Non sopporto le cavolate che dici a Mistero!! |
Dopo essersi
svegliato nel futuro e aver combattuto gli alieni è tempo per il
capitano Steve Rogers (Chris Evans) di fare i conti con un mondo che è
andato avanti mentre lui era in un blocco di ghiaccio. È tempo di
aggiornarsi. Il nostro raccoglie su un taccuino tutte le cose belle
che negli anni si è perso e che gli vengono consigliate di
recuperare, dalla musica di Marvin Gaye ai film di Rocky. È molto
conteso, e non è detto che presto quella vicina di casa carina possa
capitolare. Ma il passato è ancora troppo presente se cinquanta e
passa anni per Rogers non sono che, di fatto, ieri. Così non può
passare la sera a cantare con il suo vecchio quartetto vocale, la sua
amata fiamma ha figliato ed è ora quasi terminale in un letto di
ospedale, il suo vecchio compagno di squadra è defunto in quella
dannata missione che ha cambiato la sua vita. Così, alla ricerca di
trovare davvero quello che vuole fare della sua vita, Rogers continua
a fare quello che abitualmente gli hanno insegnato a fare, il
soldato. Continui allenamenti, missioni rischiose sul campo, una nuova
dimestichezza con le tecnologia. Lo capisce un po' più degli altri la
Vedova Nera (Scarlett Johansson), anche lei con alle spalle una vita
dedicata quasi interamente alla guerra, si sente protettiva con lui,
quasi una sorella maggiore, perché la realtà odierna è difficile da
spiegare a chi è vissuto con una scala di valori di cinquanta anni
fa. Tra una mostra che espone quanto abbia rappresentato Capitan
America per la storia americana e la realtà delle possibili
invasioni aliene, Rogers è chiamato ad accettare uno S.H.I.E.L.D.
che si si sta militarizzando oltre l'eccesso e si trova a fare i
conti con le mezze verità di Fury (Samuel Jackson). Tutto è grigio,
i buoni si distinguono dai cattivi unicamente per il fatto che i
primi non ti sparano addosso. In tutto questo scenario si fa poi
strada una nuova minaccia. Parte da dove nessuno se la aspetterebbe e
fa tornare a galla un passato scomodo.
Ora ho anch'io come Iron Man una democratica spalla di colore |
Di tutto il
pacchetto dei Marvel Studios, questo Captain America 2 è di sicuro
il pezzo più oscuro, la storia più drammatica. L'azione è sempre
ben presente, coinvolgente, adrenalinica e realizzata ai massimi
livelli. Il versante visivo è appagante come sempre, ma è la
struttura dello script a cigolare. Latita l'ironia. Non che il primo
Captain America fosse un film comico, anzi, ma dietro il contesto
serio vi erano le esagerazioni visive, una musica squillante che
riportava a un clima epico-gioioso, un bellissimo cattivo da fumetto
come il Teschio Rosso (uno straordinario Hugo Weaving), c'era il
simpatico cameratismo degli Howling Commandos, non mancavano scene
romantiche e la simpatica guasconeria del padre di Tony Stark. C'era
nel primo Captain America moltissimo del classico anni '90 Rocketeer,
non a caso film di Joe Johnson, regista del primo Captain America, il
film aveva “cuore” e in sala è piaciuto anche a larga parte del
pubblico femminile. I fratelli Russo, autori della pellicola numero
due, non a caso sono invece due mezze seghe che al massimo hanno
offerto al mondo quell'aborto di “Tu, io e Dupree” e giuro non
capisco chi e perché li abbia coinvolti. Questa pellicola manca
proprio di cuore, e sembra quasi lo abbiano espiantato scientemente,
come se fosse sensato farlo. Qui abbiamo personaggi per lo più
grigi, come il comunque bravo Robert Redford e Frank Grillo (non
ancora Crossbones), che vorremmo ci parlassero di più, magari anche
solo gigioneggiando e invece nulla, incolore, intercambiabili, senza
nemmeno una maschera a renderceli colorati o ridicoli. Vedova Nera si
è vista parecchio più simpatica altrove e la Johansson, poco
partecipe (c'è una scena che pare stia leggendo su un computer le sue
mail), poco sexy (ma forse per via del target del film) e poco
simpatica in genere, si candida ufficialmente a “figa di legno”.
Un perenne clima complottistico sovra-dimensionato e immotivato, zero
alleggerimenti, che sarebbe troppo perfino per una pellicola coreana.
Se poi il clima è così serio non si giustifica affatto poi un finale
“da videogame per bambini con deficit dell'attenzione”, carico di
botti ma in cui gli eroi (e questo per la partecipazione del pubblico
è quasi un calcio nel culo) sono quasi in secondo piano. Ma quello
che è ancora più inconcepibile sono le premesse che portano a tale
finale, tali da far sembrare deficienti a vita i personaggi in
causa. Ci sono cose positive ad ogni modo, il taccuino dei ricordi,
Hayley Atwell che torna per una piccola ma significativa parte,
Anthony Mackle rende benissimo il suo personaggio, il Winter Soldier
di Sebastian Stan è figo e quando in scena catalizza tutta
l'attenzione, gli effetti speciali sono come sempre straordinari e
inseguimenti e combattimenti (qui mi ripeto) sono fatti davvero molto
bene. Ma è roba per lo più a margine. Anche qui si poteva
sviluppare una sotto-trama sentimentale, sfruttando magari meglio
Emily VanCamp (nel ruolo dell'Agente 13), si potevano fare battute e
battutine con Mackle, si poteva SPOILER rendere Zola più simile a quella ridicola trashata che
si trova nel fumetto SPOILER . Molti (quelli che Dark Knight è dio
per poi dire merda di Man of Steel) si sono lamentati delle scene di
“alleggerimento” di Thor 2 senza capire che tali scene sono quello
che rende meno indigesto Thor 2, sono le scene che fanno ricordare di
stare a vedere quello che di fatto è un fumetto sul grande schermo,
nello specifico un tipo di fumetto che fa uso industriale di gag,
battutine, doppi sensi, facendoci per un istante dimenticare una
trama pasticciatina. Il finale di Cap 2 sarebbe sempre stata la
porcheria (narrativa, non visiva) che è, ma almeno due risate me le
avrebbero fatte fare.
Sono contento di conoscere uno degli attori più bolsi del mondo |
Ci siamo
divertiti? Di meno che con il primo. Le donne in sala, che il primo
Cap lo avevano apprezzato, dichiarano che mai e poi mai andranno a
vederne un terzo. Chi voleva il minimo sindacale, tante botte e tanti
botti è comunque contento. Possibilità di riivedere il film senza
schippare alle scene di lotta, praticamente nulle.
Speriamo che i
Guardians of Galaxy sappiano riportare ai Marvel Studios il clima
simpatico e goliardico per il quale sino ad ora si sono sempre
contraddistinti. Il trailer, cazzaro quanto basta, sembra far sperare
che tale obiettivo sia raggiungibile.
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