Siamo soli nello
Spazio? Chi ci ha creato e perché? Possibile che siamo sulla Terra
solo per un colpo del destino? Sono queste le domande che da sempre
affliggono l'esistenza umana. Del resto il furto del fuoco agli dei
da parte di Prometeo per donarlo agli uomini, rappresenta la brama di
conoscenza, il desiderio di avvicinamento, anche solo intellettuale,
dell'uomo alla divinità. La ricerca di uno scopo nella vita spesso
sembra non poter prescindere da una “approvazione dall'alto” che
stiamo percorrendo la via giusta, magari una via sicura e diritta
tracciata da secoli da chi è venuto prima di noi. É in fondo
l'approvazione del padre cui da sempre ambisce il figlio e per molti
è la suggestione che ha dato inizio alle religioni, il senso della
vita. Da sempre ci sono altresì suggestioni che la razza umana sia
figlia di popoli extraterrestri (aspetto che per me comunque non
risolve “da chi veniamo”, ma sposta il problema su “chi ha
generato chi ci ha creato”).
Ma finalmente la scienza, nel caso del
nostro film l'archeologia, sembra aver trovato una risposta che tanto
bramavamo: non siamo soli. L'analisi di alcuni strani simboli
riscontrati in remote parti del mondo è lampante e va oltre ogni
tipo di scoperta. É stato trovato uno Stargate!.. No, come non
detto... Sono state trovate delle coordinate che rimandano a un
certo indirizzo spaziale e ora che gli uomini possono utilizzare navi
spaziali per spostarsi in un vacanziero agriturismo su Saturno è
possibile andare fisicamente a conoscere i nostri genitori spaziali.
É così che archeologi, scienziati vari, militari e novelli androidi
si imbarcano in una spedizione spaziale fortemente voluta da quella
che appare da subito come una loschissima doppiogiochista società
segreta a designazione plutocratica. Come andrà il viaggetto?
La notizia del
ritorno di Ridley Scott alla fantascienza si era propagata in rete
come una incontrollata deflagrazione. Quando le voci di corridoio
iniziarono a focalizzarsi e a fare luce sul tema della prossima
pellicola del maestro e i suoi legami più o meno evidenti con il
primo Alien, il fandom è letteralmente esploso. Da ogni luogo sulla
Terra ove risiedeva un fan degli xenomorphi schifoidi biboccacciuti e
insettoidi venivano innalzate preghiere propiziatorie per il buon
esito dei lavori. Oltre a chiedere un cast degno, effetti
spettacolari, scenografie da urlo e una storia dinamica e divertente
le preghiere dei veri fans erano mirate, chirurgiche all'esorcismo
dell'unico, storico nemico della saga di Alien: l'insana mania
risparmiosa dei produttori. Perchè non basta reclutare il top del
top, bisogna anche fornire i fondi adatti ad uno spettacolo di
fantascienza con le contropalle. È stato il braccino corto del
produttori, unito ad alcune fisime da diva di Sigurney Weaver, a
minare Alien 3. è stato il braccino ancora più corto dei
produttori, in seguito alla tiepida accoglienza di Alien 3, a portare
la saga, con Alien – La clonazione, nel territorio dei b-movie
(pur cazzari e spensierati ma comunque b-movie). Così depauperati,
gli alieni scolpiti da Giger hanno smesso di essere lo spettro
bio-meccanico della natura che si fa largo con bava acida tra
strutture simbolo di una decaduta tecnologia futuribile. Non potendo
più (economicamente) bene rappresentare la loro ragione d'essere,
ossia più che alieni rappresentare “un luogo infetto”, gli
Xenomorphi si erano nel tempo ridotti a meri Gremlins o al massimo a
dentuti velociraptor, buoni ad essere declassati a nemici dei tamarri
Predators (tamarri ma figherrimi! Già vi anticipo che noi li amiamo
tutti... preparatevi a post tematici su ogni singolo Predator! Non
dico su ogni singolo film su Predartor ma proprio su ogni
personaggio!!!).
