lunedì 16 giugno 2025

Lilo e Stitch: la nostra recensione del live action Disney diretto da Dean Fleischer Camp

Lilo (Maya Kealoha) è una bimba orfana che vive nelle isole Hawaii dei giorni nostri con la sorella Nani (Sydney Elizabeth Agudong). Perspicace, sensibile ma risoluta, ha amici “particolari” come il pesce Pudge, a cui spetta un sandwich ogni giovedì, e compagne di scuola non sempre “allineate” alla sua visione del mondo.

Stitch è l’esperimento generico alieno, in numero 626. Per vari motivi è stato ritenuto “pericoloso” e per questo viene esiliato sulla Terra, un pianeta il cui 71% è formato da acque, quando l’acqua per lui è una specie di kryptonite per Superman. Per pura fortuna, dopo essere scappato su una navicella rossa (la mia mamma dice sempre “5 lire in più ma rossa”… come darle torto), si salva atterrando sulla terra, proprio alle Hawaii. Il suo creatore, il dott. Jumba Jookiba (doppiato in originale da Zach Galifianakis), si offre volontario per recuperarlo. Ma la Terra è un pianeta insidioso, per cui viene accompagnato da Pleakley (Billy Magnussen), super esperto del pianeta e amante delle zanzare. 

Lilo e Nani si barcamenano in quella che potrebbe essere una vita “normale” ma, purtroppo, senza grandi risultati… indi per cui l’assistente sociale che li ha in gestione (Tia Carrere), per l’affidamento a estranei della sorellina più piccola, indica delle azioni correttive per fare in modo di non separare le due sorelle, magari facendosi aiutare anche dalla vicina di casa.

Lilo e Nani si promettono di esserci sempre l’una per l’altra, che le cose sarebbero presto migliorare. Quale migliore auspicio di una stella cadente per esprimere questo desiderio? La stella cadente, in realtà, è la navicella di Stitch che arriva sulla terra… 

Ed ecco che Lilo e Stitch si incontrano… magari un “cagnolino” può aiutare Lilo a sentirsi meno sola e l’esperimento 626 viene di fatto scambiato per una strana specie di cagnolino… e da lì ecco partire le avventure del film!


Live action che riprende a grandi linee il favoloso cartone animato che quest’anno compie 23 anni, ma talmente adorabile che sembra uscito un mese fa. Tra gli attori “in carne ed ossa” si segnala la brava bambina esordiente Maia Kealoha, davvero molto tenera nell’impersonare la piccola Lilo. Come “chicche” per gli appassionati, in nuovi ruoli, ritornano Tia Carrere (nota per la serie tv Relic Hunter) e Jason Scott Lee (Dragon, Mowgli). La prima nel cartone era la voce di Nani e qui diventa l’assistente sociale. Il secondo era la voce originale del ragazzo di Nani e qui è nei panni di un ristoratore. Il regista Dean Fleischer Camp, ma soprattutto gli sceneggiatori, si prendono alcune libertà che, rispetto al cartone,  lasciano a tratti lo spettatore un po’ stupito. Tra queste si segnala una particolare “invadenza” della vicina di casa, personaggio del tutto nuovo e forse poco centrato, ma ciò che più dispiace è  l’assenza della figura e della musica di Elvis Presley, che nel cartone diventava un vero e proprio “modello comportamentale” per “trasformare in un buon terrestre” il piccolo Stitch. Il ruolo della CIA diventa ancora più centrale nella vicenda, mentre il mitico e carismatico cacciatore di taglie spaziale non è più presente nella trama. 

Alcune scene sembrano non rispettare una narrazione lineare e lo spettatore purtroppo può trovarsi spaesato durate la visione. 

Buono il comparto effetti speciali, che da vita a una “versione live action” particolarmente riuscita di Stitch: coccoloso ma narrativamente molto più “cattivello” di quanto ci ricordavamo. 

Interessante l’idea della trasformazione dei personaggi alieni in attori in carne ed ossa: un Zach Galifianakis in particolare stato di grazia ed un simpatico Billy Magnussen. 

Film adatto ad una serata coccolosa con la famiglia. Anche se il cartone ha degli insegnamenti e dei momenti di commozione che il live action non riesce a toccare. 

B-Gis.

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