PARTE TERZA
4) Ma dopo
diecimila parole, com'è 'sto cavolo di 3.33? a.k.a come Anno ripaga
le preghiere dei fan
Il film abbandona
la coralità tipica della serie e pone al centro dell'azione Shinji.
Il ragazzo si è svegliato da poco, in uno strano posto simile alla
cabina di una grande nave, da un lungo periodo nel quale è rimasto
“fuso” con l'unità Evangelion a seguito dei trascorsi della
precedente pellicola (bah...vabbeh, andiamo avanti).
A trarlo in salvo
sulla nave sono state Asuka e Mari, recuperandolo da una specie di
bara in cui fluttuavano nello spazio l'Eva01 unitamente a Shinji,
dovendo per il recupero far fronte all'agguerrita difesa del cimelio
da parte di un angelo. Nonostante i volti amici, c'è una strana
freddezza nei suoi riguardi, nessuno vuole parlare con lui e le
fugaci occhiate che gli vengono dedicate sono per lo più di sdegno e
disprezzo. La situazione è così tesa che Shinji si trova con al
collo una specie di collare che esploderà, decapitandolo, nel caso
che il ragazzo voglia nuovamente salire a bordo di un Eva. Tutti i
personaggi sono invecchiati, ci sono molti volti nuovi, sono passati
14 anni. Misato è ora alla guida delle Wille, una agenzia che si
dichiara nemica della Nerv. L'Eva 01 gli è stato requisito e fornirà
da motore per la corazzata volante della Wille, l'enorme struttura
sulla quale si trova a bordo anche Shinji. Non c'è un attimo per i
convenevoli, la corazzata della Wille si trova già sotto attacco da
parte di strane creature. Ma il colosso volante dimostra da subito di
possedere una potenza bellica semplicemente devastante. Terminato lo
scontro vittoriosamente, la tensione nei confronti del pilota dello
01 non si placa. Sguardi gelidi e parole spietate danno la drammatica
dimensione della situazione a Shinji. Lui non serve più. È tornato
a essere una persona inutile. Vivrà segregato. Ma di colpo Rei fa
irruzione sulla corazzata volante a bordo dell'unità 00 e offre al
pilota dello 01 una via di fuga che Shinji subito accetta senza
remore e ripensamenti. Lui sa di non essere una persona inutile e
tornando sull'Eva riuscirà a dimostralo a Misato e agli altri. E
così Shinji, scappando dalla Wille e ai disperati tentativi di
cattura di Asuka e Mari torna verso la Nerv. Un posto molto sinistro
e assai più spettrale di quanto si ricordava. Ad aspettarlo c'è
però un nuovo amico. Si chiama Kawaru Nagisa.
Anno continua la
sua ricostruzione di Eva nel modo più spettacolare e spiazzante
possibile. Spettacolare in quanto la pellicola prosegue se non
addirittura migliora l'altissimo livello tecnico di cui ha dato
sfoggio fin da subito la serie Rebuilt. A una grafica bidimensionale
allo stato dell'arte animata moderna si combina perfettamente
animazione generata al computer di altissimo livello mentre
l'accompagnamento sonoro tanto musicale quanto effettistico è
letteralmente in grado di far esplodere un amplificatore cagionando
il più appagante orgasmo sensoriale di sempre. Una tale dotazione
tecnica unita alla più frenetica regia possibile, esprime al cento
per cento il suo potenziale nelle scene d'azione che, seppure in
numero inferiore a quanto sarebbe stato opportuno aspettarsi, hanno
una tale forza visiva e sonora da ridefinire e collocarsi al vertice
di ogni scena d'azione presente in un anime di fantascienza. Come
Evangelion ci ha sempre abituati, alle immagini segue sempre una
overdose di termini tecnici misteriosi (tecnico-arcaico-mistici) e
nelle scene action di 3.33 tra sonoro esploso a mille, grafica
ultradettagliata e ultraveloce e supercazzole
mistico-tecnico-scientifiche lo spettatore, che magari assiste al
tutto su un megaschermo, si trova davvero ad un passo dal collasso
cerebrale per overbooking sensoriale. Bello, bellissimo ma davvero
troppo per i limiti umani. Roba che pure a visionarla al rallentatore
appare troppo veloce...
