Ian e Gmor sono in
viaggio da soli, come Tex e Kit Carson, diretti in missione a
Merovia, cittadella nella zona pedemontana del Supreldurildureldural
(o qualcosa di simile). Li aspetta una gilda di mercanti spaventati
da una banda di brutti predoni. Durante il tragitto si imbattono in
una specie di altarino mistico uscito diretto da Warcraft ma
dall'aria abbandonata (forse occorre accatastare ancora un po' di
legname e rocce...). Urge sosta a un autogrill e i nostri eroi si
addentrano nel classico paesino tetro e sinistramente deserto dove in
genere succede qualcosa di brutto. Manco dieci secondi nella landa e
un orco strapieno di Redbull e pompato come un culturista “anni
uttanta” si palesa davanti a loro urlando e devastando tutto. Un
coriaceo gruppo di villici riesce a ogni modo a sedarlo e
decapitarlo. Da dove veniva l'orco pazzo-pompato? Perché i villici
stanno per fare la pelle anche a Gmor? Ian impugna il sigillo degli
scout imperiali come fosse il distintivo dello shogun Mitsukurimito,
gli animi si placano e iniziano le indagini. Subito si palesa al
biondo eroe una smandrappa locale disposta a supportare il ranger in
quanto curatrice nell'autopsia. Gmor intanto decide di predisporre un
funerale per lo sfortunato orco, ma mentre prepara la pira funebre
viene narcotizzato da degli strani figuri e al suo risveglio si
trova, legato, all'interno di una carovana ricoperta di sbarre. Di
sicuro qualcuno vorrà offrirgli una Redbull.
Nuovo appuntamento
per Dragonero e nuova saga al suo avvio. Testi di un Vietti
decisamente in vena supportati da splendidi disegni di Rizzato. La
trama è lineare, ma scorre via che è un piacere ed è ricca di
personaggi e spunti interessanti. Lo scenario permette al
disegnatore di scatenarsi nella rappresentazione grafica di un vasto
numero di creature fantasy diverse e ne risultano avvincenti e
dinamiche scene d'azione supportate da un chiaro e dettagliato
paesaggio. Nell'insieme una autentica goduria. L'utilizzo di un cast
ristretto, “selezionato”, di personaggi, come accade sempre in Tex,
permette davvero di sperimentare nuove linee narrative senza pesare
troppo sull'economia dell'intreccio e al contempo meglio definire i
personaggi. Apprezzo molto questa formula e devo dire di nutrire
sempre più intresse per questa testata. Rimane il fardello di un
mondo narrativo piuttosto compassato e per il momento inerte, anche
per la costruzione voluta espressamente dai suoi autori, nella
prospettiva di offrire significativi colpi di scena degni di dare un
po' di pepe al tutto. Ma la solidità di base c'è e si vede. Da
continuare a seguire.
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L'ultima volta mi hai costretto a comprare tutto Saguaro, ora vuoi che compri anche questo!!?? Eh no eh!!
RispondiEliminaSpero non ti sia pentito di aver preso Saguaro almeno ^_^
RispondiEliminaDragonero sta migliorando col tempo, anche se ha una struttura meno solida di Saguaro e il perocolo che tornino storie come i primi quattro numeri mi spaventa. Ad ogni modo i disegni qui sono sempre bellissimi, forse è la serei Bonelli con la più elevata qualità di disegno finora. dal punto di vista narrativo poi Gmor sta diventando un personaggio sempre più figo e interessante e pure Ian ha delle buone carte per elevbarsi al di sopra del classico chara bidimensionale intercambiabile. manca ancora un bel cattivo alla Cobra Ray, manca ancora una direzione chiara al discorso (ma i fantasy mi dicono che sono un po'tutti così, anche se nei film del signore degli anelli che ci fosse un Sauron lo dicono dopo 3 secondi e tutti sono felici ). Prova a dare una lettura al numero 5, che è autoconclusivo o magari al numero 6 e 7, che sono il dittico di un'unica storia. Se ti piace poi fammi sapere! ^_^ Talk0