Sinossi: Breacher (Schwarzenegger) è a capo della più cazzuta squadra d'elite della DEA. I suoi sottoposti sono il meglio del meglio del meglio. Massicci, pompati, grossi come armati, letali con ogni tipo di armi, soprattutto quelle gigantesche che quando sparano sembrano terremoti e fanno un mare di morti. L'abilità del team nell'infiltrarsi nei cartelli della droga è leggendaria, nessuno riesce nemmeno a immaginare che possano essere sbirri, sembrano davvero pervertiti psicopatici usciti con una motosega da un film horror. Questa vita spericolata con gli anni li ha "usurati un po'". Ne hanno viste troppe, sono diventati tutti dipendenti da alcol, droga, dal look tamarro dei motociclisti e dalla necessità di dotarsi di sempre nuovi pearcing ai testicoli. Gente che ama girare nuda per strada e se viene ripresa da un poliziotto lo riempiono di botte rimanendo impuniti. Gente un po' estrema da presentare alla mamma. Con zero vita sociale possibile al di là delle quattro mura della loro baracca-ufficio, i nostri eroi ammazzano il tempo tra playstation (ovviamente giochi dove si spara, niente Disney Infinity...), fiumi di birra e squillo a domicilio in costume country western, nell'attesa della nuova missione. Quando non ci sono budella di cattivi con cui imbiancare pareti di covi criminali messicani, la giornata tipo passa tra battute sulle scorregge, tatuare peni sulla schiena dei compagni per scherzo (sic!), assecondare i desideri sessuali della ragazza del gruppo (Mireille Enos), ormai perennemente strafatta di crak e ninfomane. Bisogna cambiare questa degradata situazione. Così Breacher ha un piano per svincolarli per sempre dal lavoro, portare tutti in Messico e dedicarsi a tempo pieno a playstation, fiumi di birra e squillo latine. Non un piano geniale a dire il vero, se consiste nel fregare dei soldi a un pericoloso cartello della droga. Ma comunque un divertimento accettabile.
tipica agente sotto copertura DEA, che ti spara dopo un rapporto sessuale già piuttosto avviato. |
Così alla prima occasione, armati come in Commando, i bestioni fanno una "silenziosa" irruzione in una base di cattivi. Sbudellano, esplodono, fruttano e tritano tutte le creature umanoidi nel raggio di un chilometro e c'è tanto casino che pare in giro Godzilla. Mentre le altre squadre chiedono il permesso per entrare a contare i cadaveri, i nostri architettano un complicato e innovativo sistema per occultare diversi milioni di dollari che trovano in loco. In pratica li calano con una fune in un cesso. Sì, non è il nuovo film di Mission Impossible. Naturalmente un cesso che trasuda e sbatacchia liquami marroni, che fa tanto Tarantino-Rodriguez.
Ma quando vanno a recuperare il bottino pregustando anni e anni di sesso, droga e rock'n'roll, ecco che arriva l'amara sorpresa. I soldi non ci sono più. Qualcuno li ha fregati e ora hanno pure un cartello criminale pronto a sfondarli se la grana non riappare. Ciliegina. La DEA si accorge che dal covo nuclearizzato dai nostri eroi mancano proprio i soldi che sarebbero stati a penzoloni nel cesso come nella celebre locandina del Goonies.
Ovviamente nessuno sa e dice niente.
Tutti sospesi fino a nuovo ordine. Per mesi. Ogni contatto vietato tra di loro, agenti di polizia a pedinarli costantemente. Insomma, la DEA deve aver visto le stagioni di The Shield prima che con lo stesso nome la Marvel facesse una specie di X-files supereroistico.
Tutti sospesi fino a nuovo ordine. Per mesi. Ogni contatto vietato tra di loro, agenti di polizia a pedinarli costantemente. Insomma, la DEA deve aver visto le stagioni di The Shield prima che con lo stesso nome la Marvel facesse una specie di X-files supereroistico.
