Storia e disegni:
Gigi Simeoni
In una Milano di
inizio '900 il commissario De Vitalis ha di nuovo a che fare con
delitti che superano la logica umana per crudeltà e scopo. Risolto
il caso di un brutale serial killer noto come “il fante di
cuori” (“Gli occhi e il buio” del 2007, uno dei migliori titoli
della collana Romanzi a Fumetti della Bonelli), oggi è la sua stessa
famiglia a essere nel mirino di un oscuro e folle nemico. Francesco,
il fratellino di Ada, moglie di De Vitalis, è stato brutalmente
ucciso mentre stava giocando con degli amici presso una cascina
abbandonata. Unico indizio, una rosa bianca di una qualità piuttosto
rara. La polizia brancola nel buio fino a che una veggente, Lyda
Garkovich, “incontra” Francesco. La donna sa della sorte del
bambino, della rosa e dell'identità dell'assassino. Ma per De
Vitalis, per cui esiste solo la logica scientifica, è difficile
prestare ascolto a storie di fantasmi. Diversamente Ada, vuoi anche
per l'amore verso il fratello, non ha timore a prendere in
considerazione ipotesi soprannaturali se i poteri di Lyda possono
concederle, anche solo per un po', di poter rivedere per un'ultima
volta Francesco.
Nuovo numero della
collana antologica Bonelli, questa volta scritta e disegnata dallo
stesso autore, il bravo Gigi Simeoni. Scrittore all'attivo su molte
testate bonelliane, tra cui Nathan Never, con Amore Nero Simeoni dà un seguito alle vicende di un suo personaggio, il commissario De
Vitalis, nato per la storia autoconclusiva “gli occhi e il buio”.
La storia al tempo mi piacque moltissimo, così come alla critica e a
molti fan, vuoi anche per l'ambientazione milanese di inizio secolo,
splendidamente illustrata, e per una trama dalle tinte nere,
nerissime, carica di ossessioni e non parca di trovate sanguinolente.
Avevo a lungo sperato un ritorno a quella ambientazione, magari su
una miniserie se non addirittura per un mensile regolare, la scelta
di collocare questo “Amore nero” nell'antologico bonelliano mi fa
comunque piacere. A maggior ragione mi fa piacere dopo aver letto
“Strya”, altro albo pubblicato nella collana Romanzi a fumetti
della Bonelli, un horror di ambientazione sempre italiana,
provinciale, davvero splendidamente disegnato e raccontato; un'opera
di non troppo difficile reperibilità in catalogo a cui prima o poi
dedicherò un post. Questa nuova opera di Simeoni graficamente non
delude e rinnova il talento dell'autore per le ricostruzioni
storiche, tanto per la dovizia di dettagli dei paesaggi che per la
ricostruzione di veicoli, oggettistica e abbigliamento d'epoca.
Tuttavia la maggior parte della vicenda si svolge in ambienti chiusi,
salvo alcuni paesaggi rurali-periferici non privi di fascino. Un vero
peccato vista la splendida Milano del centro e dei navigli de “Gli
occhi e il buio”. Permane comunque una caratterizzazione dei
personaggi indovinata, con volti ben definiti ed espressivi (altro
punto di forza di Simeoni) e l'azione risulta sempre chiara, definita
e di forte impatto scenico (soprattutto nella parte finale del
racconto).
Simeoni non ha perso il talento di spaventare il lettore,
Amore Nero è un solido noir con ottimo approfondimento storico, ma
soprattutto pesanti e vincenti sfumature horror. Purtroppo la storia
subisce, come ormai sta diventando una cantilena reiterata, lo stringato numero di pagine. Strya aveva circa 300 pagine. Gli occhi e
il buio pure. Amore Nero 115 e l'impressione è che l'opera sia stata
soggetta a tagli furiosi per rientrare in questo standard.
L'intreccio è interessante, non mancano personaggi carismatici,
sorprese narrative e un'inedita figura di assassino, ammantato da
tratti soprannaturali, degna di particolare lode per
caratterizzazione e originalità. Ma qua e là manca il giusto
respiro all'opera, passaggi narrativi centrali vengono sono accennati
quando sarebbero stati, anche visivamente, di una forza dirompente,
ci sono questioni che rimarranno fino alla fine irrisolte e che
speriamo trovino risposta in un nuovo capitolo delle avventure di
De Vitalis, di cui fin d'ora aspetto l'uscita. Un bel fumetto, carico
di buone (e soprattutto innovative) suggestioni, soprattutto
narrative, ma in qualche modo “castrato” dal solito problema,
strutturale, della saga. Ad ogni modo, assolutamente consigliata la
lettura.
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