Un primo sguardo alla prossima fatica di The Rock
La miniserie, del
2008 a marchio Radical Comics, Hercules: the Thracian wars, scritta
da Steve Moore con le copertine del mitico Jim Steranko e il suo
seguito del 2009, Hercules: the Knives of Kush, si sono distinti nel
pullulante mercato dei comics grazie alla grande cura con cui
l'autore è riuscito a reinterpretare in chiave moderna uno dei più
noti e amati character dalla antica Grecia al giorno d'oggi. Un
rimodellamento cupo, che a molti amanti dei comics ha ricordato il
sapore di opere come 300. L' Ercole di Moore è un eroe tormentato,
sconfitto, involucro vuoto di ciò che era in passato, reduce dalle
sue proverbiali fatiche. Il sangue ha colorato tutta la sua vita,
annegato i suoi affetti e il suo animo. Non trova ora alcun senso per
sopravvivere alla sua immortalità che non differisca dalla pulsione
di gettarsi a capofitto in battaglia, annichilire di terrore il
nemico con il possente urlo di guerra, roteare la sua enorme mazza
(usa infatti una mazza come arma preferita, non una spada... ma che
avevate capito?) e falciare vite. Vite senza volto, solo ostacoli da
superare per vincere, per autodeterminarsi come il migliore.
Secoli
di lotta non lo hanno ancora appagato, continua una partita a dadi
impari contro la morte, forse segretamente agognandola. Ma lungo il
cammino il destino non lo ha lasciato solo. Il semidio è riuscito in
qualche modo a farsi un branco, radunando presso di sé uno sparuto
gruppo di sei anime perdute anch'esse sospinte dalla sola voglia di
combattere. Il vecchio amico Iolao, Meneo, Autolico figlio di Hermes,
Tideo di Caledonia, Amphiarao e Atlanta. Siccome combattere è tutto,
non importa la causa, non importa il pericolo, Hercules e i suoi
diventano mercenari per il miglior offerente, anche se abbietto. Poi
giunge un nuovo incarico, direttamente dal re di Tracia. Il monarca
non vuole solo i muscoli del branco, vuole delle guide per le sue
truppe. Hercules riscopre l'umanità mentre Moore ci fa familiarizzare
con i deboli Traci, facendoci partecipi dei loro dubbi e speranze. È
allora che l'opera muta e “mutua” dal meglio della storia del
cinema. Ci troviamo sezioni di addestramento degne di Full Metal
Jacket, scopriamo l'umanità dietro all'invincibile branco di
Hercules come nei Sette Samurai. Ma soprattutto ci prepariamo agli
sbudellamenti. Come la panna montata sul cono da 2.50 la storia è
ricoperta da una montagna di sangue e carica di suggestioni dark
fantasy alla Conan, con budella e tette ovunque. Un ottimo comic, di
quelli sporchi e cattivi, non c'è che dire. Amato dai fan hard core
e benedetto da un numero appagante ma sufficiente di pagine. La
critica americana apprezza, Ain't it Cool lo incorona.
Un'opera del
genere non poteva scappare a Hollywood e così il produttore Peter
Berg (sfortunato regista di Battleship) l'ha opzionato e insieme ad
altri pezzi grossi tra cui Barry Levine e Brett Ratner (quest'ultimo
alla regia) ha messo in cantiere per Spyglass Entertainment un
allestimento faraonico dal cast stellare. Protagonista assoluto il
nuovo volto del cinema action da Schwarzenegger a oggi Dwayne – The
Rock – Johnson, che immaginiamo vestirà oltre al classico
rocciosissimo corredo di muscoli anche l'iconico copricapo che
Hercules indossa nel fumetto, la testa del leone di Nemea (souvenir di una delle sue fatiche). Ormai The Rock è un autentico Re Mida,
qualsiasi film faccia è un successo, anche se parla della fata dei
denti (oddio, quel film non è che fosse poi sto capolavoro...). Nel
cast anche John Hunt, Rufuss Sewell, Joseph Finnes, Ian McShane e
tanti altri. Da lettore dell'opera originale apprezzo particolarmente
la scelta di The Rock e sono generalmente soddisfatto di come sta
prendendo forma il progetto. Alla sceneggiatura c'è anche Evan
Spiliotopoulos, lo straordinario scrittore dietro… Trilli e il
tesoro perduto? Tarzan 2?? Winnie Pooh e gli Efelanti??? Credo che le
parti del fumetto relative alla promiscuità bisessuale di Hercules e
all'attitudine di Tideo di mangiare cervelli subiranno dei tagli
significativi... va bene, aspetto a giudicare. La produzione prosegue
a gonfie vele, pensiamo di riuscire a proporvi un trailer quanto
prima. Sarà la versione spinta di 300 o lo sceneggitore degli
elefanti ne farà qualcosa di abominevole? Vi faremo sapere.Nel
frattempo una edizione italiana del fumetto non è che farebbe
proprio schifo...
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