Riusciranno i nostri ragazzini disfunzionali, bang-bang-bang e infoiatissimi ad avere la meglio sui terribili orsetti gommosi? Tra motorette giocattolo, armi plasticose con pile non incluse e costumini ninja riusciremo finalmente a vedere un megazord affrontare un caramellone gigante? Ma se faranno l'action figures dell'Eremita il poncio mimetico sarà in plastica o stoffa con allegata la classica bustina antitarme? E se poi uno perde la bustina antitarme originale? Il prodotto su e-bay è svalutato? Ma perché invece di una tutina fibro-mimetica (tipo quella della Mocciosa, tanto per dire) c'ha un poncho nello spazio l'Eremita? È una delle cose sci-fi moderne che non capisco tipo la tuta spaziale invernale con al collo il pelo di lupetto nel videogioco Dead Space 3... Ma soprattutto tornando al fumetto, domanda delle domande, riuscirà Eremita a farsi la Mocciosa nonostante la stessa sia in lutto per Pistolero da più o meno due ore? Si aprono scommesse! Torniamo nello spazio, fiduciosi di vedere decollare la serie Bonelli per nulla ispirata a tutto quello che abbiamo già visto in tv negli ultimi venti anni!
Finalmente é giunta l'ora di andare a indagare sull'identità dell'Eremita, lo sniper della squadra, l'ultimo membro degli orfani (dei 5 che si dividono le copertine finora) di cui non è stata ancora narrata la storia. L'argomento è stato al centro di un discreto numero d speculazioni in quanto non di così immediata soluzione, frutto di un sapiente rimescolare di carte da parte del buon Recchioni. Già il numero 4 aveva accennato alla questione, ma non aveva dipanato i dubbi, il come e il perché, che questa nuova uscita espleta, magnifica, impacchetta e serve in quello che, mi sento tranquillamente di affermare, è anche il numero più riuscito finora di tutta la serie. Dettaglio non da poco l'Eremita, a mio giudizio personale, appare come il personaggio meglio gestito, profondo e meno stereotipato del gruppo. È altresì il personaggio più adulto, l'unico che per ora riesce a porsi delle domande sulla vera natura dei mostri e della missione, confrontandosi direttamente con i superiori. Non da meno l'intreccio narrativo che effettivamente compie un salto di qualità facendo quello che si invocava fin dalla prima uscita: meno (bellissimi) paesaggi e più dialoghi. Con questo numero si chiude un mini-ciclo, non senza un cliffhanger inaspettatto atto a rimescolare tutto quanto considerato finora. Ora, presentati tutti i personaggi principali e le loro storie, si può tornare a rileggere tutti di un fiato i precedenti episodi e constatare quanto il quadro complessivo sia più esaustivo, complesso e affascinante a una seconda lettura rivela. Soprattutto a monte della parte del racconto che racconta l'infanzia degli Orfani, finalmente assume spessore la parte ambientata sul pianeta alieno e qualcuno potrebbe iniziare a pensare a un modo, frugale, di sistemare i tasselli (SPOILER, ma sono solo mie supposizioni, metto sotto “spoiler” nel caso malaugurato ci beccassi... Più guardo il modo in cui sono realizzati i “caschi” degli Orfani, come i visori ad occhio posti sopra la visiera, e le loro armature, soprattutto in riferimento a quella particolare armatura che si vede nelle ultime due pagine, più mi accorgo di quanto siano numerose le loro somiglianze con gli alieni … che sia tutta una simulazione tra due eserciti terrestri che si stanno auto-schermando, magari anche a loro insaputa, guidati da oscuri burattinai? Di fatto gli Orfani hanno già tecnologie che li rendono invisibili. Che tutta la storia della fine del mondo sia una palla auto-indotta per dare uno scopo a dei super-soldati? Dimensioni parallele in lotta in cui gli alieni-invasori sono in realtà umani di un'altra dimensione in un loop infinito tra dimensione e dimensione? Le possibilità sono molte e stimolanti! E poi chi sarà il nuovo Orfano misterioso? Io un'idea ce la avrei... visto che l'ipotesi numero 2 è defunta... FINE SPOILER).
I disegni di Maresca per i colori di Pastorello sono davvero notevoli. E, cacchio, lo dico straconvinto! Apprezzo il fatto che i veicoli appaiono qui meno giocattoli e più inquadrati in uno stile militare. I personaggi sono molto solidi e ben caratterizzati, con bambini che sembrano bambini e adulti che sembrano (palestrati) adulti. Le scenografie sono belle, i colori stupendi, mi è piaciuto particolarmente il bosco protagonista della prima parte del racconto. Gli alieni sono sempre un po' un'incognita, ma qui se la cavano meglio e apprezzo lo sforzo per non renderli la porcata che da sempre sembrano. Ma niente appello per gli edifici alieni.
Un grande passo avanti nell'evoluzione stilistica degli alieni! |
I loro edifici “arancioni” rimangono, pur per precisa scelta stilistica, brutterrimi, dei cacchio di budini gelatinosi. Le creature invece qui sono più interessanti e aggressive del solito, lo sforzo di dargli un poco di carisma si concretizza con connotazioni quasi rettiloidi, zanne, presumo peli gommosi ritti, che sinceramente ho apprezzato. Si può dire che dagli orsetti gommosi siamo passati alle ranocchiette gommose.
Le copertine di Carnevale sono letteralmente una più bella dell'altra e questa non è da meno.
Attendiamo con gioia la prossima uscita.
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