Chissà cosa avevano bevuto Fabian Nicieza e Rob Liefeld. Chissà, magari la stessa cosa che avranno offerto a Daniel Way, Dillon, Cullen, Kelly, McGuinness, Duggan, Posehn, Tony Moore e tutta la gentaglia che ha messo la propria testa matta su Deadpool. Ma il cocktail funziona ancora, nonostante sembri a tutti pazzesco.
Wade Winston Wilson è canadese e un guerriero temibile. Dalla forza considerevole, veloce, letale tanto con le armi da fuoco che da taglio, spietato quanto affidabile. Il mercenario ideale, non fosse per il suo essere un logorroico e insopportabile cretino. Questa perfetta ma intollerabile arma di distruzione però avrebbe avuto vita breve. Un brutto male alla testa, incurabile. A meno di sottoporsi a un'operazione radicale, dolorosissima e senza ritorno a spese del governo canadese. Un trattamento che lo avrebbe reso pressocchè invincibile, la stessa panacea che scorre nel sangue di Wolverine.
La cura magica della rigenerazione dei tessuti. L'immortalità o quasi. Ma dagli effetti collaterali abbastanza disastrosi. Un corpo e un volto perennemente sfigurato alla Freddie Krueger. Un tumore al cervello in stato avanzato in maniera stabile e perenne, inoperabile in quanto "autocurante", che lo ha reso assolutamente pazzo, vittima di momenti di assoluta allucinazione con tanto di complesso da personalità multipla come extra. Senza contare la maledizione peggiore di tutte, quella di avere coscienza di essere un personaggio di carta. Condizione che lo spinge al punto da perdere sovente tempo a parlare con i lettori, Dramma psicologico che lo porta, per attirare in qualche modo l'attenzione dei suoi "autori", a compiere spaventose stragi con vittime gli altri eroi di carta, siano essi disegnati o descritti in un romanzo, con l'unica colpa di essere come lui, ma inconsapevoli, su carta.
Come ha preso questa sua nuova condizione? Con una grossa risata, dandosi un nome che ricordasse sempre il casino, fisico e psicologico, che è diventato per colpa dei canadesi, indossando una bella tutina rossa e nera da fare invidia a Spiderman, ricoperta di un sacco di armi.
Nessuno del marvel-verso vuole avere a che fare con lui. Perfino le versioni di se stesso provenienti da universi alternativi hanno poca voglia di perderci del tempo. Qualcuno ogni tanto ci prova, qualche ragazza o donna disperata si avvicina, ma poi mollano tutte o impazziscono in modo irrecuperabile e Wade, senza una missione per conto dei "buoni", senza una donna per cui fare la cosa giusta, torna alla sua professione di sempre. Uccidere in modo sanguinolento per soldi, per ogni committente, anche per chi sta dalla parte sbagliata. Ma in fondo Wade è un eroe e se spinto con le motivazioni giuste può fare la differenza e rendersi utile anche all'interno di squadre come i New Mutants, X-Men, X-Force oppure Thunderbolts. Ma tutto è sempre precario e il mattino dopo Deadpool ritorna in un mondo tutto suo, a mangiare cereali da solo in qualche topaia mentre guarda i cartoni animati, nell'attesa di essere chiamato per ammazzare qualcuno. Cercando di non uccidere per caso il ragazzo delle pizze mentre gioca con le sue armi.
Creato come un mix malato tra Deathstroke e Lobo, impreziosito da una suit fighissima e iconica, Deadpool era programmato per sfondare.
Con la sua testa pazza si può fare di tutto, dal comico allo splatter, dal drammatico al cartoon. E a volte escono pure perle come La guerra di Wade Wilson di Swierczynski, fumetto che dovete assolutamente fare vostro. Oppure storie come il trittico di Cullen Bunn sulla morte, Deadpool Kills, in special modo il dissacrante secondo ciclo, in cui il mercenario, dopo aver ucciso gli eroi a fumetti va a sterminare anche gli archetipi che ne sono ispirazione, i personaggi dei romanzi classici come il Capitano Nemo, Dracula, Achab, Don Chisciotte e Tom Sawyer... se questo non è meta-fumetto...
