Ogni anno si recano in preghiera a Lucca milioni di fan dell'animazione giapponese. Molti di loro sono persone, magari folli, che vorrebbero vedere in italiano i loro anime preferiti, così da farli vedere anche solo a loro amici che per problemi di vista hanno ad antipatia lo stare a leggere sottotitoli. Vengono considerati, oltre che folli, "pigri" se non "blasfemi", nel loro voler italianizzare quanto nipponicamente è già perfetto, ma c'è per me dell'altro...
Questi pazzi hanno oggi solo un paio di altrettanto pazzi editori in grado di stare dietro alle loro farneticazioni. Uno di questi editori è Dynit, forse la casa editrice che più di tutte punta sui titoli giapponesi moderni.
Dynit, prendendosi dei grossi rischi produttivi, ha vinto molte battaglie e portato da noi un sacco di serie interessanti e perfino lunghissime come Inuyasha. Ma oggi il mercato è in piena contrazione e diventa impossibile, salvo che si parli di blockbuster come Evangelion o Ghost in the Shell, portare doppiata in italiano una serie che non sia prima passata da una programmazione televisiva. Rai 4, oggi forse l'unica emittente che si occupi davvero dei gusti dei giovani tra i 20 e 40 anni, ha permesso negli ultimi tempi di vedere anime come Sword Art Online e Psycho Pass, e spero che rinnovi i contratti per le seconde stagioni di questi prodotti. Grazie alla Rai, ai cui cancelli un tempo (fine '70) si incatenarono le mamme che non volevano i "cartoni violenti", abbiamo in italiano quei capolavori che sono Puella Magi Madoka Magica, Gurren Lagaan, Code Geass, Mawaru Penguindrum, Soul Eater, Eureka Seven. Certo, non tantissimi titoli, rispetto alla sconfinata programmazione nipponica, ma tra i più belli. E non rabberciati come Lupin Terzo da Mediaset. Ma attualmente l'emittente tace su nuove acquisizioni e gli anime passano solo su simulcast con i sottotitoli, con il rischio, nel caso di poche visualizzazioni, di finire lì la loro corsa al doppiaggio.
Così i folli si rivolgono al capezzale della sempre più incasinata ma titanica Dynit, con la listina dei regali che vogliono per Natale e lei non può dargli. Il produttore bolognese negli anni ha sempre lavorato splendidamente nel confezionamento dei suoi prodotti e tuttora cerca di portare nelle sale quanto più materiale possibile, anche ricercato e di nicchia. Promuovendo anche la bella animazione italiana con gioielli come L'arte della felicità. In uscita in questi giorni Dynit ha dei prodotti meravigliosi come l'ultimo capitolo di Gundam U.C., l'ottimo Ghost in the Shell Arise, l'oav della seguitissima serie Sword Art Online e perfino la massima novità del momento, il primo volume della serie animata spacca-record L'attacco dei giganti. Ma Dynit è sempre più dipendente dai limiti imposti dal mercato e per restare a galla deve fare anche dei sacrifici.
Kill la Kill...forse arriva...forse.... |
Sono le domande del pubblico di Lucca a ribadire il tetro quadro che già da un paio di anni è chiaro.
Il prodotto non è seguito in tv, come il pur bellissimo Steins; Gate? Il film relativo non si può fare. Fate / Stay Night ha un mucchio di fan, si passa in tv dai simulcast? Solo se i simulcast hanno successo e questo vale per tutti i simulcast trasmessi finora. Kill La Kill è figo e Dynit ha portato in Italia praticamente tutta la roba Gainax o quasi, ci porta anche questo? Sarebbe bello, ma per ora non si può. Il nuovo Sailor moon? I giappi vogliono in contemporanea la trasmissione in tv, che Dynit non può oggi garantire.
Restano le serie brevi, come Black Rock Shooter, economicamente più abbordabili. Ma quest'anno non hanno annunciato nulla del genere.
volevate i giganti? eccovene svariate tonnellate in arrivo!!! |
Sono vitali i grossi blockbuster annunciati come L'Attacco dei Giganti devono a ogni modo vendere effettivamente un casino. Diventa importante, come si è visto anche con Yamato Video, riuscire a portare in sala dei film grazie a partner come Nexo. Così Dynit annuncia già i due film di ricapitolazione (con scene inedite) della prima serie de L'Attacco dei Giganti, non ancora usciti in Giappone e che vedremo da noi in sala l'anno prossimo. Non si è parlato degli Oav de L'Attacco dei Giganti "before the fall", ma a questo punto paiono abbastanza probabili, se le vendite della serie e i film andranno bene.
volevate altre storie di questi pallosi scorreggioni?? le avrete! |
Inoltre Dynit dice (o sembra dire) di avere un'opzione per la prossima pellicola di Ghost in the Shell, probabilmente legata alla miniserie Arise (che presto uscirà in secondo dvd-blu ray salvo prima uscire al cinema come l'anno scorso), ma forse anche no. Intanto se esce Dynit lo pubblica, ed è già qualcosa.
chi sarà mai questo mobile suit dall'aria furbetta? vabbè, torniamo a vedere la serie classica del '79 e dimentichiamocelo... |
Ci sono poi i fan dello zoccolo duro, di vecchia data, che accorreranno a comprare la nuova versione, già annunciata peraltro, in blu ray, per il 35mo anniversario, della prima serie di Gundam. Quella arriverà in due box, il primo a dicembre. Dynit dice, come l'anno scorso, che è interessata anche a Origini, la mini in 4 oav che ripercorre la medesima serie dal punto di vista di Char, ma il progetto è ancora lontano. Zero informazioni e speranze sulle nuove serie di Gundam, quando invece avrei giocato cinquanta centesimi, vista anche la recente confereza congiunta di Sunrise-Dynit, su Gundam Reconguista in G. Un cast da sogno che annovera pure il regista del primo Gundam Tomino e molti tecnici provenienti da Eureka Seven. Ci stava benissimo nella linea editoriale Dynit, che oltre a Eureka e Gundam di Tomino aveva portato da noi anche Brain Powerd. Peccato. Chissà se in futuro ci ripenseranno.
