sabato 4 gennaio 2014

Orfani vol.3 “Primo Sangue”



Con il terzo numero è giunto il tempo di fare luce su Ringo, il componente della elite militare egli Orfani con il nome in codice di “Pistolero”. A differenza degli altri ragazzi, prima che tutto iniziasse Ringo era già un guerriero, giovanissimo, nella giostra della corrida di Barcellona. Un carattere altezzoso, impertinente controbilanciato da abbondanti dose di coraggio e determinazione e da un sincero e incondizionato affetto per la piccola Sam, per la quale si getterebbe nel fuoco, ne fanno una testa calda alla quale inevitabilmente si finisce per affezionarsi. 

In alternativa lo riterrete un bulletto e punto. Anche in questo numero la narrazione è sfalsata tra i giorni dell'addestramento e l'invasione del pianeta alieno, seguendo una scaletta ormai classica quanto ormai rigida, riconoscibile e caratteristica. Nel passato gli istruttori del capo Dorsoduro iniziano ad avere paura di aver dato troppi steroidi ai ragazzini, che ora potrebbero pure menarli facilmente. Nel futuro assistiamo a una missione in solitaria di Ringo contro i soliti orsetti gommosi. Recchioni si dimostra ancora una volta un abile narratore, rapido e divertente, i disegni di Cavenago e i colori di Florean sono spettacolari e in linea con l'altissimo livello della serie. Ho trovato bellissima l'ambientazione del bosco alieno, davvero un tocco di classe. Seguendo il solito giochino delle citazioni, i fan della fantascienza non potranno che cogliere rimandi più o meno velati all'Impero colpisce ancora. Rimane il solito problema di fondo della durata effettiva della lettura, sempre molto veloce in ragione di molte scene, pur bellissime, dedicate all'azione e ai paesaggi, così come permane il senso di una narrazione semplificata, qua e là sempliciotta, ottima ad adattarsi alle fasce d'età più imberbi (Recchioni! Cita di qua, cita di là ma ispirati pure ogni tanto a Warren Ellis e Garth Ennis se ti capita, magari... dacci degli orfani cazzuti e non cazzoni...). 
Siamo sempre noi, gli alieni gommosi! Uccidiamo
i ragazzi-stereotipi!
Ma, lo ripetiamo, non sono questi i problemi della vita e lo spettacolo si gusta con gioia comunque. A differenza del solito, il finale del volume regala un bel cliffhanger a mettere un po' di pepe sulla trama (speravo che anche il numero due terminasse in un cliffhanger ma mi sbagliavo... qui non dovrei sbagliarmi, credo...), sarà nostro vivo interesse scoprire a gennaio come la matassa si sbroglierà. Un altro numero buono, migliore del secondo. Menzione d'onore per la suggestiva copertina di Carnevale, per me fino ad ora la migliore della serie. 
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