(The mortal instruments cap.1), quando rifare in
miniatura “I guardiani della notte” non è così male
Clarissa è la
classica adolescente protagonista di una serie di romanzi (in lingua
originale “The mortal instruments di Cassandra Clare, da noi con
nome diverso per apparire meno tetri immagino) scritti per
quattordicenni femmine: oscure narrazioni (che traggono blando spunto
da tematiche fantasy-horror-sci-fi per poi inscenare love story con
punte di romanzo generazionale), in cui una ragazzina senza
particolari meriti o fascino è sempre la salvatrice del mondo, i
personaggi di sesso maschile si dividono nettamente in effeminati e
bei tenebrosi, gli uomini neri-sconosciuti-pericolosi non sono
persone da evitare, ma attrazioni sessuali e troieggiare è concesso,
pur di scegliere alla fine nel mazzo il pretendente sicuramente più
danaroso (fanculo i sentimenti, datemi il grano!). Dovessi giudicare
la psicologia femminile da queste letture valuterei scientemente la
fine della razza umana (anche perchè parrebbe che una donna per
riprodursi sceglierebbe solo i peggiori sociopatici viventi, pur
danarosi bene inteso), ma le ragazze che ho visto alle prese con
queste letture non peccano di autoironia e sanno dare il giusto peso
a queste favole moderne “all'ormone impazzito”. Siccome in giovane
età anch'io ho letto cose di cui non andare esattamente fiero non
giudico e rimetto palla al centro.
Clarissa,
dicevamo, è una ragazza adolescente che vive con la madre. È una
studentessa normale, dalle sopracciglia inquietanti alla Peo Pericoli
(mai femme fatale protagoniste, o l'immedesimazione cala... in futuro
mi aspetto protagoniste con forfora e vene varicose...) molto molto
amica di Simon (a.k.a non gliela darà mai), ma che è vittima di una
strana ossessione. Clary vede un simbolo dipinto sui muri, nei posti
più impensabili e continua a trascriverlo in modo maniacale. La madre e
il suo compagno sanno qualcosa in merito e cercano di celarle la
verità, ma destino vuole che Clary si imbatta una sera in quello
strano segno, proprio in riferimento a una discoteca zarra della
città, il Pandemonium. Insieme al fido Simon (a cui non darà
mai...), entra nel locale e tra musica fashion e drink colorati diventa
testimone di qualcosa di assurdo. Mentre tutti ballano delle persone
vestite in modo emo del tutto indisturbate uccidono un tizio dai
capelli blu. La ragazza emette un grido, la musica si ferma, ma tutti
gli occhi sono rivolti a lei. Perchè i carnefici e vittima sono
misteriosamente visibili solo ai suoi occhi. Sbattuti fuori dal
locale la ragazza verrà seguita da un tizio biondo emaciato
fighettino, di nome Jace, che presto sconvolgerà la sua vita,
mettendola a contatto con una visione del mondo più ampia. Un mondo
dove gli Shaowhunters, una casta di guerrieri che fa uso di armi
angeliche, è in perenne conflitto-equilibrio con demoni, vampiri,
licantropi e “x (inserire nome a caso)”. Un arzigogolato mondo
fantasy, che pare pesantemente ispirato a alla trilogia russa de "I guardiani della notte", di cui a Clary non frega una cippa, in
quanto ha già l'ormone impazzito per il bel biondo decolorato emo.
Povero Simon.
