Sinossi, con qualche rivelazione nota dal trailer e situazioni riportate nei primissimi minuti della pellicola. SE NON VOLETE LEGGERE MINIMI SPOILER, ROBA DA ESSERE SCRITTA DIETRO LA COPERTINA DEL DVD A NOLEGGIO, SALTATE AL PROSSIMO CAPITOLO.
Siamo probabilmente nel futuro, ma tra campi coltivati e pickup rugginosi sembra di stare nell'America rurale degli anni cinquanta-sessanta. Un po' dalle parti di Non Aprite quella porta o Jeepers Creepers. Tra pannocchie a perdita d'occhio e bifolchi con cappellino da baseball, barba e salopette da operai. La Terra è malata e sta morendo. Le colture non attecchiscono, i cieli sono pieni di sabbia strana, la country music è tornata di moda. La società moderna cerca sempre più nuovi agricoltori e vuole che le persone non pensino ad altro, al punto da negare sui libri di testo strane diavolerie "tecnologiche", come il fatto che l'uomo sia mai stato nello spazio.tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana |
Ma allora non c'è stato, direte voi, l'uomo sulla Luna? No, tutta una montatura architettata tra russi e americani a chi sparava la balla più grossa. Un trucco da guerra fredda per far spendere soldi infiniti a una nazione rivale in una corsa allo spazio infinita. Ma gli americani hanno vinto creando una maxi-balla, i russi perso spendendo un sacco di soldi a replicarla infruttuosamente. Gli americani hanno usato per l'allunaggio un set e trucchetti cinematografici che hanno già ben riprodotto i Myth Busters su Focus Channell, Adam Kadmon ci ha fatto un pezzo e tutti ci hanno creduto. Storia vera. Incredibilmente simile a cose che già circolano oggi in rete...
Il mondo vuole meno ingegneri e più pannocchie, per sopperire al fabbisogno mondiale, al punto da scoraggiare nelle nuove generazioni qualsiasi altro indirizzo di studio. Nel futuro di ogni nuovo americano incombe sempre un trattore.
fin da piccini! niente transformers per lui... |
In questo mondo un padre di famiglia vedovo, Cooper (Matthew McConaughey, che qui somiglia incredibilmente a Christian Bale e recita altrettanto bene... sarà l'effetto di lavorare con Nolan), ex pilota della (mai esistita ufficialmente) Nasa, vive anche lui una nuova esistenza di agricoltore, sbarcando il lunario extra aggiustando e reimpiegando alla causa delle pannocchie gli ultimi reperti di una tecnologia quasi scomparsa dal pianeta (e ufficialmente mai esistita). Le sue toste giornate passano così trasformando i computer di droni-spia in molto più utili componente per trattori agricoli. Cooper ha due figli. La cucciola di papà, la piccola Murph (Mackenzie Foy, molto brava), ha ereditato da lui la passione per lo spazio e le cose complicate come la matematica, la fisica e roba da liceo scientifico. A scuola per questo le danno quasi della strega, ma nel futuro diventerà una ricercatrice aerospaziale (Jessica Chastain, un po' spiritata e dal dubbio senso dell'umorismo). Odia un po' il padre per il nome assurdo che le ha appioppato, citazione diretta della "Legge di Murphy", ma che su una femminuccia non calza bene, al punto che il sensibile fratellino la sfotte sempre in tema. Il maschietto, Tom (Thimothèe Chalament), ha buone potenzialità ma l'attrazione verso il trattore è forte in lui e diverrà in futuro un drago dell'aratro meccanico (Casey Affleck, redneck nato, ottima prova). Tutto procede lento in quello che potrebbe sembrare un film degli inizi di M.Night Shyamalan (quelli belli), fino a che la famigliola con tanto di nonno Donald (John Lithgow, sempre bravissimo) viene coinvolta in strani avvenimenti paranormali, che il padre risolve con "roba strana gravitazionale" senza chiamare un esorcista. Se chiamava un esorcista stavamo sempre in un film di M.Night Shyamalan (di quelli belli), del resto, non in una pellicola dal contenuto pseudo-scientifico, settore prettamente Nolaniano. Da qui, di mistero in mistero, Cooper intraprenderà, seguendo misteriose coordinate misteriose, un viaggio verso l'ignoto a bordo di una navicella spaziale. Incontrerà nel mentre i personaggi misteriosi interpretati da Michael Cane e Anne Hathaway. Avrà a che fare con robot esteticamente simili a pacchetti di sigarette. Giuro. Vedrà cose da trip acido folle. L'obiettivo di Cooper sarà trovare un nuovo futuro per il genere umano ma questo comporterà forse non poter più vedere i suoi figli, non poter più tornare a casa. Perché per poco tempo che impegnerà nella sua missione sulla Terra passeranno in realtà degli anni. Anni che vivrà nello spazio. Solo. Nello spazio. Con Anne Hathaway. Non credo sarà una insostenibile tortura... ma tra i due non c'è forse molta attrazione... sembra.
