Tempo fa sono andato al cinema con la ferrea intenzione di vedere questo film, ma a causa dell'orario pomeridiano e della mattinata di lavoro oltremodo ricca alcune parti le ho vissute tra le braccia di Morfeo. Volevo scrivere qualcosa di entusiastico, perché le scene d'azione mi avevano particolarmente colpito nel dormiveglia, ma ho deciso di posticipare il tutto a una visione più accurata. E poi non dite che non vi voglio bene!
America. Il Cobra
ha messo radici nella White House da quando il camaleontico Zartan
(Jonathan Pryce – Arnold Vosloo) si è sostituito con il
presidente. L'ordine del giorno è quindi chiaro e perentorio.
Recuperare il Comandante Cobra dal suo stato di crio-sonno da
bastoncino Findus e tagliare i fondi del programma G.I.Joe. Ma come
può il Cobra, pur a capo degli Stati Uniti, smantellare una
organizzazione internazionale come i Joe? Esattamente come l'America
se ne sbatte per il protocollo di Kyoto, il Cobra “chiude i Joe” e
basta. E già che c'è prova a sterminarne un bel po'. Ma ancora non
hanno fatto i conti con il Generale Hawk, con Scarlet, Heavy Duty,
Ripcord e... dove cacchio sono finiti tutti?!!
Immaginiamo che stiano vivendo per conto loro emozionanti avventure sottomarine per tutto il tempo in cui si svolge questa pellicola, insieme a molti altri mini-gruppi di Joe ancora a noi non noti. Ripartiamo dunque. Ma ancora non hanno fatto i conti con Duke (Channing Tatum), Roadblock (The Rock), Snake Eyes (Ray Park), Flint (D.J.Cotrona), Jaye ( Adrianne Palicki, bellissima), Jinx (Elodie Yung) e altri che adesso mi sfuggono. Ma come stanno i nostri prima del mega-scontro? Fronte Joe. Scopriamo così, senza preavviso né traccia nella precedente pellicola, che Duke è l'amico del cuore di Roadblock. Duke pare vivere a casa di Roadblock dopo che il suo flirt con la Baronessa Cobra (anch'essa assente ingiustificata dalla pellicola) non è andato a buon fine e probabilmente sta cercando di vivere la vita sotto una prospettiva diversa. La moglie di Roadblock è decisamente donna dalle ampie vedute e ai figli di Roadblock pare di avere due papà. I due giocano alla play, cucinano insieme, vanno ai corsi di ricamo, stanno tutto il tempo ad abbracciarsi, incitarsi, darsi pacche sulle spalle in modo assolutamente virile e non equivoco. Duke però e stanco, i discorsetti di incitamento alla Patton prima dei combattimenti li lascia fare a Roadblock, quando i due sono insieme al poligono di tiro è chiaro chi utilizzi l'arma più grande e con più soddisfazione (parlo della minigun, ovviamente). Snake Eyes, il cui look è cambiato da quello della action figures a quello del cartone animato, ora va in giro con Jinx, altra fanatica delle arti marziali e del lattice. Il ninja dei Joe ha ora come puntiglio far passare ai buoni il rivale di sempre Storm Shadow (Byung -hun Lee) perché è roso dal senso di colpa, ha visto troppe volte Dragonball e in fondo vedere un ninja bianco e uno nero che combattono insieme contro diecimila nemici è una figata stratosferica.
