In uscita a fine ottobre in dvd e blu Ray
PRIMA PARTE
E' tanto che
volevo parlarvi di Evangelion. È una delle serie che più ha segnato
la mia tardo-adolescenza e quindi la mia semi-adulta età della
ragione, momento in cui oltre a interessarmi di quanto vedevo in un
film-anime-fumetto-videogioco ho iniziato ad apprezzare pure cose
secondarie come sceneggiatura, messaggio dell'opera, percorso
formativo degli autori e attori, inquadramento storico-sociale e
altre boiate con le quali vi tedio da sempre in queste pagine. Eva
era perfetto poi per aumentare a dismisura l'ego di ogni fan di
cartoni animati, ideale per fornire un patentino (un Bignami verrebbe
da dire...) da intellettuale esperto in semiologia, religione,
psicologia, drammaturgia a chi se avesse un briciolo di onestà
dovrebbe ammettere che si guardano gli anime solo per i robottoni e
le tette delle protagoniste. Eva era ed è cultura!
Bastava dire che
lo vedevi, sparare idiozie tipo “che lo capivi” e venivi guardato
con occhi diversi. E sticazzi, aggiungo, non esistevano in natura
anime così contorti prima di allora (e non mi tirate fuori porcherie
di Oshii o alcuni epigoni di Gundam, quella è roba solo pallosa, non
complicata). Eva era un
autentico cubo di Rubik animato scaturito dalla magia di uno dei più
grandi studi, Gainax, e dalla mente di uno dei più grandi registe
dell'animazione di tutti i tempi Ideaki Anno (sì, ha fatto anche
live-action come Cutie Honey... e per questo lo reputo genio solo
dell'animazione...). Una personalità controversa quella di Anno. Di
grande cultura e dalla mente agile nell'attingere ed espandere a
dismisura l'animazione come mezzo narrativo, ritenuto un eroe da
molti e un orco da altrettanti, il grande regista ha impresso un
marchio indelebile nelle sue opere e in Eva nello specifico, creando
un universo narrativo che ha appassionato generazioni di fan. Anche
se molti vi sono stati attirati in quanto accecati dalla sontuosità della bellezza scenica (estetica) per rimanervi folgorati a
morte (mentalmente e malamente) senza capire il perché, come le
zanzare di Bug's life che vanno incontro alla luce delle zanzariere.
Una resa visiva ancora oggi da brivido opera dello studio Gainax, da
sempre uno degli studi più amati dai cultori di animazione nipponica
per il suo speciale occhio di riguardo verso i fan e la passione nel
proporre opere complesse, adulte, mai banali e soprattutto
ultra-sperimentali.
Un ispiratissimo, ruggente e moderno Mecha design
progettato da Ikuto Yamashita e dallo stesso Anno, pensato per essere
funzionale e realistico e che molti hanno cercato di copiare senza
riuscire. Chara iconici disegnati magistralmente dal grande Yoshiyuki
Sadamoto, soprattutto tante belle ragazze sensuali che sono entrate di
diritto nei sogni erotici (ammettetelo pipparoli!!) e ancora oggi sono
soggetto preferito da quelle sante donne che sono le cosplayer
gnocche (quelle che si vestono come Ayanami o come Poison Ivy). E per
non scontentare le ragazzine pure maschietti affascinanti e dai
sentimenti ambigui (e qui parlo a voi, zozzone!). Ritmo narrativo
incalzante con diecimila cose che succedono contemporaneamente e gente
che urla diecimila termini tecnici che noi riteniamo a posteriori
sensatissimi come: “tasso di sincronia disceso del 15%”, “è
stata lanciata una bomba enna quadro”, “qualcuno si è introdotto
nella camera di Gaf”, “ragioniere cazzi quella randa e si
muovi” (no, questa forse non c'era). Ambienti e strutture di un mondo
alieno ma credibile, logico, reale, stracolmo di grilli che rompono
il silenzio e con al centro una città-fortezza con tanto di “palazzi
armati” al cui interno sono celati mitragliatori giganti (quanti
millesimi di proprietà in quanto vano lanciamissili, e quindi non
abitabile, spetteranno alla Nerv in media su un palazzo di venti
piani, e soprattutto, la Nerv andrà alle riunioni di condominio per
decidere il ripristino della facciata?) . Una colonna sonora con
musiche ed effetti che trapassano i sensi e tormentano le menti con
incessanti tamburi e violini quanto con il “ciup ciup” dei
maneggiamenti di Shinji. Una regia, quella di Anno, che non conosce
mezze misure: si ama o si odia amandola. Una trama che sembra
all'inizio classica, robotico-nagaiana (ma dalle chiare influenze
Tatsunokiane, che ricorda per molti passaggi Kyashan... non state a
scomodare Ideon, che so no ha visto nessuno) con influenze
realrobotistiche (disse un mio amico fan dei real - robot, cui
comunque rispondevo Nagai è un dio, stolto, Anno è suo figlio e non
c'è real robot che potrebbe farcela contro un missile centrale), ma
che in realtà è tutt'altro che semplice, tutt'altro che scontata,
reiterata, allungata. Davanti alle puntate di Evangelion non si può
mai essere sicuri di “capire ogni cosa”, proprio perché gli
autori non vogliono e non lasciano che le cose appaiano chiare.
