Direttamente dalla Comicon di San Diego, regno dei nerd e delle novità cinematografiche, ecco una delle più gustose e attese novità della futura stagione filmica marchiata Warner Bros. Un ritorno in grande stile per il grande regista George Miller a uno dei suoi brand di punta: Mad Max. Uno dei personaggi più iconici degli anni '80, il ruolo che ha portato alla ribalta Mel Gibson, la principale fonte di ispirazione di Bronson (e non dite Buron Son...) e Hara (insieme a Bruce Lee) per Ken il Guerriero, nonché il film che ha dimostrato, insindacabilmente, che in Australia, nel periodo pre-Hugh Jackman, si producevano film anche diversi da Mr.Crocodile Dundee ed Einstein Junior. Ve lo ricordate? Sì, so che in questo momento state tremando di orrore...
Ma non divaghiamo.
Mad Max è ancora lì, scolpito nella memoria di chi ha visto le sue 3 pellicole, come uno dei più grandi maschi alfa di sempre. Prima vendicativo poliziotto di un'epoca post-atomica fatta di deserto e sangue, condannato a inseguire e infine uccidere gli assassini della sua famiglia a bordo di una truccatissima auto Interceptor dotata del motore di un aereo (Interceptor). Poi ramingo fallito ma combattivo barbone che vive rubando al cane le sue scatolette mentre nel nuovo medioevo i buoni diventano sempre più fanatici e cadaveri e i cattivi sempre più luridi (Mad Max). Infine nuovo messia di una terra arida alimentata dallo sterco (leggi "metano") e comandata da una regina sexy e crudele interpretata da Tina Turner (Mad Max, oltre la sfera del tuono). Capolavori del road movie e della fantascienza in genere. Pellicole che hanno innovato, riscritto le regole, opere seminali con cui in molti hanno fatto i conti. Un universo brutto fatto di quotidiana povertà che vive e sopravvive grazie all'oro nero per eccellenza: la benzina. Un epica fatta di auto truccate, autotreni blindati, boomerang (certificati australiani limitati) taglienti e taglia-dita, giganti bambini comandati da nani, bambini randagi, acqua contaminata e fucili carichi, a doppia canna, da portare anche solo per entrare in una toilet, insieme a un paio di pugnali magari. Un mondo violento ma anche lisergico, spirituale, che si estende in infiniti deserti nei quali l'uomo è sempre troppo solo con se stesso, in balia della pazzia e del rimpianto. Un mondo primo di acqua, arido anche a livello interiore, dove la glioria del passato rimane conservata nelle diapositive. Uno scenario grottesco popolato da muscolosi punk coperti di borchie, scimmie albine ammaestrate, sedicenti stregoni, gabbie da combattimento gladiatorio e leggi brutali con pene mortali decise dal caso, per puro sollazzo. Un intero mondo visivo e un affresco sociale letteralmente mai visto prima, peraltro ripreso in modo folle con telecamere piazzate su macchine sparate a 100 miglia orarie. Volevamo tutti un numero 4. Ma Miller era già altrove, a riscrivere le favole con il bellissimo Babe. Del resto a un genio non si comanda. Poi a sorpresa iniziarono a girare voci di corridoio su possibili sequel, anno dopo anno. Max doveva essere ancora Mel Gibson, poi Gerard Butler, infine Tom Hardy. E quando la ruota girata dal gobbo anfitrione piumato di Dryland si fermò su Tom Hardy, il grande George Miller decise di tornare all'amato Max. E quello che segue è il tanto atteso primo trailer del quarto capitolo (o reboot?) delle avventure del più famoso eroe postatomico di tutti i tempi (dopo vengono Kenshiro e Vash the stampede, ok).
Ma non divaghiamo.
Mad Max è ancora lì, scolpito nella memoria di chi ha visto le sue 3 pellicole, come uno dei più grandi maschi alfa di sempre. Prima vendicativo poliziotto di un'epoca post-atomica fatta di deserto e sangue, condannato a inseguire e infine uccidere gli assassini della sua famiglia a bordo di una truccatissima auto Interceptor dotata del motore di un aereo (Interceptor). Poi ramingo fallito ma combattivo barbone che vive rubando al cane le sue scatolette mentre nel nuovo medioevo i buoni diventano sempre più fanatici e cadaveri e i cattivi sempre più luridi (Mad Max). Infine nuovo messia di una terra arida alimentata dallo sterco (leggi "metano") e comandata da una regina sexy e crudele interpretata da Tina Turner (Mad Max, oltre la sfera del tuono). Capolavori del road movie e della fantascienza in genere. Pellicole che hanno innovato, riscritto le regole, opere seminali con cui in molti hanno fatto i conti. Un universo brutto fatto di quotidiana povertà che vive e sopravvive grazie all'oro nero per eccellenza: la benzina. Un epica fatta di auto truccate, autotreni blindati, boomerang (certificati australiani limitati) taglienti e taglia-dita, giganti bambini comandati da nani, bambini randagi, acqua contaminata e fucili carichi, a doppia canna, da portare anche solo per entrare in una toilet, insieme a un paio di pugnali magari. Un mondo violento ma anche lisergico, spirituale, che si estende in infiniti deserti nei quali l'uomo è sempre troppo solo con se stesso, in balia della pazzia e del rimpianto. Un mondo primo di acqua, arido anche a livello interiore, dove la glioria del passato rimane conservata nelle diapositive. Uno scenario grottesco popolato da muscolosi punk coperti di borchie, scimmie albine ammaestrate, sedicenti stregoni, gabbie da combattimento gladiatorio e leggi brutali con pene mortali decise dal caso, per puro sollazzo. Un intero mondo visivo e un affresco sociale letteralmente mai visto prima, peraltro ripreso in modo folle con telecamere piazzate su macchine sparate a 100 miglia orarie. Volevamo tutti un numero 4. Ma Miller era già altrove, a riscrivere le favole con il bellissimo Babe. Del resto a un genio non si comanda. Poi a sorpresa iniziarono a girare voci di corridoio su possibili sequel, anno dopo anno. Max doveva essere ancora Mel Gibson, poi Gerard Butler, infine Tom Hardy. E quando la ruota girata dal gobbo anfitrione piumato di Dryland si fermò su Tom Hardy, il grande George Miller decise di tornare all'amato Max. E quello che segue è il tanto atteso primo trailer del quarto capitolo (o reboot?) delle avventure del più famoso eroe postatomico di tutti i tempi (dopo vengono Kenshiro e Vash the stampede, ok).