Senza troppi giri di parole, Deadpool è di fatto uno dei personaggi più amati della Marvel. Nel senso di amatissimo da parecchi ma odiatissimo dai suoi pochi detrattori. Soprattutto da chi cerca eroi a tutto tondo, classici e sempre uguali, sempre astuti e morigerati e non ama i minchioni. Ma noi li amiamo i minchioni, anche i più disperati come Wade. Deadpool esce dagli schemi, in ogni senso. Fa battute idiote e si comporta sempre in maniera volgare, i suoi fumetti non sono adatti ai più piccoli perché, pur in una cornice abbastanza patinata tipica della Marvel, sono pieni di sangue e allusioni sessuali, comportamenti scorretti e cinismo. Ma pur nel suo essere sempre dissacrante, eccessivo, inutile, pur nel suo rappresentare al massimo la valvola di sfogo di sceneggiatori e disegnatori condannati alle infinite e noiose soap di Vendicatori e Mutanti, Deadpool vende, tantissimo. Ancora oggi. Ma la sua fama già qualche annetto fa superò incredibilmente ogni livello di guardia immaginabile. Ogni fumetto in usicta Marvel aveva addirittura una "variant" di copertina con Wade a fare il fesso. Tanta fama, tanti soldi. Hollywood ci pensa. Al punto che quando Ryan Reynolds comparve come guest star nel primo film spin-off di Wolverine, tutti iniziarono a trattenere il fiato. Reynolds era l'attore perfetto per fisico e ironia, aveva pure la faccia giusta, l'allenamento giusto, tutte le scene in cui appariva erano fichissime. Tutto spettacolare, pure troppo per il simpatico e nulla più film con Hugh Jackman che fa il montanaro dal cuore infranto. Poi però arriva la parte finale della pellicola. Una bestemmia. La dimostrazione di quanto lo sceneggiatore e regista di Wolverine non avessero capito nulla del personaggio, al punto da compiere quasi l'irreparabile. Al punto di far buttare via ogni possibile sviluppo futuro. Il motivo è comprensibile ma non per questo meno abbietto. Deadpool per Hollywood andava bene come cattivo, come buono era difficile da catalogare, soprattutto sfogliando le pagine del fumetto in cui, con quella faccia mostruosa e il sangue grondante ogni tavola, squartava dei panda-zombie canticchiando I singin'in the rain.
Ma Reynolds ci credeva ancora, i fan ci credevano ancora. Ma il tempo passava e gli impegni come Lanterna Verde portavano l'attore altrove, cioè verso un film orrribile. Ora Reynolds dopo il floppone cosmico può tornare a vestire i panni per cui è nato. Intanto Deadpool approdava ai Videogame. Nei giochi rpg degli X-men suggerisce ai giocatori dove trovare le armi speciali, perché lui a questi giochi ha già giocato. In Marvel vs Capcom 3, rivolgendosi ai videogiocatori direttamente guardandoli nel monitor, prende per il sedere i fan del picchiaduro imitando in modo effemminato colpi e versetti di Ryu di Street Fighter. Gente in visibilio. Poi un videogioco di Deadpool scarsissimo ma divertente, frutto del lavoro di un team scarso, usciva e faceva il botto di vendite. Anche in questo caso Deadpool sapeva di trovarsi in un gioco bruttino. Senza contare i fumetti, sempre ai top. Quel tipaccio di Deadpool non ha mai smesso di piacere con gli anni, superando agilmente anche gli alti e bassi della produzione, e tra poco la testata italiana, dedicata a lui, a furor di popolo dopo anni di ospitate su varie testate, arriverà a ben 40 numeri. E in America è uguale. Perfino nei più grossi eventi cross-over-trita-palle Marvel uno spazio per Deadpool c'è sempre. Così zitta zitta la Fox, che ha disperso in rete per anni voci di corridoio sul progetto, ha diffuso in rete (è stata lei ma non lo ammetterà mai) questo test per una pellicola stand-alone del mercenario chiacchierone. Un progetto cullato anche da Tim Miller (già dietro alla regia del secondo Thor). Per vedere di nascosto l'effetto che fa, ora che gli X-men sono tornati a rullare.
Sì non è il classico personaggio Marvel. Sì, è decisamente sopra le righe e cretino. Ma voi sapete resistere a una faccina buffa come la sua? Non la vorreste vedere una pellicola con lui, fosse anche una cosa della Troma, casa di produzione che un personaggio simile a lui è strano non l'abbia ancora avuto? Il filmato test è piaciuto. E abbiamo già una data prevista per il febbraio 2016, tre mesi prima di X-Men Apocalypse. E credo che il terzo Wolverine non si lascerà scappare una reunion di vecchi amici, anche se la prima era finita male...
Come indole del personaggio, gli sceneggiatori assicurano alla rete che anche questo Deadpool saprà benissimo di trovarsi in una pellicola, come saprà la fine che gli era stata imposta dal film di Wolverine... un film che non gli era piaciuto...
Purtroppo si dice in giro che il film sarà meno violento del previsto per battere cassa. Maledetti americani. Ma siamo ottimisti
Incrociamo le dita per avere Reynolds, che non ha mai voluto abbandonare il personaggio.
Nel frattempo vi consiglio di recuperare in fumetteria la run contro gli ex presidenti... una chicca...
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