Chi di spada; L'arrivo di Ninjak
Nel 1989 nasceva
da Jim Shooter, ex editor in chef Marvel, l'etichetta Valiant, allo
scopo di offrire fumetti da paura ambientati in un proprio universo
coeso stile D.C., Marvel ecc. che prese di fatto il via nel 1992. La
qualità dei suddetti, era così da paura che con storie di spessore,
marketing mirato e sticazzi vari nel 1994 la casa era già bella che
fallita e rivenduta alla Acclaim Interactive, che nel 1996 decise di
ributtare tutto all'aria per reinventare da quei fumetti possibili
franchise da videogiochi. Dal '96 al 2002 uscirono quindi titoli per
pc e console come Turok, X-0 Manowar e Shadowman (roba che mi pare
abbia giocato Gianluca, chiedere a lui... il Turok che ho giocato io su
ps3 è successivo a non so quanti fallimenti produttivi), che in
qualche modo tennero in vita l'etichetta fino al 2004, anno del
fallimento Acclaim. Nel 2011 Marvel acquista, nel 2012 rilancia, oggi
parliamo di X-0 Manowar nella nuova fiammante edizione curata da
Robert Venditti, autore di Surrogates (fumetto da cui è stato tratto "Il Mondo dei replicanti" con Bruce Willis e che ricordo disegnato
male, ma male, ma così male da non crederlo possibile) e disegnato da
Cary Nord (bravo disegnatore con alle spalle Conan). Io dell'X-0
originale non so nulla, mi baso qundi su questo reboot come
“imprinting” e... oh mio Dio....
402 d.C.,
Pollenzo, Nord- Italia. Visigoti contro esercito di Roma. Il genio
scrittore di Surrogates deve essere convinto che “Nord-Italia” sia
una macro-regione della estensione massima di sedici chilometri. Ne è
così certo che leggiamo dialoghi del tipo “gli esploratori hanno
visto legioni romane passare il nord Italia”. Per pietà il
letterista italiano nel numero 2 in aggiunta al sempre disarmante
“Nord Italia” specifica che Pollenzo si trova in provincia di
Cuneo. Torniamo a noi.
Poco numerosi e
male armati Visigoti si trovano davanti a un macello di truppe
romane armate di onagri, che wikipedia mi definisce quali “macchine
belliche destinate al lancio di masse solide”, da non confondere
con gli Onagri intesi come razza di cavallo. Quando utilizzare il
termine “catapulte” è troppo da sfigati... I Romani indossano la
loro classica armatura resa nota dai tizi che si trovano davanti al
Colosseo. I Visigoti, che dovrebbero vestire in pelli e con
rudimentali stoffe (hanno inventato loro i jeans alcuni sostengono),
sfoggiano armature medioevali (e quindi di almeno 1000 e passa anni
dopo) con cotte in maglia che paiono uscite dal Signore degli Anelli.
E qui tirerei le orecchie pure al disegnatore, consigliandogli per lo
meno, nel caso dovesse in seguito disegnare dei barbari non la
visione di Conan con Schwarzenegger ma di "Attila flagello di Dio".
Chi è lo re? |
La battaglia volge
al peggio quando le truppe romane del generale Stilicone
mettono in fuga re Alarico, mentre le truppe di Rolf e del suo
giovane figlio Aric dovrebbero seguire a ruota. Ma Aric vuole fare
l'eroe, spara qualche cazzata motivazionale e spinge verso il
suicidio i suoi uomini e pure il padre, che spira di lì a poco
nell'accampamento dopo una poco edificante ritirata. Aric cova
vendetta ed è pronto per un assalto notturno alle truppe romane,
accampati dietro le barricate occidentali del Nord Italia... Il nostro
eroe agisce furtivo e ha la meglio su alcuni romani dal sangue
verde... Di fatto ha appena attaccato degli alieni insettoidi del
popolo della Vigna, giunti sul nostro pianeta per sostituirsi ad
alcuni umani e trovare posti di vertice nella società. I rinforzi
alieni non tardano a venire e il nostro eroe insieme a uno sparuto
manipolo di sfigati è tratto su di un'astronave, nella quale verserà
in schiavitù per anni. Non esattamente un genio bellico il nostro
Aric.