Tutti blindati, fino a che le indagini si insabbiano e Breacher torna nella base-fogna del suo gruppo, proprio mentre si sta perpetrando la tradizione di tatuare un pene sulla schiena di un compagno. Matte risate. Tutti sono invitati allo strip club, la donna del gruppo si attacca a un palo di lap dance che inizia a leccare, tutti sognano di tornare in servizio. Poi però qualcuno di loro muore in circostanze strane, probabilmente un suicidio alcolico involontario (una roulotte parcheggiata per sbaglio lungo i binari di un treno), ma forse qualcosa di più brutto. A indagare viene chiamata una detective (Olivia Williams), con il sex appeal del conto di un dentista, che si dirige subito dal resto del gruppo per fare domande. Li trova a celebrare degnamente l'amico scomparso, tra alcol e prostitute country a domicilio. Ma le morti strane continuano.
Chi sta facendo fuori tutto il team di Breacher? Certo i nemici non mancherebbero.
Trucidissimo Manganiello, pare il "Choco"di Domino di Tony Scott... |
Storie di botte, pupe e gangster: David Ayer, storico sceneggiatore di Training Day e Fast & Furious, scrive e dirige questa pellicola di antieroi coperti di sangue. La vita "al massimo" tra bene e male è un tema che da sempre lo affascina e ritroviamo un po' in tutti i suoi lavori. Tutti i suoi personaggi, in genere tutori dell'ordine, partono con le migliori intenzioni ma vuoi per trascorsi di vita, vuoi per una donna, vuoi anche solo per avidità o pura adrenalina "driftano" sempre sul limite della legalità. Ayer però non parla solo della seduzione del "male", cerca sempre di descrivere il modo contorto con cui i suoi eroi provano a ricomporre i cocci della loro esistenza. Tutti hanno bisogno di amici, di una famiglia o di una nuova vita e a quello arriveranno o moriranno provandoci. Sul lato puramente formale i thriller di Ayer sono splendidi polizieschi scorretti, pieni di battute di spirito, tanto splatter, inseguimenti e sparatorie a non finire. Gli attori poi amano fare "i cattivi" e gran parte della recente fortuna di Diesel e Washington deriva proprio dai personaggi di questi film. Chi sarebbe stato il nuovo "lupo cattivo"?
State guardando le rughe sulla faccia o il mega-fucile che impugna? |
Parlare degli agenti della DEA sotto copertura era uno spunto interessante per un film di sparatorie, doppi-giochi ed efferatezze varie.
Sulla carta tutto andava bene, compreso una recente, ottima ma poco apprezzata dal pubblico, pellicola già diretta da Ayer, End of Watch. La scelta di questo cineasta-sceneggiatore dimostrava quindi la sempre enorme abilità di Schwarzenegger nel selezionare registi interessanti che potessero gestirlo al meglio in un periodo in cui gonfiare i muscoli non è per lui più possibile. Per il suo "rientro" dopo la carriera politica ha scelto oltre che l'amico Stallone (è mai esistito un film di nome Esape Plain..? Io non me ne ricordo, doveva essere un incubo..) nientemeno che Kim Jee-woon, regista del cinetico Il buono, il matto e il cattivo . Il genio coreano gli ha cucito addosso, per un The Last Stand ultra-dinamico e colorato, pieno anche lui di sangue e inseguimenti, un ruolo da vecchio sceriffo di frontiera, dagli echi di Clint Eastwood, piuttosto indovinato. Anche se Arnold "non corre più", tutto il mondo che gli sta intorno corre per lui in The last Stand. Sceglie quindi Ayer successivamente per un ruolo più recitato, drammatico del solito. Un personaggio con demoni interiori ma che per una volta non affronta a colpi di fucile a pompa come in Giorni Contati. Ma per la sua grande umiltà (e generosità) Arnold vuole non imporsi troppo sullo schermo, preferendo una narrazione più corale dove poter far emergere anche tanti giovani attori, guarda caso gente che dalla vita ha avuto qualche calcio. L'ex "astro nascente" Sam Worthigton, l'ex divo dello schermo Josh Hollaway, l'ex supereroe marvel Terrence Howard. Dando voce anche ad attori validissimi ma la cui carriera era prettamente televisiva come Joe Manganiello e Mirelle Enos. Ayer conosce la materia, i tempi dell'action, la gestione giusta degli attori. Ha ottimi interpreti, un budget non stratosferico ma degno, un look dei personaggi decisamente cool. Ma allora perché sulla copertina del dvd l'unico commento della stampa entusiasta è a nome di un giornalista della Nbc di Houston?
