venerdì 12 settembre 2014

Oculus - un nuovo livello di autolesionismo per le vittime dei film horror

Essere ed apparire. Siamo franchi, gli specchi sono una delle cose più angoscianti di sempre. I cani ci abbaiano contro, non a caso. Quando si è felici di iniziare la giornata, ecco che ti compare sul naso un punto rosso, roba infinitesimale, magari la puntura di una zanzara nana. Ma più lo guardi allo specchio più sembra espandersi, fino a diventarti nella testa grosso quanto il naso rosso di un pagliaccio. E allora ti avvicini allo specchio, armeggi incautamente con celebri strumenti metallici di tortura cutanea cercando di detronizzare nel più chirurgico dei modi l'orrenda montagna di pus. In un attimo poi scopri che sei riuscito a sfigurarti di più. Bastava la cremina per la pelle con sulla confezione il panda che ride, un cerotto e buon senso. Ma lo specchio ti ha fatto cadere di nuovo in tentazione. Sono subdoli questi oggetti e dire che in genere si limitano a stare appesi a una parete. Ma se fossero più forti? Sigla!


Sinossi: Tim (Brenton Thwaites - già visto come "principe fesso" in Maleficent...ed è veramente bravissimo a fare la faccia da fesso, una dote innata..) è appena uscito di prigione dopo aver passato dietro le sbarre gran parte della sua vita, condannato per aver ucciso il padre (Rory Cochraine, un noto caratterista) in un brutto episodio di violenza famigliare che ha visto la morte anche della madre (Katee Sackhoff - la mitica Kara "Starbuck" di Battlestar Galactica) a seguito di sevizie di quest'ultimo. Kaylie (Karen Gillan - giù vista in Dr Who), sorella di Tim, crede di sapere come siano accaduti realmente i fatti e vuole riuscire così a scagionare il fratello. Il vero responsabile della strage che si è abbattuta sulla sua famiglia sarebbe lo specchio che all'epoca si trovava nello studio del padre. Un oggetto misterioso che, secondo le sue ricerche, da quando è comparso nella storia è stato responsabile della morte di più di quaranta persone. In esso sarebbe racchiusa un'entità maligna che riuscendo ad alterare la percezione della realtà si nutre dell'energia vitale di piante, animali e persone fino a portarle alla morte. Tornata in possesso momentaneamente dello specchio, Kaylie vuole con telecamere e trappole riuscire a fare in modo che il mostro si riveli al mondo, scagionando il fratello. Per questo Kaylie torna alla vecchia casa di famiglia con il fratello e un piano a prova di bomba per mettere nel sacco l'oggetto soprannaturale. Ma Tim, oltremodo confuso da anni di sedute psichiatriche che l'hanno convinto della sua colpa, riuscirà a esserle utile?

I nostri eroi. Lei è abbastanza agguerrita. Lui è chiaramente poco sveglio.
Caccia al mostro: Il regista e sceneggiatore Mike Flanagan espande un suo corto cinematografico (Oculus part 3 - a man with a plain, davvero notevole, ma che vi consiglio di guardare solo dopo il film, che, salvo possibili rimozioni dal tubo, dovreste trovare qui) pompandolo a film, riuscendo a trovare il  budget giusto e buoni attori. Lo scopo è cavalcare l'onda dei nuovi horror di Wan, dove nuove idee vanno a supporto di tematiche che negli anni si sono ampiamente canonicizzate. Qui la grande idea è costituita da personaggi determinati a guardare il mostro negli occhi e a combatterlo. Persone che vogliono riuscire a far piangere un'entità sovrannaturale potentissima, allestendo per l'occasione uno straordinario, cervellotico e maniacale, campo di battaglia. Un luogo dello scontro che tiene conto di tutti i poteri e limiti dell'avversario ed è programmato per distruggere il nemico in automatico qualora le cose si mettessero al peggio. Un luogo di cui si apprezzano le solide barriere anche in ragione del fatto che quando l'attività paranormale arriva, lo fa in scene da far saltare sulla sedia. Il "mostro" è davvero spaventoso, guarda negli occhi e pare ipnotizzare le sue vittime, spingendole a compiere azioni che in una frazione di tempo dimenticano. Certo però nulla può fare contro un oggetto programmato per schiantarsi contro di lui.  Per gli amanti dei manga, il piano di battaglia per distruggere il mostro pare uscito direttamente dalle migliori strategie di Mello in Death Note,  per gli amanti dell'horror può richiamare certe soluzioni di sopravvivenza estrema della saga Final Destination. Il cervello ringrazia per non dover essere spento. Sulla carta siamo davanti a una delle trovate più interessanti degli ultimi tempi.