(1 di2) Nolan agli attori: Ok! Bene Matthew, ora le mostri il pacco!! |
(2 di 2) Nolan agli attori: no scherzavo, ammazza che faccia che avete fatto ah ah ah ah, coppia dell'anno!! |
Nolan agli attori: no, qui niente combattimenti alieni, qui ci facciamo solo delle grandi menate...ma belle da vedere, fidati... |
lo spazio è pieno di luoghi bellissimi e pieni di vita... bah... |
da grandi spazi a telecamere fisse su volti che sullo schermo appaiono immensi |
Il rancore, l'amore, la disperazione, il rimorso per non essere tanto vicini da poter anche solo sfiorare, realmente, i propri cari. La rabbia di non poter camminare sulle strade della propria città perché a chilometri di distanza, l'incubo di essere persi, dimenticati. Circostanze che logorano e spingono verso una depressione vivida palpabile. Resa al meglio da personaggi interpetati da attori incedibilmente in parte, bravissimi nel rappresentare questi sentimenti contrastanti. Le emozioni arrivano dirette agli spettatori e in questo la pellicola richiama l'ottimo Gravity di Cuaron. Di nuvo la gravità, come in questo Interstellar, più o meno a rappresentare sempre il peso dei corpi quanto delle emozioni. Le scenografie sono totalizzanti nella loro dualità. Chi si trova nello spazio "vive nel bianco", è prigioniero di strutture vitali-abitative essenziali, lapidarie, asettiche bare da sonno spaziale quanto angusti, futuribili, cunicoli. Labirinti di lunghezza infinita e geometria formalmente riconoscibile in figure geometriche semplici. Luoghi-non-luoghi, con echi alla stazione spaziale internazionale, che riportano alla memoria il leggendario 2001 Odissea nello Spazio di Kubrik. Con una musica classicheggiante quanto straniante, di similare suggestione, a sottolineare austerità dei luoghi. A renderceli inospitali. Vorremmo davvero qui L'Awesome mix vol.1 per sentirci più a casa.
Non potete immaginar come si "muove questa cosa"...roba che il "Travelgum" non potrebbe mai salvarvi... |
Nolan agli attori: ti butto ora in faccia della terra, ma tieni la mascherina bassa o non si vedono i tuoi occhioni! No, non sono sadico... |
Forse per qualcuno una pellicola troppo lunga nei suoi 165 minuti. Consiglio di arrivare in sala carichi di caffeina, magari evitando la peperonata. Tra ritmo narrativo "meditativo-contemplativo", la dolce colonna sonora e il lento moto delle astronavi qualcuno inevitabilmente potrebbe cadere tra le braccia di Morfeo e perdersi qualcosa di bello.