In tre minuti 30 anni non sono mai passati e ci ritroviamo bambini in sala, dopo aver eluso il vm 14 e la sorveglianza della maschera (oggi non ci sono più le maschere al cinema... a volte se ne sente la mancanza). Stessa polvere, fiamme e gas, stesso marciume e riti pagani tra catene e auto fortificate. Siamo a casa. Se voi non lo siete urge recupero home video, che di sicuro in questo clima non sarà difficile tra mille possibili riedizioni.
Ci piace il mondo visivo di questo nuovo-vecchio Mad Max. Un mondo che sembra essere rimasto uguale a se stesso in oltre 30 anni per inquadrature, stile, violenza, senza essere minimamente intaccato dalle mille manie della modernità, dalla computer grafica a tutti i costi, dall'aggiunta di spot e spalle comiche per attirare supposto giovane pubblico. Mad Max al 100%, genuino, figlio di un futuro-passato schifoso che con il tempo non è invecchiato di una virgola.
Ci sono le auto e sono putride come un tempo, armate di spuntoni di legno, borchie e vetri blindati. Tizi truci affamati di prede e di benzina le guidano oggi come ieri sulle praterie brulle e leggendarie dell'Australia in un variopinto disturbante carosello. Tutto è sporco e usurato, acuminato e rattoppato, pittato dei colori di guerra come nelle tribù più primitive. Ormai videogiochi, fumetti e cinema hanno sdoganato ampiamente questi veicoli e scenari, questi eroi lerci che razzolano nella spazzatura, ma il Miller-touche si sente sempre, si avverte dal punto di vista del realismo, della plausibilità rinnovata qui dalla pellicola digitale più puntuale e tagliente, dalla fotografia più sporca. Non aspettatevi che queste macchine volino come in Fast'n'furious rimanendo intatte. Preparatevi a spremute di rottami con carneficine annesse in barbecue da grigliata estiva. Pura violenza visiva. Pure troppa, forse. Questo ci fa temere la scure censorea più del dovuto-lecito, perchè film cazzuti come Mad Max non se ne fanno più da molto tempo e i produttori odierni preferiscono servire pappette colorate insapore e ricche di calmanti emotivi. Forse rivedere un Mad Max spietato come alle origini sarà difficile, ma per ora non vogliamo pensarci, volgiamo lo sguardo al bicchiere mezzo pieno.
Max non ha più le fattezze di Gibson. Scriverlo sembra un'eresia ma la Storia ha voluto così. Prima dell'Arma Letate e del Braveheart, prima del regista che inchioda lui stesso alla croce Jim Caviezel, Mel Gibson era Max. Un ragazzo giovane e sorridente con una bella famiglia che di colpo diventa spirito della vendetta nel più classico (almeno all'apparenza) rape'n'revenge. Però Max invecchia di pellicola in pellicola, cambia di postura e baldanza, diventando sempre più cinico e distaccato verso il mondo, disilluso, in una prova d'attore che si fa sempre più difficile, complessa. Non un'eredità facile. Ma già da questo trailer intuiamo (e speriamo sia così per tutta la durata della pellicola ) come sotto il noto completo in pelle, borchie e doppietta di ordinanza, lo sguardo è sempre quello, doloroso e stanco ma determinato, e Hardy riesce bene a far rivivere l'eroe contro-voglia milleriano. L'eroe per caso che sopravvive a mille scontri con il volto tumefatto ma lo sguardo di ghiaccio, sospinto nel futuro solo da un'incrollabile volontà e da piccoli disperati che di tanto in tanto trovano sicurezza sotto la sua doppietta. Un ruolo da pistolero western-crepuscolare certo non facile ma che siamo convinti Hardy interpreterà al meglio.
Tom Hardy ci piace. Ci è sempre piaciuto, dai tempi di Bronson e di Warrior, passando per Il ritorno del cavaliere oscuro. Letteralmente è una montagna di muscoli, ma questo non gli impedisce di essere un bravissimo attore, capace di grandi cose. Vi invito caldamente a trovare e divorare le pellicole citate pertanto, ne vale la pena.
Non potevano mancare donne e bambini, tanto cari a mostri e carnefici. Anche da questo punto di vista il cast è ricco. Ma il traler per ora non ci mostra altro, la nostra fame è già sazia, almeno per un po'. La sceneggiatura porta ancora il machio milleriano ed è sicuramente un bene. Nel cast figurano anche la splendida Charlize Theron, nel ruolo della Imperatrice Furiosa (un richiamo alla regina di Tina Turner?), Zoe Kravitz, figlia di Lenny vista di recente negli X-men, e Rosie Huntington-Whiteley, bionda inglesina fatale dal cognome stronzo che fungeva da "donna oggetto" in Transformers 3. Degni di nota anche il gigantesco Nathan Jones (il suo personaggio si chiama Rictus Erectus... un nome altisonante quanto inquietante) e il sempre bravo Nicholas Hoult (che tanto ci è piaciuto in Warm Bodies).
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