Nonostate tutto film che hanno venduto, ma con un
po' di amarezza per “quello che avrebbero potuto essere”. Si vede
che con il tempo le cose cambiano. Perché con il ritorno di Ridley
Scott, supportati dal clamoroso successo della fantascienza di
Avatar, i tizi della Fox hanno deciso di tornare a investire di
brutto. Benedetta da un budget stellare e sotto la guida del regista
che ha principiato la saga di Alien, la nuova pellicola annoverava
attori di alto calibro come Noomi Rapace (esule dalla viscerale
interpretazione di Millennium), Michael Fassbender (nuovo grosso nome
di Hollywood, e non lo dico solo perchè ho visto Shame), Chalize
Theron, Idris Elba, Guy Pearce. Prometheus era pronto per essere
girato, ma voleva da subito andare oltre. Nasceva con la
determinazione di essere qualcosa “d'altro” rispetto al canonico
Alien (alcuni dicono che nascesse come opera del tutto svincolata da
Alien, ma francamente ci credo poco), un percorso autonomo che doveva
toccare la saga classica ma con le qualità per essere anche qualcosa
di diverso dal canovaccio noto di caccia all'alieno. Se Alien parlava
dei pericoli insiti nella tecnologia e della paura dell'ignoto,
Prometheus mirava a parlare delle contraddizioni della religione,
dell'annoso dilemma se esista un Dio e se questo sia buono, come
(ovviamente) della lotta dell'uomo contro la (im)mortalità
dell'anima. Un tema che è proprio di molta fantascienza classica,
suggestivo, che rimanda ai temi mistici, agli alieni-demiurghi.
Ancora una volta tuttavia, i produttori hanno deciso di strafare.
Se
per Alien 3 e 4 la parola d'ordine era contenere i costi e passare
all'incasso, per Prometheus, sempre nell'ottica di massimizzare i
costi, si è deciso di serializzare il prodotto. Da subito. Per farlo
nel modo più cool possibile, così che piaccia ai ggggovani, la
sceneggiatura è stata messa nelle mani di Damon “ Satana”
Lindelof. Sì, è lui, il prezzolato killer del buon senso, l'uomo
capace di mandare in merda un racconto breve di tre pagine per farne
una insensata trilogia filmica. L'uomo che in tempi recenti ha cacato
sulla sceneggiatura di World War Z. Satana prende Prometheus e lo
devasta. Di colpo alcuni personaggi della sceneggiatura che
dovrebbero essere timidi scienziali diventano degli idioti suicidi
“perché fa ridere”, altri impazziscono, altri diventano eroi
suicidi senza uno straccio di spiegazione logico-emotiva. Ma c'è di
peggio! La trama viene tanto rimaneggiata da essere afflitta da
voragini di sceneggiatura con la precisa intenzione di “spiegheremo
le cose nel prossimo film” e stringi stringi l'intera pellicola si
riduce a essere (in negativo, nell'ottica copia-incolla) moooolto
simile a un Alien classico. Il guaio, esattamente come di recente
successo per World War Z, è che con un solido backgroud alle spalle,
attori bravissimi, musiche ispirate ed effetti speciali da
spacca-mascella conditi nel migliore 3d possibile, la pellicola
risulta a ogni modo visivamente e auditivamente eccelsa. Il classico
spettacolo che “deve” essere visto a tutti i costi se non altro
con l'ottica che “le montagne russe non saranno poi latrici di
chissà che trama ma sono comunque divertenti”.
Così il film esce
in America e fa il botto. Nonostante oltreoceano giungano malumori
per il “capolavoro” sceneggiato da Lindelof e nonostante il film
giunga da noi con un ritardo imbarazzante (roba che in America già
lo trovavi a 2 dollari nel cestone del mediaworld locale insieme a un film con Beppe Convertini) tutti andiamo in massa a vederlo,
tacciando di blasfemia Tarantino che esprimendosi su Prometheus
dichiarava di aver trovato “stupidini” alcuni passaggi della
sceneggiatura. Come è stata all'epoca la mia reazione, figlia del
marasma mentale post visione e con un po' di alcool in corpo? “Figata
totale! Ma sta cosa del fango, della terra... fa troppo Gladiatore
ipermistico! Effetti paiura!! La Theron è sempre una strafiga e la
Rapace con le sue guanciotte non c'entra una fava con la parte ma mi
farei pure lei! Fassbender supremo, il mio nuovo androide di Alien
preferito!! Figata la scena “operatoria”!! Quando esce il prossimo?