Bravissimi gli attori, come già ribadito, belli anche se incredibilmente-affascinantemente vintage gli effetti speciali. Tute spaziali dalla ampia visiera a oblò, che richiamano sempre in qualcosa l'estetica noliana-batmaniana, prendiamolo come segno di "stile". Robot a forma strana che appaiono surreali quanto "i palloni-spia" del telefilm classico inglese Il Prigioniero. Sembrano costruiti direttamente dai mattoncini del Tetris. Scubettano nel muoversi e la cosa più simile al reale cui asomigliano sono appunto dei pacchetti di sigarette. Dimostrano che la spettacolarità nella rappresentazione cinematografica dei robot passando da Terminator a Pacific Rim si è estremante ri-sintetizzata ai sogni geometrici anni '60 nell'approdare al Nolan-pensiero di Interstellar. L'era dei robottoni umanoidi semplicemente "è morta", superata, nel futuro saranno solo oggeti a forma di barattoli dei pomodori. Curioso.
Passiamo alle navi spaziali e di nuovo ci troviamo in bilico tra classico e moderno. Navicelle con un sistema di guida che pare la giostra del "calcinculo" dei vecchi lunapark, quando un bel giocattolo alla Batman. Esteticamente dalla forma con fin troppe analogie provenienti dal "sacchetto di patatine di McDonalds" nella sua forma schiacciata. Comunque dall'aria più "truzza" delle navette a "cartoccino del latte" di Star Trek.
E poi non possiamo dimenticarci dello spazio e della rappresentazione grafica di cose oggi solo teorizzate. Un gran lavoro e c'è tutto un ben di Dio di "roba cosmica" che non vi voglio anticipare. Roba da puro trip chimico, magari un po' fricchettona, ma sempre godibilissima.
Quello è un robot nolaniano... fa cose pazzesche e assomiglia alla mascotte di Italia '90... |
E poi non possiamo dimenticarci dello spazio e della rappresentazione grafica di cose oggi solo teorizzate. Un gran lavoro e c'è tutto un ben di Dio di "roba cosmica" che non vi voglio anticipare. Roba da puro trip chimico, magari un po' fricchettona, ma sempre godibilissima.
ecco un'immagine da trip acido anni settanta, con le giuste sostanze si vede pure Silver Surfer che si fa una canna.. |
C'è anche nella pellicola, per gli scienziati in erba una "area didattica" piena di grafici e formule matematiche misteriose sullo studio della gravità, ma il regista ha pietà di noi e glissa un po'.
A fare le pulci, quando il film tenta di giocare la carta "umoristica" gli esiti sono per lo più tragici. Fortuna che dura poco.
Un ottimo overture visivo. Una pellicola che va assaporata scena per scena ma che una volta ultimata probabilmente non vedrete più, tanto vi sarà entrata sotto la pelle.
A fare le pulci, quando il film tenta di giocare la carta "umoristica" gli esiti sono per lo più tragici. Fortuna che dura poco.
Un ottimo overture visivo. Una pellicola che va assaporata scena per scena ma che una volta ultimata probabilmente non vedrete più, tanto vi sarà entrata sotto la pelle.
Il finale è secondo me banalino, ma non brutto, come il pre-finale, tutto zucchero. Ma i fan di Gundam apprezzeranno.
Merita.
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Sinceramente mi ha delusa un po'... buon cast, belle musiche e a me piace molto Nolan ma questo film non mi è piaciuto tantissimo...
RispondiEliminaCiao! in effetti è un film un po'diverso dagli altri di Nolan, anche perchè era stato pensato inizialmente per Spielberg. Mi immagino che i robottini alla fine ricordassero sulla pagina quelli visti sul finale di A.I. con medesime "astronavi"e " pianeta ghiacciato"al seguito. Nonostate una successiva"nolanizzazione"dello script , la sceneggiatura, oltre ad essere molto lenta, manca dei soliti twist del regista, è piuttosto lineare. Per me poi l'atmosfera è così al top che compesa tutte le magagne, finale "così così"compreso, ma in effetti è un nolan depotenziato...^_^
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