Nuova serie di
grande successo del genere “teen” a venir tradotta in
pellicola, il film Shadowhunters ha finora avuto una vita commerciale
controversa. Il bacino dei lettori era ampio da assicurare un
successo commerciale tale da mettere in cantiere subito l'episodio
numero 2 e almeno altre quattro pellicole, i finanziamenti adeguati
per uno spettacolo visivo di tutto rispetto, ma la casa di
produzione ha fatto un po' di confusione sul target di riferimento,
cercando magari di trainare atmosfere da Twilight, e questo ha indispettito il fandom. Perché la serie della Clare è sì,
sentimentale, sì piena di mostri, ma è anche caratterizzata da una
preponderante componente fantasy di cui i produttori non hanno tenuto
conto. Un mondo narrativo che ha attratto non solo lettrici, ma
anche lettori amanti del fantasy proprio per le sue semplici ma
definite regole, ambienti caratteristici, bestiario vasto e
incantesimi peculiari, armi sacre (nel libro addirittura si schiudono
“a spada laser” dopo aver evocato il nome dell'angelo a cui
appartengono) e armi speciali (come le armi anti-vampiri che dove si
trovano non vi dico), alle mappe sovrapposte di mondo reale e
altro-mondo alla Zelda. Un ambiente adattissimo a un gioco di ruolo,
magari proprio l'occasione di irretire qualche giovane pollastra,
magari suggestionata più da Harry Potter che dal Vampiro Ciuffolone
a una partita di Dungeons'n'Dragons... e poi da cosa nasce
cosa... L'ottimo cavallo di troia per portare gnocca ai nerd! Il film
alleggerisce molto la componente fantasy, al punto che scene topiche
del libro vengono ridotte o del tutto omesse e, cosa orribile, la
sceneggiatura va già a introdurre un aspetto trattato nel terzo
libro con disarmante noncuranza. Giuro, avrei voluto essere in sala
a vedere ragazzine lamentarsi tipo: “Ehi, ma perché si stanno
sbaciucchiando già adesso? Dove è finita la scena che tutti
diventano piccoli al bar?”. Sarebbe stato grandioso.
A favore del film.
Mi sono imbattuto nel libro. Forse per la mia età e la nota
indolenza che ho per il genere fantasy, molti tagli apportati dalla
pellicola li ho apprezzati anche in ragione di un contesto più
adulto per le vicende che non mi è dispiaciuto. A questo si
aggiungono attori bravi (Lily Collins su Clary, già vista in
Biancaneve di Tarsen con sopracciglia meno spropositate, Jamie
Campbell Bower su Jace, fighetto ma simpatico, Lena Headey madre di
Clary, molto... molto materna) e molto bravi (lo strepitoso
mattatore di Misfits Robert Michael Sheehan su Simon, sempre
ottimo, la mitica CHH Pounder vista in The Shield, Jared Harris, visto
come Moriarty nell'ultimo Holmes di Richie) e cani (Jonathan
Rhys-Meyers della “Orlando Bloom academy”, tremendo in ogni cosa
che faccia), una regia accorta (Harald Zwart, che pure ha diretto il
simpatico karate kid con il figlio di Smith), un buon ritmo narrativo
e una effettistica superiore alle aspettative nonostante un paio di
punti di calo avvertibili più che altro dal punto di vista del gusto
personale (la scena della serra... per me una cacata senza appello,
per molti fan del romanzo una scena riuscita). Avrei voluto più
scene action, ma quelle presenti sono davvero niente male e se amate
film come Underworld, Blade e l'horror-action in genere potreste
divertirvi un po'. Dopo la distribuzione in home video pertanto è
successo che anche i detrattori della prima ora hanno messo mano al
portafoglio. A questi si aggiungono i curiosi che con il passaparola
e la voglia di vedere un po' di sano splatter-action hanno infoltito
le file degli estimatori. Risultato: se il cap.2 era stato messo in
soffita prematuramente, ora stanno già avviando la produzione del
capitolo 2.
Concludendo,
decisamente meglio di quanto possiate pensare. Non un “filmone”, ma
un più che riuscito action dalle tinte sentimentali che si lascia
guardare volentieri tanto dalle sentimentaline che dai fan di
pellicole alla Blade. Forse è il cavallo di troia giusto per
traghettare gnocca da Twilight a dei coerenti, cazzuti e sani ammazza
succhia sangue. Chissà che un giorno la vostra ragazza vi supplichi
di vedere "Vampires" di Carpeter....
Mi pare che la
versione home video sia proposta con prezzo lancio sui 13 euro. I
contenuti extra sono gradevoli, il film si vede bene.
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