(o Casshan/Casshern Sins se preferite) finalmente in home video by Yamato
ATTENZIONE: la disamina di Talk0 è talmente approfondita (lunga) che il post verrà editato in tre parti, quindi continuate a seguirci nei prossimi giorni per non perdervi il profondo (lungo) excursus su questo prodotto!
PARTE TERZA
Kyashan – Rinascita/ Casshern.(in dvd e blu ray bt
Dolmen-Time code...pure disponibile in assurda deluxe edition con
copia del calco della testa dell'attore in scala )
Ecco quello che di fatto è un sequel-reboot, per altro sotto forma
di pellicola live-action, decisamente valido e memorabile! Siamo nel
2004 e qualcuno pensa bene di spolverare un classico del passato. Le
premesse sono poco allettanti, anzi quasi devastanti per un fan della
serie classica. Il regista è un videoclipparo incallito di nome
Kazuaki Kiriya ed è il boyfrendo ( Lino Banfi cit.) di una idol
piuttosto in voga, Kumiko Aso, che vuole fare il gran salto e
diventare attrice. Tuttavia alla sceneggiatura c'è un certo Yuji
Hayashida, una delle penne più interessanti del panorama nipponico e
che in futuro scriverà capolavori come 13 assassins per Miike. Un
artista peraltro che nutre un profondo amore e rispetto per i manga,
curando alcune riuscite trasposizioni live action.
Hayashida riprende le suggestioni dell'opera originale e decide di
aggiornarne il contesto storico. Consapevole del fatto di non aver
vissuto il pre e dopoguerra e quindi di non poter ben interpretare
quel periodo, ma ha conosciuto le guerre moderne, dove eserciti bene
armati si affrontano contro persone spesso umili e male armati. I
fantasmi del Vietnam così come le vittime coinvolte loro malgrado
nella guerra al terrorismo. In questo caso il nostro scienziato
lavora ad una panacea per rigenerare il tessuto cellulare, ma per
perfezionare le ricerca gli servono cavie. Cavie che gli possono
essere fornite dalla politica espansionista del suo paese, coinvolto
in guerre continue a cui partecipa anche suo figlio. Un giorno però
i risultati arrivano e dal brodo di cultura di alcune cavie
riemergono, ricombinate, delle creature di sembianza umana. Non c'è
tempo di gioire che il figlio cade in un agguato e muore. I
ricombinati scappano rapendo la moglie dello scienziato e giurano
vendetta per tutti i torti subiti dalla loro nazione a causa degli
invasori. Scoprono un castello abbandonato tra i monti, la base
dell'impero di Bryking e riattivano i robot-soldati. Con questa nuova
forza cercheranno di invadere il mondo. Al contempo lo scienziato
recupera la salma del figlio e la immerge nel brodo di coltura. Il
figlio rinasce e, spaesato, dovrà forse seguire la volontà del
padre di vendicarsi per riavere indietro la madre.
Qui non abbiamo più i robot (o neoroidi se preferite) come razza
superiore, abbiamo in loro luogo i ricombinati, la carne da cannone
raccolta sui campi da battaglia. Gente comune che si trova di colpo
la guerra in casa e muore senza poter combattere contro mire
espansionistiche altrui. Gente che però poi rinasce e giustamente
indispettita giudica i suoi aguzzini, decretando che è meglio
eliminarli. Perché un mondo migliore per la razza umana qui deve
esserlo “per tutta la razza umana” o, vista la tendenza degli
uomini a uccidersi a vicenda, “per nessuno”. Come i robot anche
le vittime della guerra decidono per lo sterminio. Altrettanto
spaesato è il nuovo Kyashan, soldato che sente sulle sue mani il
sangue delle vittime della guerra cui lui stesso partecipa e di cui
si sente colpevole. Il suo ritorno alla vita non ha quindi il sapore
dell'eroe che si contrappone al male come non può rappresentare
l'orgoglio bellico. È per questo che il nostro eroe non può
indossare l'elmo che richiama la mezzaluna di Masamune Date, elmo che
è presente in una scena ma che vediamo visibilmente rotto e
inutilizzabile. Kyashan dovrà trovare una sua personale via per
accettare di combattere ancora per le persone che lo hanno reso ciò
che è contro avversari che sono a lui molto simili. E questa via
sarà di nuovo possibile tramite Luna, che permetterà a lui di
maturare un principio importante, alla base sempre del messaggio
originale dell'opera: le guerre non servono e vanno fermate.
Con questa visione lo sceneggiatore Hayashida si dimostra la persona
giusta per riscrivere la storia di Kyashan. I molti rimandi fanno
dell'opera anche un sequel dell'originale dicevamo, laddove il
palazzo di Bryking e i suoi robot rappresentano bene i tristi errori
del passato che gli uomini sono sempre pronti a rispolverare. Un
richiamo geniale che non sovrascrive ma mette in risonanza opera
originale e remake.