Fronte Cobra. C'è aria di maretta. Il comandante Cobra da poco liberato ha deciso di non risvegliare dal crio-sonno Destro e neanche voglio immaginare il motivo del bisticcio tra faccia di serpente e testa di metallo. Anche lui si è rinnovato nel look ed ora porta una figherrima maschera a specchio ispirata alla serie animata in luogo del respiratore helgast che ora risiede in soffitta insieme alla sua copia limited di Killzone 2. Mentre Zartan è impegnato a conquistare il mondo e a trombare la ultra sessantenne first lady in luogo di più procaci stagiste (Zartan ha da sempre gusti molto personali) e Storm Shadow è in montagna a ricercare se stesso e il miglior posto dove gustare i pizzoccheri, la baracca è retta dal bidello, Firefly (Ray Stevenson, non nego uno dei miei attori preferiti). Uomo di poche parole ma dal buon cuore, è il volto operaio di tutti gli sgherri senza nome sotto il Cobra, il cattivo per cui tifare ma che già sai finirà malissimo. Ma ecco che i giochi iniziano! I Joe partono in svantaggio, accusano una dura sconfitta e per recuperare pescano dalla panchina un personaggio nuovo, nuovissimo, mai visto. Il “primo Joe” (Bruce Willis). Con la nuova entrata tutto è possibile e botti ed esplosioni da urlo non mancheranno.
Immaginiamo che stiano vivendo per conto loro emozionanti avventure sottomarine per tutto il tempo in cui si svolge questa pellicola, insieme a molti altri mini-gruppi di Joe ancora a noi non noti. Ripartiamo dunque. Ma ancora non hanno fatto i conti con Duke (Channing Tatum), Roadblock (The Rock), Snake Eyes (Ray Park), Flint (D.J.Cotrona), Jaye ( Adrianne Palicki, bellissima), Jinx (Elodie Yung) e altri che adesso mi sfuggono. Ma come stanno i nostri prima del mega-scontro? Fronte Joe. Scopriamo così, senza preavviso né traccia nella precedente pellicola, che Duke è l'amico del cuore di Roadblock. Duke pare vivere a casa di Roadblock dopo che il suo flirt con la Baronessa Cobra (anch'essa assente ingiustificata dalla pellicola) non è andato a buon fine e probabilmente sta cercando di vivere la vita sotto una prospettiva diversa. La moglie di Roadblock è decisamente donna dalle ampie vedute e ai figli di Roadblock pare di avere due papà. I due giocano alla play, cucinano insieme, vanno ai corsi di ricamo, stanno tutto il tempo ad abbracciarsi, incitarsi, darsi pacche sulle spalle in modo assolutamente virile e non equivoco. Duke però e stanco, i discorsetti di incitamento alla Patton prima dei combattimenti li lascia fare a Roadblock, quando i due sono insieme al poligono di tiro è chiaro chi utilizzi l'arma più grande e con più soddisfazione (parlo della minigun, ovviamente). Snake Eyes, il cui look è cambiato da quello della action figures a quello del cartone animato, ora va in giro con Jinx, altra fanatica delle arti marziali e del lattice. Il ninja dei Joe ha ora come puntiglio far passare ai buoni il rivale di sempre Storm Shadow (Byung -hun Lee) perché è roso dal senso di colpa, ha visto troppe volte Dragonball e in fondo vedere un ninja bianco e uno nero che combattono insieme contro diecimila nemici è una figata stratosferica.
Fronte Cobra. C'è aria di maretta. Il comandante Cobra da poco liberato ha deciso di non risvegliare dal crio-sonno Destro e neanche voglio immaginare il motivo del bisticcio tra faccia di serpente e testa di metallo. Anche lui si è rinnovato nel look ed ora porta una figherrima maschera a specchio ispirata alla serie animata in luogo del respiratore helgast che ora risiede in soffitta insieme alla sua copia limited di Killzone 2. Mentre Zartan è impegnato a conquistare il mondo e a trombare la ultra sessantenne first lady in luogo di più procaci stagiste (Zartan ha da sempre gusti molto personali) e Storm Shadow è in montagna a ricercare se stesso e il miglior posto dove gustare i pizzoccheri, la baracca è retta dal bidello, Firefly (Ray Stevenson, non nego uno dei miei attori preferiti). Uomo di poche parole ma dal buon cuore, è il volto operaio di tutti gli sgherri senza nome sotto il Cobra, il cattivo per cui tifare ma che già sai finirà malissimo. Ma ecco che i giochi iniziano! I Joe partono in svantaggio, accusano una dura sconfitta e per recuperare pescano dalla panchina un personaggio nuovo, nuovissimo, mai visto. Il “primo Joe” (Bruce Willis). Con la nuova entrata tutto è possibile e botti ed esplosioni da urlo non mancheranno.