Tante parole per dire infine poco.
Totale annunci: 3
2 film sui Giganti, peraltro non ancora usciti in Giappone
1 film di Ghost in the Shell appena annunciato e di cui non si sa nulla.
0 nuove serie animate o miniserie
Fine.
Ricordo il Cartoomics di Milano di marzo. Già rompevo le palle a Cavazzoni di Dynit, presso il suo stand, su Psycho Pass 2 e Sword Art Online 2. Argomenti misteriosamente non toccati neanche a questa fiera di Lucca. Forse poco interessanti? La risposta che mi dava all'epoca era sempre la stessa di adesso. Se volete nuove serie dobbiamo vedere un sacco di persone che guardano i nostri simulcast. Pura statistica. Più li si vede, più potranno essere opzionati per passare in tv, più serie arriveranno in home video. Magari Psycho Pass 2 e Sword Art Online 2 ce le "porterà" (forse) Rai4 se sono andate abbastanza bene come ascolti (e mi piacerebbe saperlo, peccato che non guardi mai le classifiche sugli ascolti...), ma nulla è scontato, anche se sono titoli decisamente forti. Steins; Gate appunto, non ce l'ha fatta e il suo film non arriverà. Per questo bisogna insistere. A chi ha già visto le serie la "dolce tortura" di rivederle sul canale che trasmette ufficialmente il simulcast, vuoi Popcorn.tv o VVVIT. Chi vuole l'home video deve in più stare a guardarsi rai 4 e fare ascolti alla serie per avere l'home video. E infine bisogna pure comprare o non si investe più. Solo un prodotto dannatamente valido può arrivare alla fine di questa filiera. Ma chi è disposto a sponsorizzare tanto un prodotto?
Del resto a che serve lo sforzo congiunto di fan e produttori se gli ascolti o gli introiti delle vendite home video sono bassi?
C'è da essere pazzi a voler combattere contro i mulini a vento, tra statistiche, ripensamenti, televisioni, simulcast e costi della produzione sperando che un bell'anime arrivi in italiano. Per voler poi spenderci dei soldi, spesso un sacco di soldi per edizioni curatissime ma non proprio economiche.
Basterebbe limitarsi a vedere i sub di una serie animata on-line, sempre più offerti gratuitamente anche da canali ufficiali e vivere felici. Basta saper leggere i sub in fondo, il voler tutto in italiano è una specie di nostro gap culturale. Molti film che vanno al cinema all'estero sono fruibili di fatto solo con i sub, da una vita, e tutti li vedono comunque. Un tempo anche in molte sale italiane, in ottica avanguardista, c'erano in sale selezionate dei film proposti in lingua originale e la gente li andava a vedere comunque. Imparavano l'inglese, dicevano. Io ci facevo grandi pomiciate... Poi oggi c'è amazon e se vuoi spendere e conosci un po' l'inglese puoi vedere praticamente tutto.
Perché farsi del male inutilmente facendoci piacere a forza traduzioni che (a volte) erano perfette in originale e qui no e voci che (a volte) erano perfette in originale e qui no?
Perchè per i folli, come me, quando un'opera è bella e meritoria vale la pena di averla nella nostra lingua. Anche se abbiamo il gap culturale di volere il doppiaggio. Noi folli sogniamo, non solo di rivedere titoli che ci ricordino la nostra infanzia, ma anche di gustare opere nipponiche recenti, prive dell'edulcorazione-censura che ne fa "tutta roba per bambini". Crediamo che anime come Psycho Pass potrebbero benissimo andare in prima serata su Fox Crime, che serie come Silver Spoon dovrebbero essere viste nelle scuole e film come Wolf Children potrebbero, se ben programmati, bissare nelle sale un cinepanettone. Gundam potrebbe se ben pubblicizzato avere tanti fan quanto Star Wars e L'attacco dei Giganti piacerebbe a tanta gente che oggi vede Walking Dead. Crediamo, quelli di noi che per mestiere fanno gli educatori, che le opere di Miyazaki dovessero essere adattate in modo da portare in sala più bambini, anche a discapito di una traduzione più puntuale.
Siamo illusi.
Convinti che la migliore animazione giapponese possa tranquillamente uscire dalla nicchia degli appassionati-ricercatori-di-scan-e-sub di roba dal nome impronunciabile, diventando la passione di tutti.
Ma siamo di più di quelli che pensate, perchè solo il 10% di noi scrive su un forum o un blog. E sosterremo in questo brutto momento tanto Dynit che Yamato che Lucky Red e chiunque altro porterà da noi bella animazione giapponese. Certo che i prezzi sono pure aumentati... dovremo ricordarci di far valere presso i rivenditori le nostre raccolte punti per qualche sconto...
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