FRAK!!! dai su! qui si capisce subito che è un Silone!!!
Caccia alle menate: Ma ricordiamoci che siamo pur sempre in un horror e anche i piani più perfetti dei piani devono per esigenze di trama avere delle crepe. Alla determinazione assoluta della "cacciatrice" Kaylie, si contrappone la razionalità assoluta del traumatizzato fratello Tim. Tutto quello che è stato appurato dalla prima come segno inconfutabile del potere soprannaturale dello specchio può essere demolito con semplice logica. Come tra le altre cose logica vorrebbe che, scampati una prima volta allo specchio, i due fratelli dovrebbero fare di tutto per starsene lontanissimi da lui a vivere decentemente il resto della loro vita. Ad ogni modo lo specchio è di una potenza tale che sembra alterare spazio, tempo, ricordi. Ma allo stesso tempo potrebbe essere tutto frutto di Kaylie che sta impazzendo con Tim che  si limita pedissequamente, quando non sta troppo fuori (ci arriveremo), ad assecondare le azioni della sorella. Il film gioca spesso la carta della paranoia, alternando all'inizio la narrazione degli eventi passati con gli eventi presenti ma subdolamente cercando di continuo di sovrapporre i piani, mischiando quanto è accaduto da quanto potrebbe essere accaduto, fino a far cadere ogni certezza, presente o passata. Gli attori sono davvero bravi, perfettamente immersi nella parte, tanto quelli della linea temporale del passato, legata agli eventi che hanno distrutto la famiglia, che quelli legati alla linea del presente. Un plauso agli attori che interpretano Tim e Kaylie da bambini, davvero bravi e spontanei. Accortezze di trama non banali riescono a dare credibilità a tutte le illusorie realtà in gioco e osservare certi dettagli è davvero stimolante. Di nuovo il cervello ringrazia.

come direbbe il professor Ornano: " E ALLORA MUOOORI, PREEEEDA!!!!
La caccia del fesso: il dramma di molti film, l'aspetto che non fa raggiungere per me una meritata e facile eccellenza, sono i personaggi fessi. La filmografia horror è costellata da questo genere di personaggi, presenti nella maggior parte degli slasher-movie e che a seconda del momento possono essere tollerati o meno. Per me sono sempre frutto di pigrizia creativa o di esasperazione quando i calcoli non tornano, quando una persona dotata di raziocinio non farebbe mai nella vita certe scelte. Degli "utili idioti" con azioni sconsiderate riescono sempre a spingere la trama sui binari che più fanno spaventare. Solo che il pubblico al ventesimo: "Noooo, non andare di lì, coglione!!!", inizia a disinnamorarsi dei lemmings protagonisti della vicenda e subentra la frustrazione. Tim, pur nelle sue compresibilissime turbe, è il lemming della pellicola. Fin dal primo momento in cui incrociamo lo sguardo con lui, a due minuti dall'inizio del film, sappiamo che riuscirà a sputtanare tutto lo sputtanabile. Però senza Tim e il suo modo di fare le cose a cacchio e in preda all'isteria, la pellicola, così strutturata, semplicemente non andrebbe avanti. Il piano della sorella sarebbe semplicemente troppo perfetto. La grande forza del corto originale di Flanagan sta nel fatto che in scena ci sia praticamente un personaggio solo. Il grande limite del corto originale di Flanagan era che tale trovata andava bene per 30 minuti al massimo di girato, con dieci minuti iniziali già pesantucci. Quindi mi pare opportuno avvisarvi del fatto che se non amate i film horror con fessi che nei momenti dove bisognerebbe stare tranquilli vagano a caso fino a finire nella bocca del mostro, in alcuni punti questo Oculus potrebbe irritarvi. Il cervello qui un po' si deprime, ma non troppo.

non vi mettete contro di noi, sfigati
Finale: Oculus fa paura, molto. In aggiunta si regge su di un'idea originale molto accattivante, peculiare, non replicabile senza gridare al furto. I film che sappiano trovare nuove strade narrative sono sempre rari e qui abbiamo parecchio materiale originale. La regia è sempre molto attenta e ordinata, il coinvolgimento emotivo che scaturisce dallo schermo è notevole. Pur nel limite del personaggio un po' fesso e nell'idea, un po' assurda ma temeraria, di poter distruggere con la logica una creatura soprannaturale, la pellicola si dimostra assolutamente notevole. Di sicuro qualcuno uscirà dalla sala incazzato nero. Ma se entrate nell'ottica del film nel modo giusto potrete apprezzare una pellicola davvero gustosa.
Il blu ray: il disco si apre con un menù animato semplicemente inquietante. Come extra c'è solo uno striminzito trailer, un peccato, ma quello che conta, il film, c'è tutto. Durante la visione in un paio di punti ho riscontrato una strana distorsione audio, con la musica che sembra letta a scatti, in prossimità di momenti in cui la musica si alza di molto. Chiariamoci, sono 2 momenti della durata di meno di un secondo ciascuno. Non so se il problema sia solo nella mia copia.
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento