L'anno scorso mi
sono imbattuto in Sospettato X, giallo nipponico proposto da Giunti
nella collana Mystery. Un thriller serrato, sorprendente, carico di
personaggi profondi e contorti. Un'ottima lettura alla cui nostra
recensione vi rimando. Quest'anno Giunti propone una nuova opera
dello stesso autore e io ovviamente mi ci butto con salto carpiato.
Un imprenditore e un'autrice di coperte fashion (!) sono in rotta. La coppia, benchè
formata da un paio d'anni, è in crisi e decide di farla finita con il
matrimonio. I figli non arrivano. Lui li vuole, lei non può
dargliene. Lui decide di cornificarla con la prima vagina che ha a
portata, l'assistente della moglie, e glielo dice praticamente in
faccia. Una sera ci sono a cena degli amici e la sua assistente,
guarda caso si parla delle gioie di avere figli e la nostra mogliettina
va fuori di testa, progettando un piano omicida. Con la scusa di
andare a trovare la madre malata, la sarta parte per una
misconosciuta località termale lasciando marito e assistente soli
nel week end. Lui ovviamente chiama l'assistente per copulare, ma il
giorno dopo del nostro si perdono le tracce. Non risponde al
telefono, non va sul luogo di lavoro. L'assistente ha le chiavi di
casa della coppia, furbescamente affibiatele dalla sarta prima di
patire, apre la porta e trova l'uomo riverso al suolo con ancora in
mano una brocca di caffè. Avvelenamento. Panico, chiama la
polizia, riordina i pensieri. Un atroce dubbio. Come è possibile che
lei sia sfuggita all'avvelenamento, avendo lei stessa preparato e
bevuto dalla brocca di caffè che il cadavere ha ancora in mano?
Il libro è di 330
pagine e parla quasi integralmente di questo cavolo di avvelenamento
col caffè. Che tipo di caffè' ? Ma macinato o tostato? Da
supermercato o su ordinazione? Infuso come the (roba che apprendo
amino i giapponesi... drogati!) o preparato con la moka (come Dio
comanderebbe)? Ma che acqua è stata usata, quella del rubinetto, di
quale rubinetto o quella minerale nel frigo? Ma prima di essere
consumato è stato messo dentro del miele o un cucchiaio di Nutella?
Ma se il marito non sa fare il caffè (!!!!!!) come ha fatto a
prepararselo da solo e auto-avvelenarsi?
I detective
indagano, partono per noiosissime e inutili spedizioni per scoprire,
come già a pagina 2, che la coppia non può avere figli e si sta
cornificando. Torna in scena seppur sfuggevolmente il Detective
Galileo (mattatore di Sospettato x), ma la coppia di detective che si
divide le indagini sono il solito detective bolso-distratto-idiota e una nuova spocchiosissima e saputella recluta alla detective Conan.
La sospettata è collaborativa, tranquilla e serena, perfino
accondiscendente nei confronti dell'amante, ma è evidente che sia lei
l'artefice del tutto, da pagina 3.
Ho amati i
dialoghi cerebrali e i colpi di scena di Sospettato X, l'intrigo era
proprio figo, articolato e i pezzi del puzzle ben difficili da
scorgere ma possibili, credibili. Un romanzo appagante, preciso,
dotato perfino di punte drammatiche convincenti. L'impeccabile è
monomaniacalmente legato all'indagine di un solo elemento. 330 pagine
a parlare di caffè. Accattivante, originale magari, ma 330 pagine
sono pure una mazzata. Il ritmo narrativo sarà pure buono,
interessanti i personaggi, ma 330 pagine a parlare di caffè (frase
ripetuta a sottolineare il concetto)... Non che il finale sia male,
anzi. A molti in ogni caso il romanzo è piaciuto e pure parecchio ed
è innegabile che l'autore cerchi in tutti i modi di rendere dinamico
l'intreccio e desta l'attenzione del lettore con estro e trovate
anche originali. Io in ogni caso ho visto mortificata sul nascere la
vena thrilling-drammatica dell'opera, aspetto che in un giallo può
anche essere non essenziale o non esserci del tutto, ma che per me è
importante per empatizzare. Ma direi la stessa cosa per una puntata
qualsiasi della Signora in Giallo o Detective in corsia, storie di
pura componente enigmistica aggravate da personaggi cui ho augurato
le morti più atroci per supponenza, anaffettività, superficialità e
cagacazzaggine. E la detective Uzumi di questo libro è l'esatta
stronza alla Signora in giallo, tanto “vincente” quanto
caratterialmente orribile per monomaniacalità nell'analizzare tutto
e tutti. Insomma il libro ha i suoi meriti e mi è piaciuto
abbastanza. Ma mi ha anche un po' rotto le palle per i limiti sopra
espressi. Se amate il caffè consigliato.
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