Spiazzante
dicevamo. 3.33 dopo una prima parte ultra movimentata e in attesa di
una seconda massiccia (ma non troppo) porzione action sul finale è
il film che non ti aspetti (se non conosci Anno), ossia un sentito e
doloroso dramma esistenziale con al centro di tutto Shinji. Il nostro
si muove in una specie di limbo metafisico. Montagne con i denti,
piramidi rovesciate, sangue e creature decapitate in ogni dove. Il
suo è un percorso solitario e drammatico. Ripudiato da Misato e dai
suoi amici ritrova in Gendo, suo padre, il solito rassicurate gelo
anaffettivo. Rei non è più la stessa, appare come una bambola rotta
che pertanto vive in una stanza-scatola finta e impersonale. Anche il
nuovo appartamento di Shinji è un'asettica stanzina-cella in
calcestruzzo. Tutto gli urla di cercare una via di fuga salvo Kawaru.
Kawaru è l'unico che crede in lui e diventa il centro emotivo di
Shinji. L'infernale mondo in cui si trovano si arricchisce di
dettagli che riescono ad abbellire lo scenario che loro condividono,
che pur appare come l'hangar dismesso degli Eva... Tra morte e
distruzione, strutture diroccate e sangue, sulla decrepita
pavimentazione, al centro della sala, c'è un pianoforte sulle cui
note è possibile evadere in un mondo più bello. Vicino al piano c'è
un piccolo arbusto le cui foglie suonano sospinte dal vento. E poi
c'è il cielo notturno e le stelle. E nel cielo notturno è tutto al
suo posto come se nulla fosse cambiato, come se la terra fosse quella
di una volta. Il film gioca molto su questo registro, fino a spostare
tutto il suo baricentro su Kawaru e Shinji arricchendo il rapporto
tra i due anche al di là della serie. Alcuni ci hanno letto anche
una natura omosessuale di Shinji verso Kawaru, ma io starei più in
tema e parlerei di stato di “grazia” che quest'ultimo emana. La
grazia intesa come una specie di aura che viene sprigionata dalla
purezza interiore e spesso viene descritta come una sensazionie di
benessere che si dice sprigionino i santi e i luoghi sacri. Se volete
leggervi invece la connotazione omosessuale siete comunque liberi di
farlo, ma questo non si legherebbe con le pulsioni di Shinji nei
confronti di Asuka più volte manifestate (e pure implicitamente
ricambiate). Shinji bisessuale? Fate voi, io da questo territorio ora
me ne esco. Anzi no. Torno un attimo alla sala dove ho visto il film
e a tutte le battutine ambigue sul conto di Shinji e Kawaru. Battute
che provenivano da persone che sono in sala nonostante ci sia questa
locandina...
Ora posso cambiare
argomento. Torniamo all'analisi dell'opera.
Spettacolare e
spiazzante. Abbandonatevi al percorso emotivo di Eva senza mettervi
paletti-preconcetti-percorsi pre-riscaldati. Non cercate risposte, non
ve ne saranno fornite dall'autore dell'opera. Non cercate l'anime
ultra-action robotico, anche se qui in parte lo troverete; l'azione non
è il nocciolo di quest'opera. Fatevi trasportare dal flusso degli
eventi. Godetevi il viaggio con la consapevolezza del fatto che se
Anno voleva farci provare il disorientamento di Shinji attraverso il
suo dolore interiore, i suoi errori-per-amore e le piccole speranze
che nutre per quadrare un futuro quantomai caotico, l'opera colpisce
perfettamente nel centro e regala un protagonista al quale si può
davvero voler bene al di là di tutti i suoi sbagli e difetti. Un
protagonista che nonostante tutto agisce con grande generosità dopo
essere faticosamente uscito dalla suo personale dilemma del
porcospino (questa è una citazione per i veri evangeliofili).
Volevate delle risposte? Dovete sapere ora come Anno intenda
terminare Eva? Non credo che Anno abbia ancora le idee chiare, e se
le ha non credo che abbia voglia di dircele. Però io un'idea ce
l'avrei. Torniamo ad alambiccarci con il prossimo ludico punto...
FINE TERZA PARTE
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