Ricordarsi sempre di lasciare pulito il lavello, che poi anche con Mister Muscolo son dolori.. |
Cazzeggiando per i canali del digitale terrestre mi imbatto in una pellicola del 2007, Tailandese, del classico filone horror asiatico, con venature humor. E naturalmente non me la posso lasciar sfuggire...
L'avevo intravista, male, in passato servendomi di sottotitoli in spagnolo. Devo dire che non è che della trama ci avessi capito molto, soprattutto per quanto riguarda il twist finale, ma mi ero divertito. Rivisto in italiano devo ammettere che è un piccolo gioiellino (vietato fare spoiler). Ragazzi, tra mostri gommosi, computer grafica da power ranger, elefanti impagliati che si animano, camioncini edili che portano chiodi giganti senza un minimo di protezione in autostrada stile Final Destination e atmosfera da ospedale infestato... che spasso di pellicola!
Certo all'inizo non depone a favore dell'opera farci empatizzare con quello che è effettivamente un fesso coi boccoli dall'espressione perennemente assurda
al centro del trio, il "fesso" |
Questo tizio piange di continuo, si taglia, fa cose a caso (in una scena prorompe in un appartamento in una situazione concitata e come prima cosa si toglie comunque le scarpe!!!), con l'andare avanti della trama potrebbe-dovrebbe evolversi, dare delle soddisfazioni, da grandi poteri ecc. ecc. Ma l'attore che lo interpreta, sul cui passato e futuro professionale non voglio indagare, è totalmente incapace di offrire un'espressione diversa da quella nella quale appare nella foto di cui sopra. Ma alla luce del resto del cast, di buon livello, anche questa recitazione alla Joey Triviani funziona! Perchè, e lo diciamo subito, uno dei meriti del film è che dietro ad una scrittura e una messa in scena più che valida, il regista ama trollare e stemperare su tutto e tutti com ampie dosi di trashume. E il nostro personaggio può fare ed essere fesso in modo assolutamente coerente con precise volontà di trama.
Venendo alla storia: il fesso la notte dorme male e vede roba strana. Da donne fantasma realizzate con (volutamente) tremendi effetti speciali
alla voce "tremendi effetti speciali", fantasma zombie che pare pigmeo nudo intento in atti sodomiti.. |
col sapor di cioccolato, rendo il latte prelibato! |
Il nostro, dicevamo, dorme male. Questo lo rende per il resto della giornata sempre sfasato, allucinato, nevrastenico, al punto che visioni e realtà a una certa si confondono. La sorella decide di portarlo in ospedale (a un certo punto pare quasi che viva in ospedale, che l'ospedale sia ad una parete dalla sua abitazione) dopo che questi pulendo dei gamberetti si è aperto un pollicione, ed ecco che il nostro eroe thai viene visitato da un medico che decide di passare il suo nominativo a una strizzacervelli. La psichiatra cerca di venirgli incontro, di fatto il nostro pare un comune ragazzino che "vede la gente morta", ma le cose sono molto più complicate del previsto. Pare infatti che una delle presenze che affliggono il sensitivo in erba fosse una rinomata luminare nel campo della ipnosi, recentemente scomparsa senza lasciare alcuna informazione di sé. C'è l'horror, c'è il giallo, c'è il dramma della follia. Piatto ricco. E alla luce del finale tutte le scelte narrativo-visive anche più fuori di testa tornano, risultano credibili.
Al di là delle cose più assurde che questo film propone, primo fra tutti il costume di gomma del fantasma, munito di occhi sporgenti tipo Bart Simpson, questo Body 19, che potete trovare agilmente in tv o dvd, è un film splendidamente girato, con bravi attori, dalla grandiosa atmosfera, ottima fotografia, un sacco di ritmo e alcune trovate a livello narrativo davvero illuminanti. Un po' "Il Sesto Senso", un po' "The Ring", un po' "Nightmare", un po' "Final Destination", un po' "The Call", un po' altro film che non dico per evitare spoiler, questo Body 19 riesce abilmente a citare senza copiare, risultando a conti fatti anche piuttosto originale e, cosa da non trascurare, divertente da seguire grazie a così tante trovate che potevano agilmente servire per altre due pellicole. Un film di due ore, horror, che passa in venti minuti, meraviglioso. Molto sanguinolento, pieno di scene da saltare sulla sedia, condito da situazioni ricercatamente divertenti-surreali. Una autentica piccola gemma, non a caso ai tempi accolta con entusiasmo anche al Far East Film Festival di Udine (che a fine aprile avrà la sua nuova bella edizione nello storico teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove probabilmente incontrerete anche il sottoscritto tra gli spettatori).
C'è da dire che anche gli effetti speciali, anche quelli di matrice più "artigianale", sono perfettamente voluti per dare all'opera un po' di trash ad arricchire la pietanza. Mi sento di dirlo perchè nella pellicola troverete scene molto complesse, inquadrature ardite, perfetti cut e tanta di quella "roba fatta bene" che quando vi scontrerete con il mostro con gli occhi da Simpson, il gatto zombie, l'elefante in formaldeide che fa le bolle (!!!) non potrete che pensare che la trashata è fortemente voluta e ricercata. Addirittura potrei aggiungere che fanno parte di una specifica dimensione onirica e quindi a sè stanti logici e ben inquadrati. Insomma, prima mi fai una scena da oscar con esplosioni, carrellate, fumi, rallenty e un secondo dopo mi metti un mostro di gomma che saltella (per un motivo preciso): questo è genio, é avere potenziale ma non limitarsi ai giochetti, godere di più registri narrativi. Magari non fa paura come dovrebbe proprio per colpa del mostrone di cui sopra, ma chissene, la cosa "ci stà" e fieramente lo manifesta: questo è vero Grindhouse!
E poi c'è la trama, che parte magari lenta ma evolve, si dirama, non dimentica pezzi, crea ottimi colpi di scena in un genere cinematografico che ormai ha già detto tutto. E riesce così bene nell'intento da garantirvi la voglia una seconda visione, dove potrete ammirare tutto il meccanismo narrativo oliato a dovere.
Non il film horror più terrorizzante di sempre, ma un film disturbante, che vive di proprio fascino, che se amate l'horror orientale saprete apprezzare. Da riscoprire. Magari davanti ad una tazza di cereali.
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