Sulla carta tutto andava bene, compreso una recente, ottima ma poco apprezzata dal pubblico, pellicola già diretta da Ayer, End of Watch. La scelta di questo cineasta-sceneggiatore dimostrava quindi la sempre enorme abilità di Schwarzenegger nel selezionare registi interessanti che potessero gestirlo al meglio in un periodo in cui gonfiare i muscoli non è per lui più possibile. Per il suo "rientro" dopo la carriera politica ha scelto oltre che l'amico Stallone (è mai esistito un film di nome Esape Plain..? Io non me ne ricordo, doveva essere un incubo..) nientemeno che Kim Jee-woon, regista del cinetico Il buono, il matto e il cattivo . Il genio coreano gli ha cucito addosso, per un The Last Stand ultra-dinamico e colorato, pieno anche lui di sangue e inseguimenti, un ruolo da vecchio sceriffo di frontiera, dagli echi di Clint Eastwood, piuttosto indovinato. Anche se Arnold "non corre più", tutto il mondo che gli sta intorno corre per lui in The last Stand. Sceglie quindi Ayer successivamente per un ruolo più recitato, drammatico del solito. Un personaggio con demoni interiori ma che per una volta non affronta a colpi di fucile a pompa come in Giorni Contati. Ma per la sua grande umiltà (e generosità) Arnold vuole non imporsi troppo sullo schermo, preferendo una narrazione più corale dove poter far emergere anche tanti giovani attori, guarda caso gente che dalla vita ha avuto qualche calcio. L'ex "astro nascente" Sam Worthigton, l'ex divo dello schermo Josh Hollaway, l'ex supereroe marvel Terrence Howard. Dando voce anche ad attori validissimi ma la cui carriera era prettamente televisiva come Joe Manganiello e Mirelle Enos. Ayer conosce la materia, i tempi dell'action, la gestione giusta degli attori. Ha ottimi interpreti, un budget non stratosferico ma degno, un look dei personaggi decisamente cool. Ma allora perché sulla copertina del dvd l'unico commento della stampa entusiasta è a nome di un giornalista della Nbc di Houston?
Hail to the king |
Leggende e loro culto: Sabotage arriva da noi diretto in home video, saltando il cinema. La pellicola non ha fatto i numeri. Solo dieci milioni in patria e sette nel resto del mondo. Immagino già la domande.
-Ma ci sono le esplosioni ? Sì, certo! Scoppia, si sfascia, ri-ribalta e schianta un sacco di roba. E pure male! Senti quasi un dolore fisico! Macchine e sangue (pure in scene macabre) come ai bei tempi di Codice Magnum.
-Gli inseguimenti, le sparatorie? Ovvio! Va dall'action al noir con disinvoltura, ma rimane parecchio veloce. E ha pure un tasso splatter-cattivo giant-size!! Corpi sbudellati, teste aperte, un sacco di vittime innocenti come ai bei tempi di Atto di forza - Total Recall!
-Tette? hanno forse commesso il peccato capitale di fare un film senza tette? Ci sono anche le tette, sì. Ci sono visite continue e compulsive agli strip club. Le donne protagoniste non sono tutta questa cosa (nel senso, sono bravissime ma non top model), ma si compensa alla grande!
-Ma Arnold è in forma? Nella parte, duro e potente. Ha pure una bella sfumatura malinconica. Vive nella casetta in montagna di Commando. Ha lo stesso pick-up! In azione sa dire sempre la sua. Ha una pettinatura a sfumatura alta un po' ridicola che pare un fraticello, ma io personalmente non glielo andrei a dire. Ma la faccia è quella giusta e il fisico anche, tanto che a inizio film si fa pure roba estrema in palestra per farci stare bene circa la sua salute. Non possiamo non volergli bene! Certo non ce lo vediamo proprio negli strip club, non a quell'età e con quella faccia, ma può essere pure il suo personaggio a essere scritto così.
