sabato 15 febbraio 2014

X-0 Manowar

Chi di spada; L'arrivo di Ninjak
Nel 1989 nasceva da Jim Shooter, ex editor in chef Marvel, l'etichetta Valiant, allo scopo di offrire fumetti da paura ambientati in un proprio universo coeso stile D.C., Marvel ecc. che prese di fatto il via nel 1992. La qualità dei suddetti, era così da paura che con storie di spessore, marketing mirato e sticazzi vari nel 1994 la casa era già bella che fallita e rivenduta alla Acclaim Interactive, che nel 1996 decise di ributtare tutto all'aria per reinventare da quei fumetti possibili franchise da videogiochi. Dal '96 al 2002 uscirono quindi titoli per pc e console come Turok, X-0 Manowar e Shadowman (roba che mi pare abbia giocato Gianluca, chiedere a lui... il Turok che ho giocato io su ps3 è successivo a non so quanti fallimenti produttivi), che in qualche modo tennero in vita l'etichetta fino al 2004, anno del fallimento Acclaim. Nel 2011 Marvel acquista, nel 2012 rilancia, oggi parliamo di X-0 Manowar nella nuova fiammante edizione curata da Robert Venditti, autore di Surrogates (fumetto da cui è stato tratto "Il Mondo dei replicanti" con Bruce Willis e che ricordo disegnato male, ma male, ma così male da non crederlo possibile) e disegnato da Cary Nord (bravo disegnatore con alle spalle Conan). Io dell'X-0 originale non so nulla, mi baso qundi su questo reboot come “imprinting” e... oh mio Dio....

402 d.C., Pollenzo, Nord- Italia. Visigoti contro esercito di Roma. Il genio scrittore di Surrogates deve essere convinto che “Nord-Italia” sia una macro-regione della estensione massima di sedici chilometri. Ne è così certo che leggiamo dialoghi del tipo “gli esploratori hanno visto legioni romane passare il nord Italia”. Per pietà il letterista italiano nel numero 2 in aggiunta al sempre disarmante “Nord Italia” specifica che Pollenzo si trova in provincia di Cuneo. Torniamo a noi.
Poco numerosi e male armati Visigoti si trovano davanti a un macello di truppe romane armate di onagri, che wikipedia mi definisce quali “macchine belliche destinate al lancio di masse solide”, da non confondere con gli Onagri intesi come razza di cavallo. Quando utilizzare il termine “catapulte” è troppo da sfigati... I Romani indossano la loro classica armatura resa nota dai tizi che si trovano davanti al Colosseo. I Visigoti, che dovrebbero vestire in pelli e con rudimentali stoffe (hanno inventato loro i jeans alcuni sostengono), sfoggiano armature medioevali (e quindi di almeno 1000 e passa anni dopo) con cotte in maglia che paiono uscite dal Signore degli Anelli. E qui tirerei le orecchie pure al disegnatore, consigliandogli per lo meno, nel caso dovesse in seguito disegnare dei barbari non la visione di Conan con Schwarzenegger ma di "Attila flagello di Dio".
Chi è lo re?
La battaglia volge al peggio quando le truppe romane del generale Stilicone mettono in fuga re Alarico, mentre le truppe di Rolf e del suo giovane figlio Aric dovrebbero seguire a ruota. Ma Aric vuole fare l'eroe, spara qualche cazzata motivazionale e spinge verso il suicidio i suoi uomini e pure il padre, che spira di lì a poco nell'accampamento dopo una poco edificante ritirata. Aric cova vendetta ed è pronto per un assalto notturno alle truppe romane, accampati dietro le barricate occidentali del Nord Italia... Il nostro eroe agisce furtivo e ha la meglio su alcuni romani dal sangue verde... Di fatto ha appena attaccato degli alieni insettoidi del popolo della Vigna, giunti sul nostro pianeta per sostituirsi ad alcuni umani e trovare posti di vertice nella società. I rinforzi alieni non tardano a venire e il nostro eroe insieme a uno sparuto manipolo di sfigati è tratto su di un'astronave, nella quale verserà in schiavitù per anni. Non esattamente un genio bellico il nostro Aric.

