Ian e Gmor sono al
Vallo per salvare un luresindo dagli algenti e da un sacco di
schifezze di vario tipo, compresi vermoni giganti in grado di
ingoiare Boba Fett in un solo boccone. La strategia di fuga
ricomprende l'addomesticamento di enormi simil-mammuth e grosse
sacche di sangue putrido per occultare l'odore dei nostri eroi.
Naturalmente non tutte le ciambelle riescono con il buco...
Questo volume
comprende il finale della storia iniziata dello scorso numero, per
testi di Enoch e disegni di Gregorini, nonché una storia breve,
successiva a questi eventi, su Sheda, la monaca guerriera da poco
conosciuta, sempre scritta da Enoch e per i disegni di Malisan. Non
ho ben chiaro quale delle due storie sia stata scritta prima e come
si siano coordinati nel tempo i due racconti. Sta di fatto che è
forte la sensazione che il capitoletto su Sheda avrebbe potuto essere
integrato nella storia generale iniziata nel numero scorso. Una
storia abbastanza pasticciata nelle premesse, come dicevamo nella
passata recensione, che qui si risolve in una sessantina di pagine
stra-decompresse in cui viene narrata sostanzialmente un'unica
azione. Di contro la storia autonoma di Sheda risulta essere molto
interessante e ben narrata, un piccolo bignami sulla dura vita delle
monache guerriere che raggiunge simpatiche punte di estrema
cattiveria visiva. Se chirurgicamente fosse stata implementata nell'altro racconto, gli avrebbe donato l'anima che questo, al di là
dei bellissimi disegni di Gregorini, non possiede. Sarebbe stato un
bel parallelo la storia di Sheda con la storia di Ecuba. Anche qui
infine vediamo una strategia conservativa dei personaggi. L'universo
di Dragonero si allarga ulteriormente, ma qui davvero senza troppo
entusiasmo. Numeri bruttini.
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