Primo teaser e breve consiglio al recupero del numero 1
Manca ancora molto
all'estate 2014 (direi che dovremmo sforzarci di godere prima
dell'estate 2013), ma ecco arrivare già bello che sfornato il primo
assaggio di uno dei titoli (da me) più attesi.
Il primo Dragon
Trainer l'ho approcciato per caso e poco convinto, in ritardo sulla
distribuzione ufficiale, a prezzo ridotto nel cestone del centro
commerciale. Mi piacciono i film d'animazione, ma non tutti riescono a
fare breccia da subito su di me e devo dire che soprattutto i titoli
Dreamworks e Sony (ma non "Piovono polpette") di frequente li lascio in
disparte (riuscirò mai a vedere il gatto con gli stivali? Dopo due
scene mi viene in mente la pubblicità del Mulino Bianco e mi
deprimo). L'attrattiva per la prima pellicola nasceva invero in
merito ai registi, Dean de Blois e Chris Sanders, co-regista e
sceneggiatore il primo, ideatore e sceneggiatore il secondo
dell'amabile Lilo e Stich, uno dei cartoon Disney che mi sono
piaciuti di più. Una caratterizzazione dei personaggi fresca,
variegata e vincente che spazia, parola non certo scelta a caso, tra
un chara morbido e inaspettatamente sexy per le figure umane a una
autentica esplosione creativa nella caratterizzazione di millemila
specie aliene. Una trama tenera, ma molto più adulta del solito,
supportata da un'ottima “recitazione” dei personaggi, che mischia
genere sentimentale (di insolita matrice drammatica!) con la commedia
più sparata e moltissime geniali scene action. Disegni bellissimi in
stile acquarello, poco 3d ma ben miscelato, colori caldi e
scenografie da sogno. Balletti musicali completamente eliminati in
ragione di una bellissima colonna sonora di Alan Silvestri, ottimo
cast vocale che annovera addirittura la strato-gnocca Tia Carrere in
originale. E non dura neanche troppo! Se non avete ancora visto Lilo
e Stich vi state perdendo qualcosa di bello, recuperate!
Per Dean de
Blois e Chris Sanders quindi un ottimo biglietto da visita in
Dreamworks. Anche la trama di Dragon Trainer, che in originale è
“How to train your dragon” che suona tipo “Come addestrare il
tuo drago” aveva da subito le carte giuste per piacermi:
ambientazione vichinga, grossi dragoni e la prospettiva di una serie
di libri di grande successo da cui attingere e che quindi assicurava
una trama solida. Le perplessità nascevano dalla grafica 3d tipica
Dreamworks (che non è Pixar), dal fatto che non fosse un prodotto
Disney (e quindi non fosse Pixar), dall'aver mancato a McDonalds la
maggior parte dei pupazzetti degli Happy Meal (condizione base per
apprezzare un qualsiasi cartone animato moderno... vedi i pupazzetti
dei nuovi film Pixar). Se poi paragoniamo i vichinghi Dreamworks di
Dragon Trainer con gli omologhi (e tecnicamente oltre che più
recenti pure realizzati con una tecnica da fuori di testa) di Brave
della Pixar... Come è stata la visione? Folgorante. Una trama
bellissima, azione incessante, ottimo ritmo narrativo, perfino una
punta di tragedia che non stona affatto. Dragon Trainer non è solo
la storia di un'amicizia, ma anche una bella favola che aiuta a
vedere oltre le diversità, a non avere pregiudizi verso il prossimo.
Per di più, nello sguardo del drago “sdentato”, il
co-protagonista della vicenda, c'è qualcosa di Stich tanto per
carattere che per peculiarità grafiche; chi ha amato il piccolo
alieno saprà cogliere questi aspetti. Dicevamo dei limiti
grafici-contenutistici (sempre più smussati nel recente) dei prodotti
“Dreamworks” (forse ne avevamo già parlato verso Natale
trattando de “Le cinque leggende”...): legnosità, nessun
interesse nel definire i personaggi secondari, il fatto di “non
essere Pixar”. Il primo Dragon Trainer supera con slancio tutti
questi preconcetti. Si potrebbe a essere pignoli lamentarsi per
alcuni personaggi umani secondari, ma tutto il resto è al top e i
draghi sono davvero qualcosa di bellissimo da vedere, pieni di
carattere e ricchi a livello di design. I paesaggi non sono da meno e
l'esperienza visiva risulta gradevolissima.
Avrete notato che
non ho accennato a nulla della trama. Voglio che per voi sia una
scoperta come lo è stato per me. È semplice, lineare ma non banale,
una vera sorpresa. Ed è anche il motivo per cui un po' già penso al
2014... oltre che per il nuovo Fast'n'Furious...
Talk0
Lascia perdere il gatto con gli stivali, non è assolutamente all'altezza dei vari shrek, brioscine appena sfornate fatte a mano da Banderas a parte.
RispondiEliminaInvece Dragon Trainer mi è piaciuto un sacco! Speriamo il secondo sia all'altezza.
Il gatto con gli stivali devo troppo vederlo!lo devo per riconoscenze a banderas,che nottetempo impasta le macine che servono alla mia colazione.massimo rispetto talk0 : )
RispondiEliminaIo consiglio anche i libri; sono per bambini, ma davvero spassosi. Il cartone animato non ricalca fedelmente la storia, quindi leggerli non dà sensazioni di deja-vu particolarmente noiose!
RispondiEliminaDragon Trainer mi ripeto di recuperarlo da una vita e mezza! Invece il gatto con gli stivali lascialo pure perdere, è una delusione pazzesca, anche perché fa a pezzi la caratterizzazione psicologica di un personaggio altrimenti simpaticissimo ç__ç
RispondiEliminaForse il mio film d'animazione preferito... La cosa che più di tutto lo rende un'esperienza meravigliosa è la musica. Che però non ha nulla a che fare con Alan Silvestri. IL COMPOSITORE È JOHN POWELL!!!
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