellina blu invece che rossa...), così come la discutibile decisione di non dare un nome alla maggior parte dei personaggi in scena (davvero!! roba che dopo un po' li chiami “ricciolo”, “baffino”, “tartarughino”) ci hanno nefandamente fatto cadere più volte tra le braccia di Morfeo. 

E per fortuna che c'era Eva Green!! L'attrice è più sexy che mai e regala una interpretazione indimenticabile oltre a plateali scene di nudo femminile (una trasgressione tra tanti capezzoli maschili ben oliati). Non così bene Serse, che si vede pochissimo, o Temistocle, un attore spaventosamente anonimo per cotanta parte. Il 3d è invero bruttino. Ci sono un paio di scene cazzute che fanno destare dal sonno ma è troppo poco, alcuni scontri in mare sono decisamente fighi e gasanti, ma la trama per troppo tempo langue e quando finalmente pare che arrivino un po' di botte vere e coreografie come Zeus comanda il film... finisce! Certo, c'è un ombra di realismo storico da rispettare, ma visto le varie licenze poetiche già concesse ampiamente potevano farci divertire un po' di più.

Cosa rimane? Magari visto una sera in parallelo a 300 potrebbe divertire. Magari fare un Frankenstein montando le due pellicole e aggiungendo roba potrebbe pure funzionare. Se amate gli scontri pomposi e ultra-coreografati vi divertirete comunque, l'obiettivo minimo della pellicola è comunque raggiunto, ma è ancora troppo poco. Così com'è 300, l'alba di un impero non convince. Così come non convince questo nuovo “impero”, ossia la democrazia ateniese, rappresentata al peggio possibile come una arena di vecchietti barbuti che si pigliano a botte come moderni politicanti di una repubblica delle banane. No. Questa non è Sparta. Talk0

2 commenti:

  1. lo sto vedendo ora, sembra una tamarrata di quelle grosse

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  2. Si salva ben poco...gli spartani che arrivano con una flotta mastodontica poi...

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