Siamo alla fine della saga di Majin Boo, subito dopo l'oav Son Goku e i suoi amici sono tornati. Bulma ha organizzato una mega festa alla quale sono stati invitati tutti, ma proprio tutti i personaggi della serie. Un festino al quale manca solo Goku, in allenamento presso re Kaioh. Caso vuole che Birosu, il dio della distruzione capace per capriccio di spazzare via interi pianeti, venga risvegliato da un lungo letargo e smani per affrontare una creatura chiamata Super Sayan God, il combattente supremo. Il dio così incontra Goku, gli chiede del leggendario combattente e trovando risposta negativa si sposta sulla Terra. Non prima di aver steso il nostro eroe. Sulla terra Birosu, insieme a un accompagnatore, piomba dritto alla festa di Bulma, non prima che un preoccupatissimo re Kaioh informi Vegeta di fare in modo che lo sgradito ospite non abbia in alcun modo da offendersi o lamentarsi. Stoicamente il principe Sayan, memore di una passata visita di Birosu sul suo pianeta, decide di annullare la sua abituale arroganza e stendersi da tappetino a qualunque richiesta del dio distruttore. Ma inevitabilmente la situazione è destinata a incrinarsi. Birosu e Majin Boo hanno messo gli occhi sullo stesso, ultimo, budino alla vaniglia presente alla festa.
Akira Toriyama torna alla sua opera di punta dopo 18 anni e per l'occasione scrive anche la sceneggiatura. Ne esce quella che è una autentica festa, pervasa dal suo caustico umorismo e contornata da bellissime scene di lotta. Chi si aspettava un seguito serio, ufficiale, magari l'inizio di una nuova saga a cancellare la poco riuscita GT, qui purtroppo casca male. Anche se seguiti sono sempre possibili e auspicabili, in virtù del grande successo che questo film ha riscosso in Giappone come nel resto del mondo, questo Battle of God è un one shot che spinge verso le corde più comiche del fumetto, quelle della prima serie con Goku bambino, quelle comuni anche ad Arale e il Dr Slump. Toriyama nasce come umorista e sembra così strizzare un occhio a tutti i suoi fan di vecchia data.
Non poteva però mancare per i fan della serie z una nuova sorprendente evoluzione del SuperSayan e i combattimenti frenetici marchio di fabbrica del brand.
Alla fine della visione posso dire di essere piuttosto soddisfatto. Il film non si discosta molto dalla caratterizzazione classica dei personaggi, è divertente e a volte demenziale. Le animazioni magari sono sono nella norma della serie animata, non cercano mai qualche particolare guizzo e possono sembrare quasi antiquate. Ma l'aria che si respira è davvero quella di una volta e ci si sente subito a casa.
Certo sono partigiano quando parlo di Dragon Ball. Ho letto la prima edizione in italiano quando andavo al liceo, passeggiando per le vie di Milano alle 7 di mattina con un albo appena preso di fresco all'edicola della stazione. Disegnavo i personaggi ovunque e tra i miei amici di allora il fumetto era diventata una vera ossessione. Il cartone animato era stato all'epoca trasmesso solo sulle reti locali e solo per parte della prima stagione, erano ancora lontani i tempi in cui sarebbe stato trasmesso e ritrasmesso dodicimila volte su Italia 1. E pertanto il manga aveva un ritmo pazzesco e scevro dai mille filler della serie televisiva. Oggi vedendo Battle of Gods ritrovo tutta l'azione e ironia della serie con Majin Boo. Magari non il punto più alto del fumetto, ma uno dei suoi momenti più divertenti e stralunati. Non aspettatevi quindi un nuovo Cell Game o una corsa contro il tempo su Namecc. Potreste rimanere delusi. Ma se volete rivedere per una volta ancora i personaggi che hanno caratterizzato la vostra infanzia, questo è il film ideale, peraltro proposto in home video da Lucky Red con una definizione dell'immagine sontuosa.
Per nostalgici. Ma in fondo chi non lo è ?
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