Seconda
pellicola cinematografica dedicata ai pupazzi Hasbro più amati da
grandi e piccini (sì, va bene, chiamiamole “action figures”). In
un articolo di millenni fa già affrontavamo la tormentosamente
tormentata genesi di questo prodotto e pertanto lì vi rimando (CLICCA QUI). In succo il
primo film aveva guadagnato bene ma era costato uno sproposito, la
produzione voleva di contro investire di meno e usare la prima
pellicola come traino. Inoltre c'era chi non aveva del tutto
apprezzato l'approccio leggero di Sommers, peraltro fedele al cartone
animato dei G.I.Joe, ma a volte troppo eccessiva e
“pacchiana” (emblematica la sequenza nella base desertica dei Joe,
praticamente la versione gigante di una base giocattolo di plastica),
e voleva qualcosa di più canonico. Non avevamo molte speranze in
merito ed è bello poter constatare quanto ci sbagliavamo. Jon M.
Chu, regista con alle spalle una oscenità innominabile, sembrava
essere il classico fantoccio della produzione, pupazzo scelto da
Bonaventura per contenere i costi di Sommers tanto come cachè che
come budget minimo della pellicola. L'obiettivo non era più fare un
film sui G.I.Joe, ma giusto un film che potesse essere venduto. Del
resto se vuoi i G.I.Joe devi preventivare scontri aerei e
sottomarini, inseguimenti forsennati, armi laser satellitari da
fine-del-mondo, basi segrete che si autodistruggono mentre tutti
scappano da tutte le parti. Se tagli il budget puoi contare solo su
qualche veicolo-simbolo, sulle arti marziali e sugli sconti all'arma
bianca oltre a qualche sporadica sparatoria. Ciò che è
action-fantascientifico deve ridursi a semplice film action. Un bel
ridimensionamento. Ma non è stato un male. Chu, sorpresa, è un fan
dei G.I.Joe, uno che ne capisce e che davvero si è dedicato anime e
corpo per creare il prodotto migliore possibile per i fan e fare di
necessità virtù. Un'impresa che ha davvero il sapore della corsa a ostacoli. La produzione voleva un “nuovo inizio con nuovi
personaggi”.
Non deve essere stato facile riuscire a glissare su tutte le trame aperte e non chiuse, sul carisma di personaggi qui assenti e nel contempo dover gestire la volontà di proporre (sempre per questioni di budget) un numero minimale di effetti speciali. Con coraggio si è risposto a questi dubbi fornendo un ritmo indiavolato, stunt spettacolari, l'uso di veicoli e chara ben noti e amati, la messa in scena di un paio di situazioni che i fan davvero volevano vedere. Qualche incertezza si sente, ma tuttavia la missione appare decisamente riuscita e vincente sul piano del botteghino. Al punto che un terzo capitolo è già in pre-produzione e non si escludono recuperi dalla prima pellicola. Il giovane Chu ha talento e auspico per lui e per i G.I. Joe il successo di Lin su Fast'n'Furious. Se la regia è buona, meritevoli sono gli interpreti, tra cui spiccano The Rock, Willis e Stevenson per doti recitative e Park e Lee per talento funambolico. La scrittura, pur nei limiti di cui sopra, è interessante, sa essere ironica quanto avvincente e perfettamente in linea con il prodotto di riferimento. L'azione è abbondante e concitata, ma se aspettavate scene come l'ultima parte della prima pellicola (che poi è l'esatta immagine che molti hanno dei G.I.Joe) forse rimarrete delusi da questa svolta quasi intimista. Negarlo è inutile, G.I. Joe la vendetta si fa carico di tutti i limiti del classico “prodotto di passaggio”, esattamente come fu per Tokyo drift: pochi soldi ma grandi performance per