Hayashida fa un lavoro tanto buono che il regista lo vorrà con sé
nella sua pellicola successiva, il purtroppo da noi ancora inedito
Goemon. Nel parco attori peraltro figura anche Akira Terao, diretto
in passato da Kurosawa e Yosuke Iseya (che farà parte anche del cast
di 13 assassins come di Sukiyaki Western Django) nel ruolo di Kyashan
si rivela una scelta indovinata. Dettaglio da non trascurare, il
budget di questa pellicola è “grosso” e permette oltre a
maestranze di peso di avere una ottima computer grafica, aspetto per
il quale il film si guadagna un buon passaparola nelle fiere di
settore internazionale e un posto in varie rassegne e film festival.
Come sempre per i film nipponici non tutto è perfetto ma quello che
traspare è uno spettacolo che, pur stordente per accumulo di
materiali (caratteristica di troppo cinema nipponico, lo
“stordire” intendo), risulta affascinante per la fotografia
(esautorata quasi a ricordare Sin City di Rodriguez), coinvolgente
per l'interpretazione, appagante da vedere nelle molte scene d'azione
e sensato in riferimento all'opera originale (laddove anche il fatto
di essere “sensati” è una classica carenza del cinema nipponico).
Un prodotto degno di entrare tra i cult movie di genere
fantascientifico e che fa venir voglia di giocare ancora con il
personaggio, creandone altre storie.
Kyashan Sins /Casshern Sins (secondo amazon dal 5 novembre in
dvd e blu ray by Yamato Video)
Eccoci quindi all'ultima parte di questo mega-articolo, pronti per
godere dell'ultima incarnazione del personaggio. I nomi coinvolti
nella realizzazione sono troppi da elencare, ma fanno parte del gotha
dell'animazione nipponica e in diretto riferimento alla premiata casa
di produzione Mad House, artefice di capolavori del calibro di
Metropolis, Cowboy Beebop, Paprika e tanti altri ottimi prodotti. Lo
stile grafico risulta differente dall'originale in più punti ma è
molto accattivante, plastico e aggressivo, non risultando per nulla
stonato dell'ambito del tributo. I volti mi piacciono molto, ci
scorgo almeno nel ricordo tratti dell'indimenticato stile del
compianto Shingo Araki.
Anche qui Kyashan si riadatta per una differente lettura della
storia. Siamo in un futuro lontano in cui la Terra è lacerata da
anni e anni di lotta contro i robot, che in fine hanno vinto
lasciando uno sparuto scampolo di umanità a vivere nascosto
nell'ombra. Pare che Kyashan sia stato l'ago della bilancia del
conflitto, ma che abbia combattuto dalla parte di Bryking. L'eroe
vestito di bianco non ricorda quanto è accaduto di preciso. A dire il
vero non ricorda nulla, ha come la memoria cancellata e solo a tratti
il quadro del passato si ricompone. Vaga in questo mondo desertico
senza seguire una meta ed è così che incontra e salva Ringo, una
ragazzina androide che incrocerà qualche volta il suo cammino tra
superstiti derelitti, robot rugginosi e nuovi nemici fino al completo
ritorno della sua memoria. Ma soffermiamoci per un attimo sui robot
rugginosi. Con il tempo i “vincitori”stanno per la prima volta
vivendo l'esperienza più umana possibile, la morte. Le corazze
metalliche si arrugginiscono, gli alimentatori vanno spegnendosi. Il
possente esercito di Bryking si aggira come una mandria di zombie
alla ricerca di pezzi di ricambio, a volte spingendosi a
cannibalizzare altri robot pur di avere nuovi componenti funzionanti.
Kyashan Sins parla ancora di guerra, ma di una guerra di
resistenza-sopravvivenza in un mondo ancora governato dai vecchi
poteri forti. La guerra è un eco lontano e, come nel nostro
presente, viene combattuta tra nuova e vecchia generazione, laddove è
la seconda a detenere ancora con forza il potere pur nel
disfacimento. In fondo la detenzione del potere è sempre una causa
di conflitto. Il nostro eroe vivrà quindi ancora un dualismo,
camminando ancora sul limite, danzando sulla frontiera (Jovanotti
cit.).
La serie Sins ha avuto un grande successo in ambito internazionale e
l'edizione home video è più volte stata magnificata sul siti di
settore per la qualità della realizzazione. È quindi un vero
piacere che giunga anche nei nostri lidi. Vi offro il teaser trailer
by Yamato video che, ascolterete, presenta pure una piccola sorpresa.
Sì, una sigla in italiano! Ed
è dei Finley!!! Ed è decisamente appropriata e, opinione mia
personale, più incisiva della opening originale. Ma che fine avevano
fatto i Finley? Hanno ovviamente un album appena uscito con questo
pezzo, dal titolo “fantasmi”! Non ci resta che aspettare novembre
e ringraziare Yamato per questo nuovo prodotto che, se rispetterà
l'alta qualità delle sue recenti produzioni in blu ray, sarà
qualcosa di davvero imperdibile.
Talk0
purtroppo Kyashan Sins è stato rimandato. restate sintonizzati sul nostro blog per avere info fresche sulla prossima data di pubblicazione! Talk0
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