giovedì 13 febbraio 2014

Dragonero 9: Il tocco che uccide


Gmor e Ian sono di nuovo in missione. Ormai il parallelo con Aquila della Notte e Capelli d'Argento è più che evidente. La destinazione è la città di Viridàrt, la missione è prevenire/sventare un attentato diretto al reggente locale. A complicare la situazione, sembra che gli assassini si muoveranno durante il matrimonio della figlia del reggente, momento in cui la città sarà letteralmente piena di gente. Una missione difficile quindi, da affrontare con la massima discrezione, agendo nell'ombra. Per questo Gmor decide di cammuffarsi da Kung Fu Panda.
Durante il tragitto verso Viridàrt...Viridàrt, Viridàrt... sapete, da quando sto scoprendo la mia anima fantasy, ogni volta che mi imbatto in un nome nuovo di qualche località, lago, montagna, vado a cercarmi sulla cartina (allagata a pagina 2) dove si trovi. No, qui no... più su... niente... scendiamo sul Superdurendal... andiamo verso il Vallo (stracopiato dal Trono di Spade peraltro..)....niente! Niente! Niente! Sulla cartina non c'è! La desinenza in “-dart”mi fa pensare sia nella zona centrale, parte est, ma non c'è! Vado in rete, sito di dragonero, cerco altre piantine, cartine, gps. La mappa fisico-spaziale-geopolitica. Niente! Non so dove si trovi Viridàrt! Ora cadrò in depressione. Possibile che sia indicato l'Eremo di Alben, che è una torre grande quanto un sputo e una città come questa no? Ed ero così contento di giocare con la mia cartina! Delusione, incredulità, sgomento, rabbia, accettazione. In effetti esistono anche altre cartine che ancora non sono state pubbblicate, dicono sul sito. Uff! Meno male! Ed io che pensavo dessero nomi a cavolo!ora mi sento meglio!
Durante il tragitto verso Viridàrt, riprendiamo, i nostri si imbattono in un tizio che cerca di scampare ai morsi di alcuni mastini arrampicandosi fortunosamente su un albero. Non sapendo chi questi sia, i nostri cercano subito di soccorrerlo, mandando ai pazzi delle streghe locali che ci tenevano particolarmente a fargli la pelle. Conosciamo quindi un nuovo simpatico abitante delle lande del fantasy Bonelli: le streghe. Sono donne, magari dal viso (in genere pittato) non proprio affascinante, ma dal corpo in genere atletico e muscoloso poco coperto da striminziti vestiti e piumaggi vari... quasi arrapanti. Chiaro come per più aspetti rimandino alla cultura dei nativi americani (imprescindibili per un'opera Bonelli, sia anche ambientata su Marte). Vivono per lo più nei boschi, riescono a comandare i corvi, leggono la mano, se ti cattano possono anche lanciare brutte maledizioni. È quindi con estrema diplomazia che Ian e Gmor squartano i mastini. È con medesima devozione al dialogo che i nostri eroi, rispondendo a una carica di una megera evidentemente incazzata per via dei suoi cucciolotti, decidono di tagliarle la testa. Per via di questa bravata saranno per sempre seguiti da qualche strega mezza nuda che vorrà vendicarsi di loro. Certo che se a inseguirli fosse una strega carina e mezza nuda (cosa che probabilmente accadrà) non è detto che sia un male. Ma ne sarà valsa la candela? Chi è il tipo che stava per essere sbranato dai mastini? Il tizio, Leario, pare uscito da una puntata del XIII Apostolo di canale 5. 
io non ho dubbi su chi sia il vero volto di Satana
 in questa serie: il parrucchiere
È un guaritore, ma i suoi poteri sono particolari in quanto non fa affidamento sulla preghiera, erbe mediche o altro. Lui prende il male da una persona, la cura, poi deve necessariamente rilasciare il male prelevato su un altro soggetto, uomo o animale, che in genere muore. Ian è Gmor, che evidentemente non hanno letto il titolo di questo fumetto, decidono di farselo amicone e di portarselo con loro a Viridàrt, ovunque stracazzo sia questa città. Come andrà a finire? Toh guarda, è comparsa pure una strega stra-gnocca e mezza nuda!
Anche Dragonero non è infallibile. E questo ce lo rende quasi più simpatico. Tutto il racconto descrive una missione partita male e che finirà peggio, dove i nostri accumulano letteralmente figuraccia su figuraccia, quasi un must per i detrattori del personaggio. In aggiunta al cast si aggiungono un paio di comprimari interessanti e che di sicuro faranno capolino in altre storie. Leario è un personaggio sfaccettato, ambiguo, ma dotato di grande sensibilità. Potrebbe essere benissimo un futuro alleato quanto un nemico. 

La strega-gnocca-bionda, addestratrice di corvi è anche visivamente molto interessante (sì, parlo da esperto d'arte per ri-sottolineare di fatto che è “bbona come er pane”), un personaggio che potrebbe crescere se ben sviluppato. Enoch scrive quindi un numero molto ironico, lasciando magari troppo spazio a new entry che letteralmente si mangiano gran parte della trama. Rimane una narrazione fresca e piuttosto “aperta”, magari apprezzabile più nell'ottica della saga che come lettura auto-conclusiva.
I disegni di Bormida e Pueroni sono di buon livello, ottimi sugli sfondi, molto concreti e “classicheggianti” sui personaggi (lo stile grafico mi ha ricordato un po' la scuola argentina) anche se il mascellone di Ian a volte è veramente eccessivo, pare Mr. Incredibile della Pixar... Le figure femminili sono decisamente sexy, e io apprezzo. Plauso alla copertina di Matteoni. Bellissima. 
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