Il nuovo film di Larry e Lana
Gli alieni vivono
tra noi. Qualcuno finisce pure sotto i ferri di persone tentate di
scoprirne la natura, qualcuno viene salvato e riportato in una
patria che non pensava di avere. Le protesi facciali e gli abiti
degli alieni sembrano usciti dal Mukka Assassina.
Tornano al cinema
sotto egida Warner Brothers i fratelli terribili, i mitici Wachowski!
Questa volta il dinamico duo darà vita ad una pellicola
fantascientifica in grande stile, da loro scritta e diretta,
interpretata dal bietolone Channing Tatum (che è appunto bietolone
ma pure simpatico, vedasi alla voce 21 Jump Street e imminente
seguito) e dalla sempre bellissima Milla Kunis (amatissima Meg dei
Griffin nonché interprete de Il cigno nero).
Sono di parte, amo
integralmente la filmografia dei Wachowski (sì, anche Bound e Speed
Racer, passando dalle collaborazioni produttive come V per vendetta e
persino il bruttino Invasion) e credo che Cloud Atlas sia uno dei film
più belli degli ultimi cinque anni (e perché non l'ho ancora
recensito? Ci ho provato, ma veniva un post-atto-d'amore diviso in
nove parti abbastanza deliranti troppo incompresnibile pure per i
miei livelli... ad ogni modo se amate la fantascienza intelligente
alla Gattaca, le storie d'amore tormentate, i romanzi marinareschi,
le commedie sofisticate tipo Allen, le ambientazioni alla Mad Max, i
drammi interiori alla Shine e il tutto mischiato in un unico film
andate a recuperare Cloud Atlas e leggetevi il libro collegato, che
ne vale la pena!). Alieni, esperimenti sul genoma, bullet time a
manetta, tizi che volano dalle pettinature impossibili e dal trucco
pure peggio, quel senso a volte irritante di porti sopra le
righe, Jupiter Ascending si presenta da subito con l'inconfondibile
stile delle pellicole Wachowski, che sono, per chi riesce ad amarle,
più che la somma dei singoli componenti. Pellicole spesso
altisonanti, ma sempre in grado di dare qualcosa, offrire occasioni
per riflettere, gemme rare degne di essere viste e riviste. Perdere
tempo a sezionarle, opacizzare la sgargiante superficie esteriore
alla ricerca delle ovvie esagerazioni e ipocrisie, equivale a
svilirle quanto a perdersi qualcosa di bello. Per goderne davvero
bisogna farcisi trasportare dentro con tutta l'ingenuità di un
bambino che varca la soglia di un negozio di dolciumi alla ricerca
degli squali gommosi e delle rotelle di liquirizia: pura estasi
emozionale. Certo che il trucco di Tatum è oggettivamente di quelli
che stimolano ilarità, ma questo non mi farà certo desistere dalla
visione. Giugno è lontato, questa prima visione di assaggio non si
presenta affatto male. Vi terremo aggiornati!
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