C'è sempre la
speranza che qualcuno apra una porta chiusa svelando l'enigma della
legge vaticana che impone massimo 3 evangelion per nazione (una delle
mille assurdità della trama), ma questo puntualmente non accade. Il
regista Anno divaga sul fatto che non ci sia mai stato da parte sua
un progetto definito (e in questo ha maggiore onesta di J.J. Abrahams
su Lost), ma troppi sono i dettagli e i riferimenti precisi, troppo
articolato il progetto e la approfondita documentazione cui ha
attinto. Se “non c'è linea guida” siamo davanti a uno dei più
colossali casi di depistaggio della narrativa moderna.
La strada
giusta-unica per dare un senso alla visione è “interpretare”,
adattare a noi stessi Evangelion, magari cogliendo spunto dalle
tematiche portanti della serie. Scienza. Religione. Drammaturgia.
Filosofia. Psichiatria. Musica. Prendere e mischiare da queste arti
(spesso colpevolmente tirandocela un sacco parlando a vanvera di cose
che si conoscono solo tramite wikipedia), anche solo per ludico
esercizio mentale, spalanca Evangelion oltre i suoi limiti di
intrattenimento (quante volte vi hanno detto “questa serie è
figa” e quando gli avete chiesto i motivi di interesse vi hanno
risposto “perché è giapponese, è quindi figa e punto”?) e
porta (caso raro e unico... se escludiamo speculazioni moderne per
fenomeni come Death Note e poco altro) a essere veicolo di opinione
tra i fan. Interpretare, elaborare e condividere. Sembra che mi stia
esprimendo come su un canale educational rai che invita a piegare il
cartone per costruire trenini, ma è così! Perché si può
scoprire, parlando con altri appassionati-ossessionati-entomologi di
Eva, che tutte le teorie sul tavolo, influenzate anche dalla nostra
(spesso bassa) cultura individuale, possano magicamente essere tutte
giuste e tutte valide. Tutti possono partecipare! Evangelion è uno
dei migliori regali dell'animazione giapponese proprio per questo,
perché stimola il confronto e l'immaginazione anche al di là di ciò
che appare nella serie e nei film. Ed è grandioso che se ne parli
ancora oggi dalla prima messa in onda del 1994 e che ancora oggi la
gente possa godere di nuove trasposizioni di questa grande-piccola
saga. Perché con la sua trentina scarsa di episodi (episodi variant
compresi) e i suoi pochi film, Eva fa discutere più che serie
animate da 4000 puntate.
L'occasione per
parlaverne arriva dritta dalle sale, dove il 3.33 della Rebuilt è
stato in programma il 25 settembre. Ma per chi non è riuscito a
vedere questo meraviglioso film su grande schermo, la Dynit ha
confermato l'uscita in home video per fine ottobre. Dalle specifiche
mi pare ahimè che manchi il corto in cg-live Ghibli presente nella
versione giappa (ideale anello di congiunzione-supercazzola tra
Nausicaa nella Valle del Vento ed Evangelion), ma spero di
sbagliarmi.
FINE PRIMA PARTE
Scusa l'ho letto solo ora! :)
RispondiEliminaComplimenti per la conoscenza di autori, registi e non so cos'altro dei manga/anime, di cui purtroppo ho capito per la mia poca praticanza in questo ambito...
Comunque speravo di trovare qualche soluzione a questo mio labirinto: ma che differenza c'è tra il film 3.0 e il 3.33???
Grazie per le particolari esposizioni in merito, splendida la battuta sul ragioniere...ma, se accetti un consiglio, cambia o lo sfondo o il colore del testo, che si finisce gli occhi a leggerlo tutto! XD
Saluti!
Leo
Tu come vedi il testo? Dovrebbe essere verde su fondo bianco; magari si è caricata male la pagina, oppure il mio schermo è particolarmente chiaro e quello che a me sembra leggibile per gli altri non lo è ;) Ora Talk0 ti risponderà sulla questione 3.0, visto che l'espertone è lui!
RispondiEliminaCiao Leo e grazie per i complimenti!
RispondiEliminavado subito al punto della tua domanda. Questa cosa dei numeri è come sempre in Eva l'ennesima roba contorta. Il film originale è tipo 1,0, migliorato in home video come 1.01 a sua volta raffinato, con ulteriori aggiunte, in blu ray come 1.11. Sono aggiunte per lo più grafiche a scene già presenti al cinema, alcune sono miglioramenti all'animazione, altre creano ex novo dettagli nella scena, altre cambino la fotografia della scena. poi non ho capito neanch'io come in Italia sia arrivato effettivamente 1.01 in dvd e 1.11 in blu ray, mentre per le versione dvd del 2 e del 3 abbiano preso già le "migliorate"2.22 e 3.33 (probabilmente costava meno ) . Ma sto divagando e dicendo cose che probabilmente già sai, nello specifico del 3.33 mi pare (se ricordo qualcosa) abbiamo delle scie luminose "angeliche"in agginta all'angelo tentacolare di inizio pellicola, migliore grafica 3d per l'aeronave della Wille, una diversa fotografia nella scena del pianoforte e macchie di sangue extra su quella specie di palla gigante (che detto così non faccio spoiler ma temo che manco si capisce quello che scrivo..). Trovi facilmente e ben documentate le differenze con un qualsiasi motore di ricerca. Sono delle "chicchine", ma per me pure rilevanti come nel caso delle "aureole"implementate agli angeli in 2.22. Certo in 3.33 rispetto a 3.0 c'è poco di più. anche se quelle macchie magari...Eva rimane un bel rompicapo. Ciao e alla prossima ^_^