mercoledì 21 agosto 2013

Dragon trainer 2

 Primo teaser e breve consiglio al recupero del numero 1


Manca ancora molto all'estate 2014 (direi che dovremmo sforzarci di godere prima dell'estate 2013), ma ecco arrivare già bello che sfornato il primo assaggio di uno dei titoli (da me) più attesi.

Il primo Dragon Trainer l'ho approcciato per caso e poco convinto, in ritardo sulla distribuzione ufficiale, a prezzo ridotto nel cestone del centro commerciale. Mi piacciono i film d'animazione, ma non tutti riescono a fare breccia da subito su di me e devo dire che soprattutto i titoli Dreamworks e Sony (ma non "Piovono polpette") di frequente li lascio in disparte (riuscirò mai a vedere il gatto con gli stivali? Dopo due scene mi viene in mente la pubblicità del Mulino Bianco e mi deprimo). L'attrattiva per la prima pellicola nasceva invero in merito ai registi, Dean de Blois e Chris Sanders, co-regista e sceneggiatore il primo, ideatore e sceneggiatore il secondo dell'amabile Lilo e Stich, uno dei cartoon Disney che mi sono piaciuti di più. Una caratterizzazione dei personaggi fresca, variegata e vincente che spazia, parola non certo scelta a caso, tra un chara morbido e inaspettatamente sexy per le figure umane a una autentica esplosione creativa nella caratterizzazione di millemila specie aliene. Una trama tenera, ma molto più adulta del solito, supportata da un'ottima “recitazione” dei personaggi, che mischia genere sentimentale (di insolita matrice drammatica!) con la commedia più sparata e moltissime geniali scene action. Disegni bellissimi in stile acquarello, poco 3d ma ben miscelato, colori caldi e scenografie da sogno. Balletti musicali completamente eliminati in ragione di una bellissima colonna sonora di Alan Silvestri, ottimo cast vocale che annovera addirittura la strato-gnocca Tia Carrere in originale. E non dura neanche troppo! Se non avete ancora visto Lilo e Stich vi state perdendo qualcosa di bello, recuperate! 

Per Dean de Blois e Chris Sanders quindi un ottimo biglietto da visita in Dreamworks. Anche la trama di Dragon Trainer, che in originale è “How to train your dragon” che suona tipo “Come addestrare il tuo drago” aveva da subito le carte giuste per piacermi: ambientazione vichinga, grossi dragoni e la prospettiva di una serie di libri di grande successo da cui attingere e che quindi assicurava una trama solida. Le perplessità nascevano dalla grafica 3d tipica Dreamworks (che non è Pixar), dal fatto che non fosse un prodotto Disney (e quindi non fosse Pixar), dall'aver mancato a McDonalds la maggior parte dei pupazzetti degli Happy Meal (condizione base per apprezzare un qualsiasi cartone animato moderno... vedi i pupazzetti dei nuovi film Pixar). Se poi paragoniamo i vichinghi Dreamworks di Dragon Trainer con gli omologhi (e tecnicamente oltre che più recenti pure realizzati con una tecnica da fuori di testa) di Brave della Pixar... Come è stata la visione? Folgorante. Una trama bellissima, azione incessante, ottimo ritmo narrativo, perfino una punta di tragedia che non stona affatto. Dragon Trainer non è solo la storia di un'amicizia, ma anche una bella favola che aiuta a vedere oltre le diversità, a non avere pregiudizi verso il prossimo. Per di più, nello sguardo del drago “sdentato”, il co-protagonista della vicenda, c'è qualcosa di Stich tanto per carattere che per peculiarità grafiche; chi ha amato il piccolo alieno saprà cogliere questi aspetti. Dicevamo dei limiti grafici-contenutistici (sempre più smussati nel recente) dei prodotti “Dreamworks” (forse ne avevamo già parlato verso Natale trattando de “Le cinque leggende”...): legnosità, nessun interesse nel definire i personaggi secondari, il fatto di “non essere Pixar”. Il primo Dragon Trainer supera con slancio tutti questi preconcetti. Si potrebbe a essere pignoli lamentarsi per alcuni personaggi umani secondari, ma tutto il resto è al top e i draghi sono davvero qualcosa di bellissimo da vedere, pieni di carattere e ricchi a livello di design. I paesaggi non sono da meno e l'esperienza visiva risulta gradevolissima.


Avrete notato che non ho accennato a nulla della trama. Voglio che per voi sia una scoperta come lo è stato per me. È semplice, lineare ma non banale, una vera sorpresa. Ed è anche il motivo per cui un po' già penso al 2014... oltre che per il nuovo Fast'n'Furious...
Talk0

5 commenti:

  1. Lascia perdere il gatto con gli stivali, non è assolutamente all'altezza dei vari shrek, brioscine appena sfornate fatte a mano da Banderas a parte.
    Invece Dragon Trainer mi è piaciuto un sacco! Speriamo il secondo sia all'altezza.

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  2. Il gatto con gli stivali devo troppo vederlo!lo devo per riconoscenze a banderas,che nottetempo impasta le macine che servono alla mia colazione.massimo rispetto talk0 : )

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  3. Io consiglio anche i libri; sono per bambini, ma davvero spassosi. Il cartone animato non ricalca fedelmente la storia, quindi leggerli non dà sensazioni di deja-vu particolarmente noiose!

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  4. Dragon Trainer mi ripeto di recuperarlo da una vita e mezza! Invece il gatto con gli stivali lascialo pure perdere, è una delusione pazzesca, anche perché fa a pezzi la caratterizzazione psicologica di un personaggio altrimenti simpaticissimo ç__ç

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  5. Forse il mio film d'animazione preferito... La cosa che più di tutto lo rende un'esperienza meravigliosa è la musica. Che però non ha nulla a che fare con Alan Silvestri. IL COMPOSITORE È JOHN POWELL!!!

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