Il compito degli schiavi della Vigna consiste nel lavorare a vita in una enorme... vigna... dalla quale è assolutamente proibito cogliere alcun frutto. I vignaioli infatti adorano peperoni e melanzane come divinità. Sì, adorano anche la patata... come tutto l'universo del resto. Altro pallino degli alieni è il culto dell'armatura di Shanhara, un manufatto di origine misteriosa che donerebbe enormi poteri a chi riesca a indossarla, ai più onorevoli combattenti. Ma che pare poco avvezza a calzare sugli insettoidi, che dopo molteplici tentativi finiscono sempre scornati. A seguito di un primo complesso piano di evasione (“ora ne picchio uno”) Aric perde una mano. A seguito di un secondo più articolato piano di evasione (“ora ne picchio uno facendomi aiutare anche da altri”), Aric riesce a far sterminare tutti i suoi compagni di prigionia ma si impossessa della Shanhara. Che forse l'armatura premi i più incapaci? In un attimo Aric scompare dall'astronave e arriva come un meteorite a Roma, ai giorni nostri, proprio al centro del Colosseo (uno dei ricordi dell'autore, che se si chiama Robert Venditti “er” Colosseo minimo deve averlo visto, e pure Totti). Subito un commando d'assalto della polizia del centro-Italia armato come il Bope si contrappone ad Aric. Ma non hanno mai visto la polizia italiana 'sti americani?
In alto le mani o chiamo Don Matteo!
Come andrà a finire? Se la Vigna ha emissari sulla Terra potrebbe finire male. Potrebbero mandargli contro Ninjak, il superninja mascherato!!
I disegni. Aderenza ai costumi a parte, i volumi si presentano decisamente bene e sono magnificamente colorati. Il tratto vorrebbe catturare una forza visiva che guarda al passato, magari a Kirby, e riesce abbastanza bene nell'intento. Le scene d'azione sono a sorpresa anche piuttosto cruente e su avverte di fatto un'atmosfera adulta. Fino all'arrivo di quella porcheria di nome Ninjak e giocattoli ninja annessi. Il Ryu Hayabusa dei poveracci che al solo vederlo sconforta, si sente la nostalgia delle tematiche più cupe delle Tartarughe Ninja. Ninjak è banale, tristissimo. Anche la storia, leggerezze a parte, è divertente e leggibile, magari un po' sempliciotta ma ruspante. Fino a che arriva Ninjak. Da lì è tutto un “dobbiamo temere Ninjak”, “dobbiamo affidarci a Ninjak”, “l'uomo che può risolvere tutto è Ninjak”. É come si sentisse l'esigenza di ribadire e sponsorizzare il suo brand (ci sarà una serie autonoma di 'sto di Ninjak) ogni minuto e la storia vuole forzosamente girare tutta intorno a lui, anche in modo assurdo (perché SPOILER servirebbe un ninja per sventare una invasione aliena? Servirebbero almeno più persone, più eroi, magari un esercito! No, serve un ninja... FINE SPOILER). Meccaniche di marketing, ma grossolane, forzate, colpevoli di mettere in ombra una storia che funzionava benissimo senza il coso (se ripeto il nome vomito...).


Dal punto di vista iconico (che qui possiamo leggere come: "speriamo lo scriva qualcuno di un po' più ispirato" / "speriamo che i produttori non rompano le palle di nuovo cercando di usare la testata di un personaggio per sponsorizzarne un altro prematuramente") X-0 Manowar è comunque decisamente fico e in qualche modo racchiude in sé la classica “trinità fumettistica” (x Marvel: Capitan America, Iron Man, Thor; per D.C.: Superman, Batman, Wonder Woman. In pratica: Un patriota veterano, un tecnocrate, un mistico guerriero). Anche l'armatura, con venature metalliche e dorate è molto bella e riesce ad essere graficamente riconoscibile e unica. Sarebbe interessante vedere come si svilupperanno le avventure, anche perché l'animo barbaro del nostro eroe è bene rappresentato. Il potenziale c'è. Purtoppo c'è pure Ninjak e il timore che più che leggere una storia si possa assistere all'ennesima parata di costumini (poco) ispirati.
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