Spazio. Ultima
frontiera. La missione quinquennale dell'Enterprise non è ancora
iniziata, ma l'equipaggio ha già a che fare con strani mondi. Così
Kirk (Pine), Spock (Quinto) e compagni si trovano su un pianeta la cui
popolazione è ancora primitiva, intenti a spostare i villici dalle
vicinanze di un vulcano in eruzione verso il più sicuro entroterra.
Spock ha escogitato un sistema per sedare per sempre il vulcano e
preservare così le vite degli autoctoni, ma serve tempo e la lava
sta per inghiottirlo. Kirk arriva in suo soccorso ma così facendo
incorre in una delle più gravi inflazioni della federazione, si fa
vedere dai villici. Al ritorno alla base Kirk si prende la solita
lavata di capo dal capo-mentore Pike (Bruce Greewood) ed è a rischio
radiazione dalla flotta stellare, perché Spock ha fatto rapporto
sull'accaduto, nella più completa “buona fede vulcaniana” (roba
capace di scatenare un conflitto su scala planetaria). Tutto il resto
della pellicola sarà un: “Non dovevi fare rapporto, ti ho salvato
la vita”, di contro a “Grazie per avermi salvato la vita, ti ho
fatto rapporto per onorarti”, di contro a “Ma io ti ho salvato
perché sei mio amico”, di rimando “Anch'io ti amo, per questo ti
stimo”, seguito da “No! Non hai capito un C@$$o!!! Dovevi dire una
bugia a fin di bene! I veri amici sanno mentire! Ma non stavi con
Uhura?” e ”Roba di copertura, allora non mi ami?”. Ma lasciamo da
parte un attimo le ragazze. I Klingon sono alle porte, hanno un look
che finalmente li rende giustizia, sono incazzati, detestano le
smancerie, guidano astronavi (gli sparvieri) mille volte più fiche
dei piatti volanti o cartoccini del latte della Federazione e stanno
per scatenare l'inferno su tutti i pianeti conosciuti. Perché sono
brutti, cattivi e hanno le palle girate a causa dell'impossibilità
di avere un taglio di capelli alla Balotelli su una fronte Kningon,
cosa che oggi va tantissimo di moda. Tifo per loro anche se so già
come andrà a finire. Ma non è tutto, c'è anche un terrorista
particolarmente potente (Benedict Cumberbatch... non guardate imdb per
vedere quale sia il suo vero nome o vi partirà il missile spoiler), che ha dichiarato guerra alla Federazione, un tipo da non
sottovalutare per nessun motivo che ha già fatto strage nel palazzo
dell'archivio e ora punta al quartier generale. È ora di tirare
fuori i Phaser.
Seconda pellicola
del “nuovo corso” di Star Trek, di nuovo J.J. Abrahms alla regia,
tutto il cast felicemente riconfermato. La sceneggiatura è una vera
bomba: pesca dalla memoria storica dei fan uno dei capitoli più
riusciti della saga e riesce a elaborare al meglio la materia,
condendo con ampie dosi di azione e ironia, non perdendo di vista le
tematiche classiche e caratteristiche dell'opera. Magistrale il
lavoro del cast. Ogni chara ha il suo sviluppo, la sua occasione di
esprimersi in un assolo. Pine e Quinto giocoforza dominano la scena,
ma il cattivo è davvero di classe, un personaggio memorabile che
personalmente ho apprezzato quasi quanto il Nero di Eric Bana e la
regina Borg di Alice Krige. Anche l'astronave, come sempre, fa
personaggio a sé con i suoi cunicoli, reattori, sale controllo. In
questo episodio ha diverse scene “da protagonista” di grande
impatto. Non mancano i combattimenti spaziali, anche se non sono il
piatto principale. L'azione si sposta per lo più sul combattimento
ravvicinato, seguendo le felici intuizioni del capitolo precedente
(modernizzazione del materiale base, comunque), laddove venivano
riscritte e modernizzate le coreografie di combattimento. Ci sono su
questo versante felici intuizioni capaci di mandare all'orgasmo i
fan. Lo spettacolo, bello lungo nel suo minutaggio, scorre via senza
intoppi o sbadigli come un rollercoaster impazzito. Qualcuno si è
lamentato dell'eccessiva dose di azione della pellicola, che avrebbe
spinto la narrazione su binari più vicini a Star Wars che alla
effettiva fonte.
Una critica che può essere compresa alla luce di un
trailer piuttosto “avventuroso”, ma che bisogna riconsiderare
solo successivamente alla visione del prodotto finito. Personalmente
trovo ci sia azione quanto nel bellissimo e più badass, “Primo
contatto” (mio film preferito di Star Trek in assoluto.... "la
resistenza è inutile”...), trovo le scene d'azione di Into
Darkness spettacolari e avvincenti e soprattutto in tema con
l'universo narrativo, con tanto di gustose chicche. Ma i gusti sono
pur sempre gusti. Qui di fatto si spara di più e si parla di meno di
una qualsiasi puntata di Deep Space 9, ma ogni trekker troverà di
sicuro parecchi motivi per essere contento di questa pellicola,
pertanto invito tutti a vederla (ovviamente dopo aver rivisto il
capitolo precedente). Vorrei dirvi di più, ma conosco i fan perché sono pure io un fan, ogni piccola rivelazione in più è una
coltellata al godimento dell'opera e ogni rivelazione che
risulterebbe clamorosa per il fan accanito magari lascerebbe
indifferente lo spettatore occasionale. Pertanto mi fermo qui,
consigliandovi la visione sotto tutti i punti di vista, nell'attesa
della prossima reiterazione del brand. Lunga vita e prosperità.
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