far risorgere dalle ceneri un brand che, forse perché troppo costoso, nella mente dei produttori era già carne morta. Impresa riuscita. Il blu ray-dvd è eccezionale come dovrebbe, un autentico spettacolo per gli occhi da gustare con coca e pop corn caldi caldi sfornati dal microonde. Rimane un piccolo fatto non trascurabile. È un film dei G.I.Joe, non è Salvate il soldato Ryan. I corpi non esplodono, molte situazioni sono calibrate per essere apprezzate anche da un pubblico giovane. Violenza stilizzata, soltanto accennate implicazioni sessuali, buoni sentimenti imperanti. Immaginate che Duke e Roadblock abbiano 13 anni e tutte le cretinate ambigue con cui millavo ad inizio articolo vanno a cadere. È in sostanza sempre un film per famiglie. Se non amate i G.I. Joe potrebbe non piacervi, potreste trovarlo un po' puerile. E allora mi chiedo cosa cacchio avete comprato a fare il dvd di G.I.Joe 2. Ma a domande come questa non so se troverò mai una risposta.
Non deve essere stato facile riuscire a glissare su tutte le trame aperte e non chiuse, sul carisma di personaggi qui assenti e nel contempo dover gestire la volontà di proporre (sempre per questioni di budget) un numero minimale di effetti speciali. Con coraggio si è risposto a questi dubbi fornendo un ritmo indiavolato, stunt spettacolari, l'uso di veicoli e chara ben noti e amati, la messa in scena di un paio di situazioni che i fan davvero volevano vedere. Qualche incertezza si sente, ma tuttavia la missione appare decisamente riuscita e vincente sul piano del botteghino. Al punto che un terzo capitolo è già in pre-produzione e non si escludono recuperi dalla prima pellicola. Il giovane Chu ha talento e auspico per lui e per i G.I. Joe il successo di Lin su Fast'n'Furious. Se la regia è buona, meritevoli sono gli interpreti, tra cui spiccano The Rock, Willis e Stevenson per doti recitative e Park e Lee per talento funambolico. La scrittura, pur nei limiti di cui sopra, è interessante, sa essere ironica quanto avvincente e perfettamente in linea con il prodotto di riferimento. L'azione è abbondante e concitata, ma se aspettavate scene come l'ultima parte della prima pellicola (che poi è l'esatta immagine che molti hanno dei G.I.Joe) forse rimarrete delusi da questa svolta quasi intimista. Negarlo è inutile, G.I. Joe la vendetta si fa carico di tutti i limiti del classico “prodotto di passaggio”, esattamente come fu per Tokyo drift: pochi soldi ma grandi performance per far risorgere dalle ceneri un brand che, forse perché troppo costoso, nella mente dei produttori era già carne morta. Impresa riuscita. Il blu ray-dvd è eccezionale come dovrebbe, un autentico spettacolo per gli occhi da gustare con coca e pop corn caldi caldi sfornati dal microonde. Rimane un piccolo fatto non trascurabile. È un film dei G.I.Joe, non è Salvate il soldato Ryan. I corpi non esplodono, molte situazioni sono calibrate per essere apprezzate anche da un pubblico giovane. Violenza stilizzata, soltanto accennate implicazioni sessuali, buoni sentimenti imperanti. Immaginate che Duke e Roadblock abbiano 13 anni e tutte le cretinate ambigue con cui millavo ad inizio articolo vanno a cadere. È in sostanza sempre un film per famiglie. Se non amate i G.I. Joe potrebbe non piacervi, potreste trovarlo un po' puerile. E allora mi chiedo cosa cacchio avete comprato a fare il dvd di G.I.Joe 2. Ma a domande come questa non so se troverò mai una risposta.
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