Terminata la
missione del “fango pirico” i nostri eroi sono nuovamente a casa,
nella amata casetta a Solian in riva al mare. Ian sta meditando sugli
ultimi eventi che hanno condizionato la sua vita, soppesa i risvolti
della strana maledizione che lo ha colpito e guarda malinconico agli
errori del passato. Gmor invece pensa, in modo squisitamente
orchesco, a come allargare casa per permettere a Sera di vivere con
loro e l'elfa ricambia con gioia le attenzioni dei suoi nuovi
compagni. È arrivato intanto un momento peculiare dell'anno, il
raduno degli scout. I nostri quindi si dirigono verso l'incontro
carichi dei diari su cui hanno raccolto le loro avventure nonché le
preziose informazioni sulla mappa del mondo. Gli scout come Gmor e
Ian servono infatti l'impero, ma sono prima di tutto esploratori il
cui compito è tracciare la mappatura del vasto regno, catalogando
strade e accessi segreti. Potente quindi sale un'interrogativo a
tutti i lettori di Dragonero. Ma 'sto lavoro non lo possono fare con
le varie bestie volanti o le mongolfiere e simil-aeromobili di cui
dispongono in questo mondo fantasy? Mistero...
Quinto
appuntamento con il mensile di Dragonero e questa volta ci troviamo
in quello che si potrebbe dire un interludio. Un capitolo dove
sostanzialmente non succede molto, ma ci vengono fornite informazioni
sulla storia, i personaggi e possibili antagonisti nonché vengono
introdotti comprimari che saranno di qualche utilità nella
narrazione futura. Finalmente qui i personaggi hanno tempo di dirci
un sacco di cose di loro e il mensile, incredibile a dirsi, riesce ad
acquisire lo spessore e l'interesse che nei primi quattro
appuntamenti aveva latitato. Conosciamo così Ian di più, avvertendo
una complessità del personaggio nuova e interessante e scoprendolo
di disinvolte abitudini sessuali (anche se nello specifico dovrebbe
essere utilizzata la più appropriata espressione “attività
coccolatorie”). Allo stesso modo prendono profondità Sera e Gmor e
il cast di comprimari si espande esponenzialmente di nuovi e
interessanti personaggi che, per ora, riescono a stare lontani dai
più classici stereotipi. Si fa anche eco di misteriosi luoghi come
la “città dei morti” e si tracciano nuovi interessanti elementi
narrativi volti ad arricchire ed espandere il mondo narrativo. I
testi, di Vietti, sono sorprendenti nell'illustrare, senza il più
lontano presagio di noia, un capitolo che potremmo definire di pura
matrice informativa, in cui a prima impressione “non accade nulla”.
La trama risulta scorrevole, leggera e accattivante. I disegni di
Pagliarini sono davvero validi e non fanno per nulla rimpiangere il
lavoro eccelso di Matteoni. Paesaggi maestosi e dettagliatissimi
pieni di mille particolari e un tratto affilato, sottilissimo, quasi
chirurgico, nell'impreziosire di linee espressive i personaggi
rendendoli oltremodo realistici.
Se avevate dubbi,
come noi del resto, su continuare la serie questo capitolo 5 ce li ha
del tutto spazzati via. Ancora non capiamo i motivi dietro ai primi
moscissimi 4 capitoli del brand, ma siamo abbastanza sicuri che se il
nuovo corso, che inizierà dal numero sei, saprà fare tesoro degli
spunti narrativi e personaggi di cui è carico questo numero 5 il
futuro di Dragonero si presenterà quantomai roseo e pieno di
sorprese.
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