Certo che gli scienziati babbei... ma che gli piglia di colpo ad
Elba? Certo che quella scena è un po' ricalcata da qualcosa di già
visto... ma chissene! Cazzofigata!!! ”Già il giorno dopo e senza una
super Tennents in circolo: “ Mamma che cesso di film ho visto
ieri!! Il tombino di tutte le trame scritte a cacchio!! Un bambino di
3 anni ha più fantasia, logica e non copierebbe neanche! Ma la Rapace
che ha fatto agli zigomi? Fassbender è un po' trattenuto, ma di contro
non può girare sempre nudo. Il personaggio di Elba, che è sempre
un figo, ha una evoluzione inconcepibile sul finale, nemmeno in un
videogioco proverei a fare quello che lui fa senza battere ciglio.
Certo che la Theron è veramente qualcosa di spaziale, altro che
astronavi e alieni...”.
La situazione varia nei giorni a venire
nella mia solita altalena emotiva “bello-cacca”, ma ormai il
danno è fatto, i soldi sono dati e si parla già di sequel. Tuttavia
qualcosa a Hollywood si inceppa. Lindelof scappa. Sa di averla fatta
fuori dal vasino e di non essere in grado di sistemare i cocci per un
Prometheus 2 che ormai tutti vogliono per doti della pellicola che
erano presenti ancor prima che arrivasse lui, nella prima
sceneggiatura. Personaggi ben delineati e contraddittori, una razza
aliena austera e per molti versi nuova nel panorama fantascientifico
odierno, strutture e mezzi tecnologici credibili, scenografie di
ampio respiro e un sacco di “misteri” da svelare. Nonostante lo
script si inceppi qua e là tutto l'ottimo lavoro, che dovrebbe
essere di solo sussidio alla trama, ha una tale personalità da
distinguersi e farsi apprezzare non solo dai fan di Alien, ma anche
dai cultori dei “vuoti spaziali” di "2001 Odissea nello spazio".
Prometheus è visivamente maestoso, gli attori sono in palla come i
tecnici e Scott è sempre un grande regista, un regista che si è
così tanto “ritrovato” nel narrare-in-immagini la fantascienza
da voler mettere in cantiere non solo un secondo Prometheus ma anche
un nuovo Blade Runner e si parla pure di un sequel diretto di Alien!
Ma Lindelof non sa cosa fare! È un problema materiale e non di
rinnovata coscienza di sé, altrimenti non si spiegherebbe il suo
successivo aborto, ossia la revisione di World War Z. Prometheus 2 si
limbizza in attesa di uno script veramente difficile da rimaneggiare
e ultimare. Voci di corridoio però si concretizzano di nuovo, le
ultime sono del 30 ottobre 2013. Prometheus ha finalmente trovato la
via della pre-produzione e nel 2015 (forse) anche del grande schermo.
Il regista non è stato ancora confermato ma parrebbe essere sempre
Scott mentre gli attori già confermati sono per ora la Rapace e
Fassbender. Ma soprattutto un nuovo sceneggiatore, Jack Paglen, già
accreditato per aver lavorato lo script (da imdb non è chiaro se
sulla prima o seconda stesura) di Transcendence, il filmone di esordio
di Wally Pfister ( scuderia Nolan di recente come direttore
fotografia), in uscita il 2014, con Depp, Freemay, Murphy, Bettany.
Un nome “caldo” quindi e verso il quale voglio nutrire le più
grandi speranze. Lindelof intanto farà danni su Tomorrowland , il
prossimo film di Clooney...
Alla luce di
queste news non possiamo che augurarci il meglio per il proseguo
della saga, uno degli incubi fantascientifici più belli degli ultimi
anni. Magari oltre ad avere uno stupendo quadro digitale abbellito
dalla profondità tridimensionale in futuro ci verrà regalata anche
una trama degna, orpello che a una prima visione pare per molti non
fondamentale, ma che risulta di un certo peso quando si tratta di
riprendere in mano un vecchio film e volerlo vedere una seconda volta
senza saltare alle scene più belle. Operazione che sull'home video
di Prometheus invero capita sovente, fino a rovinare il disco per le
molte re-visioni.
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