Il compito degli
schiavi della Vigna consiste nel lavorare a vita in una
enorme... vigna... dalla quale è assolutamente proibito cogliere alcun
frutto. I vignaioli infatti adorano peperoni e melanzane come
divinità. Sì, adorano anche la patata... come tutto l'universo del
resto. Altro pallino degli alieni è il culto dell'armatura di
Shanhara, un manufatto di origine misteriosa che donerebbe enormi
poteri a chi riesca a indossarla, ai più onorevoli combattenti. Ma
che pare poco avvezza a calzare sugli insettoidi, che dopo molteplici
tentativi finiscono sempre scornati. A seguito di un primo complesso
piano di evasione (“ora ne picchio uno”) Aric perde una mano. A
seguito di un secondo più articolato piano di evasione (“ora ne
picchio uno facendomi aiutare anche da altri”), Aric riesce a far
sterminare tutti i suoi compagni di prigionia ma si impossessa della
Shanhara. Che forse l'armatura premi i più incapaci? In un attimo
Aric scompare dall'astronave e arriva come un meteorite a Roma, ai
giorni nostri, proprio al centro del Colosseo (uno dei ricordi
dell'autore, che se si chiama Robert Venditti “er” Colosseo minimo
deve averlo visto, e pure Totti). Subito un commando d'assalto
della polizia del centro-Italia armato come il Bope si contrappone ad
Aric. Ma non hanno mai visto la polizia italiana 'sti americani?
Come andrà a
finire? Se la Vigna ha emissari sulla Terra potrebbe finire male.
Potrebbero mandargli contro Ninjak, il superninja mascherato!!
I disegni.
Aderenza ai costumi a parte, i volumi si presentano decisamente bene
e sono magnificamente colorati. Il tratto vorrebbe catturare una
forza visiva che guarda al passato, magari a Kirby, e riesce
abbastanza bene nell'intento. Le scene d'azione sono a sorpresa anche
piuttosto cruente e su avverte di fatto un'atmosfera adulta. Fino
all'arrivo di quella porcheria di nome Ninjak e giocattoli ninja
annessi. Il Ryu Hayabusa dei poveracci che al solo vederlo sconforta,
si sente la nostalgia delle tematiche più cupe delle Tartarughe
Ninja. Ninjak è banale, tristissimo. Anche la storia, leggerezze a
parte, è divertente e leggibile, magari un po' sempliciotta ma
ruspante. Fino a che arriva Ninjak. Da lì è tutto un “dobbiamo
temere Ninjak”, “dobbiamo affidarci a Ninjak”, “l'uomo che
può risolvere tutto è Ninjak”. É come si sentisse l'esigenza di
ribadire e sponsorizzare il suo brand (ci sarà una serie autonoma di 'sto di Ninjak) ogni minuto e la storia vuole forzosamente girare
tutta intorno a lui, anche in modo assurdo (perché SPOILER servirebbe
un ninja per sventare una invasione aliena? Servirebbero almeno più
persone, più eroi, magari un esercito! No, serve un ninja... FINE
SPOILER). Meccaniche di marketing, ma grossolane, forzate, colpevoli
di mettere in ombra una storia che funzionava benissimo senza il coso
(se ripeto il nome vomito...).
Dal punto di vista
iconico (che qui possiamo leggere come: "speriamo lo scriva qualcuno
di un po' più ispirato" / "speriamo che i produttori non rompano le
palle di nuovo cercando di usare la testata di un personaggio per
sponsorizzarne un altro prematuramente") X-0 Manowar è comunque
decisamente fico e in qualche modo racchiude in sé la classica
“trinità fumettistica” (x Marvel: Capitan America, Iron Man,
Thor; per D.C.: Superman, Batman, Wonder Woman. In pratica: Un
patriota veterano, un tecnocrate, un mistico guerriero). Anche
l'armatura, con venature metalliche e dorate è molto bella e riesce
ad essere graficamente riconoscibile e unica. Sarebbe interessante
vedere come si svilupperanno le avventure, anche perché l'animo
barbaro del nostro eroe è bene rappresentato. Il potenziale c'è.
Purtoppo c'è pure Ninjak e il timore che più che leggere una storia
si possa assistere all'ennesima parata di costumini (poco) ispirati.
Talk0
Nessun commento:
Posta un commento