-Ma recitano bene? Sono abbastanza truzzi? Sì, c'è tanta truzzaggine nell'aria. Worthington fa il viscido, ma è abbastanza complesso. Manganiello è possente, la Enos fuori di testa quanto la parte prentende. Howard è una miccetta spenta, ma lo è sempre stato. La Williams più interessante di quanto all'inizio appaia, anche se non è la stessa dei tempi di the Postman con Costner. E stare a rivangare the Postman con Costner è quasi un peccato mortale...
-Ma la sceneggiatura com'è, riesce a pigliarti? Cioè, al di là di spara, spara, tette, ammazza e ammazza, tette, insegui insegui e tette? Ehhhhhmm....
Incredibilmente il punto dolente di tutta l'operazione è proprio la sceneggiatura di Ayer o, meglio, una totale vacua incertezza della stessa anche alla luce delle scene tagliate, finale compreso. Si avvertono dei buchi e poi negli extra dell'home video li si vedono proprio. Non si dovrebbe mai vedere le scene tagliate dopo un film che ha convinto solo in parte, si rischia di arrabbiarsi. E mi è capitato purtroppo troppe volte di vedere tagliate robe vitali, che solo un pazzo poteva decidere di buttare nel cestino. Su Sabotage regista o produzione ci hanno messo e rimesso mano troppo, indecisi in modo grave su dove mandare a parare la storia. Alla fine sarei pure concorde con la loro decisione finale, ma lungo il percorso sono stati compiuti dei buchi narrativi male rappezzati, probabilmente all'ultimo minuto e con zero soldi extra da spenderci. Manca qualcosa, si sente. E al centro di tutta la questione, mi fa male dirlo, ma c'è proprio Arnold, il suo personaggio. Considerando il film "che poteva essere", alla luce dei tagli (saltando tutta la questione della sotto-trama della Williams giustamente tagliata perché assolutamente inutile), il ruolo di Arnold era decisamente più cupo, prevedeva ottime scene aggiuntive action (tutte presenti nell'home video) ma alla resa finale, nell'epilogo, il momento importante, vitale per la pellicola, si risolveva male (vorrei dire come un certo altro film, ma non voglio fare spoiler). E tutto crollava come un castello di carte. Il personaggio di Arnold non funzionava più, tanto nel contesto narrativo, che in quello recitativo (ma neanche Russel Crowe poteva forse dare credibilità in un così repentino, istantaneo cambiamento del personaggio), che (probabilmente) nell'aspettativa del pubblico dei fan di Arnold. Bisognava semplificarlo e riportarlo nel suo genere letterario-cinematografico più consono, non il dramma intimista ma l'epica, con un meccanismo non dissimile a quello effettuato dall'ultimo (ingiustamente sottovalutato) Hercules di The Rock. Ma ci hanno pensato tardi. Forse hanno sottostimato il problema, forse alla proiezione-test, con il montaggio definitivo, il problema è emerso per mille piccole e grandi ragioni (hanno scelto una scena scartata? hanno fatto errori di continuità?). Non potremo mai saperlo.
L'apprezzamento che avrete di questa pellicola è per me inversamente proporzionale a quanto vi infastidiscano questi rattoppi di sceneggiatura. Ma tali rabberciate rendono il tutto anche più epico. Se amate gli action, per me potreste pure chiudere un occhio o due. Se vedete già male tutta l'operazione (come io vedevo male Amazing Spider -Man 2), probabilmente decreterete un po' in automatico il defenestramento della pellicola.
Però il film, comunque, c'è. Ha un suo stile visivo, molto guerrilla-cam e vivido (magari per i detrattori un po' televisivo). Ha delle belle scene action cazzute alla maniera della vecchia scuola, con un esagerato, assurdo, uso del sangue finto in ogni dove e stunt davvero "brutti e cattivi". Ha pure personaggi ben scritti e interpretati da un manipolo di attori decisamente in vena. Arnold, per come la girate, è sempre lui e cade sempre in piedi. I fan duri e puri non potranno che volergli bene anche qui. Basta vederlo in una sua posa badass con il sigaro in bocca per volergli bene. Non fosse per quegli "spifferi di sceneggiatura" ...
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